Un discutibile rigore ed un'autorete rilanciano il Napoli in zona-scudetto di Giulio Accatino
Un discutibile rigore ed un'autorete rilanciano il Napoli in zona-scudetto Dopo il penalty Giagnoni voleva abbandonare il campo Un discutibile rigore ed un'autorete rilanciano il Napoli in zona-scudetto NAPOLI-MILAN 2-0 NAPOLI: Favaro **; Bruscolotti **, Orlandini **; Burgnich **, La Palma Esposito "*; Massa *■*., Juliano ***, Clerici **; Rampanti *** (dal 51' Pogliana **)■ Braglia **. Ali.: Vinicio ***. MILAN: Albertosi '": Anquilletti **, Sabadini Turone *, Bet *, Zecchini **; Gorin **, Bigon "" (Lorini dall'86' s.v.), CaiIoni *, Rivera *, Chiarugi **. Ali.: Giagnoni *. ARBITRO: Serafino *. RETI: al 71' rigore di Clerici, al 78' autorete di Turone. SPETTATORI: paganti 9298 per un incasso di 36.295.500 lire. (Dal nostro inviato speciale) Napoli, 31 marzo. Un calcio di rigore piuttosto discutibile, e un autogol hanno lavorilo un'utile vittoria del Napoli. Utile per la classifica, perché ora la squadra azzurra insegue da vicino la luventus, e anche per il morale tornato alle stelle dopo la magra di sette giorni fa a Cagliari. Usando il termine « favorito - non vogliamo togliere alcun merito al Napoli, soltanto ricordiamo la casualità dei due gol. Il Napoli non ha rubato nulla. Ha attaccato per tutto II primo tempo sbagliando facili occasioni. Nella ripresa, quando il Milan pareva aver superato le difficoltà, ecco il penalty, che ha sororeso tutti. Era il 71': Clerici effettuava un lungo cross dalla destra. La palla viaggiava alta mentre Bet era a contatto con Braglia. I due si spingevano reciprocamente. Il milanista seguendo la traiettoria si spostava. E Braglia, mancandogli l'appoggio cadeva a terra. Serafino, forse preoccupato di avere in precedenza negato la massima punizione per un netto fallo di mano di Zecchini, decideva per il calcio di rigore. Clerici trasformava. Giagnoni aveva un gesto di protesta. Si alzava dalla panchina e stava per uscire dal campo: veniva trattenuto a fatica dal dirigente accompagnatore. Il Milan ormai era in barca: nervoso, sfiduciato. Era un Milan povero di idee e di uomini, un Milan sbagliato per formazione e per tattica. Con Gorin, con Bigon e con Rivera centrocampisti — naturalmente parliamo dell'attuale Rivera — non si fa molta strada. Ma anche la dilesa era in crisi, e soltanto gli errori di Clerici e di Braglia avevano evitato ad Albertosi molti guai. Lo svantaggio aggravava la si- r I tuazione, e poco dopo (78'ì Braglia o a, ey, : s ln io aaea r iooe ein idi atn la nldi ri- tentava un - tiracelo - senza scopo. Turone intervenendo deviava alle spalle di Albertosi: due a zero, risultato giusto per la maggior pressione esercitata dai napoletani, per le tante occasioni sbagliate, per gli errori di tattica del Milan, e per i moltissimi corners (16-4 per il Napoli in conto finale), il Milan è uscito distrutto dalla trasferta di Napoli. Giagnoni e Rivera non hanno voluto rilasciare dichiarazioni, ma avrebbero avuto ben poco da dire. Bet assicurava di non aver commesso fallo ai danni di Braglia in occasione del rigore. Il Napoli ha preso I due punti che gli spettavano di diritto, ma non siamo d'accordo con Vinicio quando dopo la partita ha parlato di • prova bellissima -, e di • vittoria senza ombre -. Quel rigore non era proprio senza ombre, ed in aggiunta il Napoli aveva accusato imprecisione nel tiro ed un certo calo alla distanza. La squadra è apparsa viva per il gioco collettivo, ma ha sprecato troppo. Ottimo il ritorno di Rampanti che ha dato vivacità al centrocampo, ma perché Esposito è stato utilizzato al controllo di Gorin? Esposito è II migliore giocatore del Napoli di questo momento: corre, porta la palla, serve i compagni, difende ed attacca. Bisogna lasciarlo libero di giocare. Ed ora a Napoli preparano la trasferta a Torino. Ieri abbiamo visto Feilaino con gli occhi lucidi, mentre attorno al presidente si accalcavano amici e giornalisti per augurargli -un fruttuoso viaggio-. La gente, i tifosi, più dei giocatori e del tecnico, -sentono- possibile l'aggancio con la Juventus. Già si organizzano carovane. Vinicio ha tentato di conservare la calma. Ha detto: • Stiamo organizzando un'avventura tranquilla. Andremo a Torino in piena serenità. Se non sarà la vittoria, o se dovessimo addirittura perdere non succederà proprio niente ». Risultava chiaro che Vinicio ripeteva una lezione accuratamente studiata. Avrebbe voluto invece gridare la sua gioia, ma consigliava la calma per evitare poi una delusione. Il brasiliano spiegava: • Temo che la troppa tensione possa giocare un brutto scherzo ai miei giocatori. Ho concesso loro due giorni di relax. Ci rivedremo mercoledì -. Abbiamo tentato d'intavolare un discorso sulla Juventus. Vinicio ha risposto: - Andremo per vedere se la Juventus è veramente più forte del Napoli », Giulio Accatino
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