Vietnam
Vietnam Vietnam Saigon, 1 aprile. Nulla sembra ormai in grado di arrestare l'offensiva comunista nel Vietnam meridionale. Mentre il presidente cambogiano Lon Noi lasciava il paese insieme al primo ministro Long Boret ed a una trentina di collaboratori, nel Vietnam meridionale i soldati di Van Thieu abbandonavano nelle mani del nemico, senza praticamente combattere, la città di Qui Nonh, ed erano incapaci di arrestare l'ingresso dei soldati del «Grp» in Nha Trang, un'altra delle grandi città costiere del paese. A Nha Trang, il consolato americano aveva provveduto a distruggere i suoi archivi mentre venivano in tutta fretta sgombrati edifici pubblici e complessi militari. L'esercito governativo in rotta non ha, anche a detta degli esperti americani, nessuna possibilità di reggere all'urto dell'offensiva nemica. Il quartier generale della regione militare centrale, trasferito quindici giorni fa a Nha Trang dopo la caduta degli Altipiani centrali, era stato abbandonato d'urgenza in seguito all'offensiva comunista che ha investito la città. Secondo alcune fonti, il comandante della regione militare, generale Pham Van Phu, dirigerebbe ora le operazioni da una nave ancorata al largo. Altre informazioni parlano di un trasferimento a Cam Ranh, una trentina di km più a Sud. A Nha Trang soldati governativi sbandati si erano abbandonati a violenze e saccheggi, le porte delle prigioni erano state aperte (si dice, da soldati comunisti penetrati nella città) liberando nelle strade un migliaio di detenuti, mentre una folla di profughi si riversava nell'aeroporto nella speranza di essere sfollata con gli apparecchi americani che hanno compiuto una ventina di voli tra Nha Trang e Saigon. All'aeroporto si sono ripetute scene di caos analoghe a quelle che si erano già viste a Da Nang la settimana scorsa. Sono state anche sparate raffiche d'arma da fuoco, non è chiaro se contro gli apparecchi americani o se per attirare l'attenzione dei piloti. Non vi sono stati comunque feriti. Oltre al ponte aereo con Saigon, alcuni profughi sono stati prelevati da elicotteri e deposti a bordo di una nave da trasporto americana ancorata presso la riva, che li trasporterà a Saigon via mare. Tra gli sfollati figura il personale del consolato Usa a Nha Trang, che ha chiuso i battenti. Secondo indicazioni di fonte militare, le forze governative avrebbero sgomberato stamani anche la città di Thy Hoa, capoluogo della provincia costiera di Phu Yen, situata immediatamente a Sud del¬ la provincia di Bih Dinh, che è finita interamente nelle mani delle forze comuniste con la caduta di Qui Nonh. A Saigon, intanto, il governo sudvietnamita ha lanciato oggi un appello alla calma, invitando la popolazione della capitale, delle città e dei villaggi a «non seminare il disordine o la confusione, che rischierebbero, nella situazione critica attuale, di favorire i comunisti». In un comunicato del ministero degli Interni trasmesso dalla radio nazio¬ nale, si raccomanda alla popolazione di «seguire scrupolosamente le istruzioni delle autorità centrali e locali in qualsiasi occasione — bombardamento, incendio o rifornimento — di aiutare ad eliminare i quadri comunisti che operano clandestinamente nelle retrovie, o coloro che seminano la confusione tra la popolazione». L'ambasciata Usa a Saigon ha smentito di aver deciso la partenza del suo personale. L'ambasciata ha precisato che i funzionari che desiderano un trasferimento saranno autorizzati a farlo, ma che non è previsto ancora un trasferimento generale. La «Forza di riconciliazione nazionale» — gruppo di opposizione buddista — ha annunciato di essere «decisa a rimanere con il popolo» nelle città abbandonate dal governo di Saigon, «per salvare la pace e promuovere la riconciliazione nazionale». Il senatore Vu Van Mau, presidente del movimento, ha precisato di aver dato istruzioni ai rapresentanti del movimento a livello regionale di «restare dove si trovano, nonostante ordini di sfollamento provenienti da una delle parti». Nelle ultime ore, i vietcong hanno accentuato anche la pressione sulla zona di Saigon, dove l'esercito di Van (Continua a pagina 2 in sesta colonna)
Persone citate: Lon Noi, Long Boret, Pham Van Phu, Van Thieu, Vu Van Mau
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