Fuori di prigione uccide la moglie poi si spara alla testa: è morente

Fuori di prigione uccide la moglie poi si spara alla testa: è morente La tragedia scoperta nella campagna di Milano Fuori di prigione uccide la moglie poi si spara alla testa: è morente I due corpi trovati su un furgoncino - La donna, 35 anni, era già morta - L'uomo, 36 anni, è stato anche in manicomio criminale per tentato omicidio, era in libertà provvisoria (Nostro servìzio particolare) Milano, 1 aprile. Un uomo ha ucciso la moglie e ha tentato il suicidio; è ri :overato in coma al Policlinico, i medici gli danno poche ore di vita. La tragedia appare maturata nell'ambiente delal malavita; l'assassino era in libertà provvisoria dopo essere stato detenuto alcuni mesi per tentato omicidio, al manicomio giu ! diziario di Reggio Emilia e nelle carceri di Modena. La coppia aveva tre figli — 10, 9 e 8 anni di età — e dal '70 abitava in via Pascoli 1 a Zibido S. Giacomo, frazione di Binasco, vicino ad Abbiategrasso. La vittima si chiamava Carmela Turtur, nata a Bari nel 1940; quattro anni or sono aveva tentato il suicidio tagliandosi le vene dei polsi. Qualcuno dice che lavorava saltuariamente come operaia, ma altri raccontano di averla vista « passeggiare », di notte, a Milano. Il marito, Rocco Nartozza, nato a Ruoti (Potenza) nel 1939, affermava di essere « imbianchino ». Oggi pomeriggio, verso le 17, un passante ha notato un furgoncino fermo in aperta campagna, ha pensato ad una coppietta, ma guardando, ha visto un uomo ed una donna immobili con il capo reclinato contro il vetro dei finestrini. Ha avvertito il « 113 », sul posto sono giunte alcune volanti e « gazzelle » dei carabinieri. Per Carmela non c'era più nulla da fare: una pallottola era en¬ trata nella testa, subito sopra all'occhio sinistro, uccidendola sul colpo. L'uomo si ara sparato all'arcata sopraccigliare destra: era in fin di vita. L'arma usata per il delitto è una vecchia Beretta automatica cai. 6,35. Dopo il primo colpo il bossolo era rimasto incastrato nella canna; l'assassino con un coltello a serramanico lo ha divelto, dopodiché si è sparato. Il bossolo del secondo proiettile è stato ritrovato nella canna della pistola, che di nuovo si era inceppata. La coppia era senza documenti, sul furgoncino « 1100 » targato MI K26020, privo del libretto di circolazione. Poco dopo, tuttavia, i due sono stati identificati; abitavano in un appartamento di due camere e servizi al terzo piano di un condominio confortevole di Binasco. con i tre bambini Sulle cause della tragedia, all'inizio gli inquirenti parevano orientati verso il movente passionale; si ricordava in proposito che l'uomo, anni orsono, quando già la coppia si era domiciliata a Binasco, era stato condannato per adul-1 terio. Qualcuno dei vicini di ! casa aggiungeva di aver sen- j tito i due litigare spesso: « Non sì capiva bene quel che dicevano, comunque lui urlava che se ne voleva andare e rimproverava lei di trattenerlo ». Altri hanno avanzato l'ipotesi di un dissesto finanziario: ì due si sarebbero coperti di debiti, il marito avrebbe firmato numerose cambia¬ li all'insaputa della moglie Altri azzardavano che lui, ge losissimo, avesse scoperto « che la moglie aveva un amante »; qualcuno metteva in dubbio il loro matrimonio: « Non erano sposati e non avrebbero potuto farlo mai: perciò hanno deciso di morire insieme ». Una ulteriore ipotesi riprendeva la versione della convivenza, concludendo però « Lui la sfruttava, la accompagnava in giro, la sera, con il furgoncino ». Poco alla volta da qui è partita la ricostruzione che — indipendentemente dall'avere o meno contratto regolare matrimonio — pare la più verosimile. Carmela Turtur si era stancata del Nardozza e della vita che conduceva; voleva lasciarlo, tornare a Bari, forse denunciarlo. Una doppia minaccia: da un lato, l'uomo sapeva che, con i suoi precedenti penali, sarebbe stato particolarmente difficile provare una sua eventuale innocenza e, dall'altro, temeva la vendetta del «clan» dei parenti di lei, alcuni dei quali nel capoluogo pugliese, hanno avuto a che fare con la giustizia e sono considerati gente « dura ». Oggi, l'ennesima discussione, che è finita in tragedia. Ornella Rota I J ! ! Milano. Carmela Turtur

Persone citate: Beretta, Carmela Turtur, Nardozza, Ornella Rota I, Rocco Nartozza