L'incredibile delitto ieri notte nel carcere di Reggio Calabria di Enzo Laganà

L'incredibile delitto ieri notte nel carcere di Reggio Calabria L'incredibile delitto ieri notte nel carcere di Reggio Calabria Detenuto, protagonista di una faida, ucciso con otto rivoltellate mentre dorme in cella La vittima è Giuseppe Raso, cognato dei fratelli Albanesi in guerra da 9 anni con il "clan" dei Facchineri Era accusato di duplice omicidio - Il compagno di cella non si è accorto di nulla - La porta della prigione era aperta perché i detenuti, impauriti dalle scosse di terremoto, avevano ottenuto di dormire nei corridoi (Dal nostro corrispondente) Reggio Calabria, 31 marzo. Delitto nelle carceri di Reggio. Un detenuto di 32 anni, Giuseppe Raso, uno dei protagonisti della faida di Cittanova, in attesa di giudizio per duplice omicidio e tentato omicidio, è stato assassinato a colpi di pistola mentre dormiva in cella. L'uccisore è ancora ignoto e vani, fino a questo momento, gli sforzi della polizia e dei carabinieri per identificarlo. Il delitto è avvenuto verso le 2. Giuseppe era nella cella con Pasqualino Zito, 28 anni, da Taurianova, un pregiudicato accusato di concorso in sequestro di persona: l'assassino si è avvicinato nel buio e gli ha esploso otto colpi di una pistola calibro 7,65. Cinque proiettili hanno raggiunto il Raso alle spalle, gli altri tre si sono conficcati in altre parti del corpo. La morte è stata istantanea. All'interno delle carceri reggine l'atmosfera era movimentata sin dalla sera di domenica. Verso le 23,30 i duecentocinquanta reclusi, spaventati per timore di nuove scosse di terremoto, dopo quella registrata la notte tra sabato e domenica, avevano ottenuto di passare la notte nei corridoi. E' stato proprio per questa circostanza che è potuto maturare l'incredibile delitto. Giuseppe Raso era in carcere perché protagonista della sanguinosa faida, in corso da nove anni circa a Cittanova, tra la sua famiglia (compresi i fratelli Albanesi, suoi cognati) e il clan dei fratelli Facchineri. Il bilancio di questa agghiacciante catena di vendette è finora di nove morti e sette feriti. L'ucciso era accusato dell'omicidio di Giuseppe Ventra e Domenico Scarfò. Sul delitto è stata aperta una inchiesta condotta personalmente dal procuratore della Repubblica, dott. Carlo Bellinvia. Il compagno di cella della vittima è stato interrogato, ma non ha saputo o voluto fornire alcuna notizia valida. Ha detto: « Dormivo nella brandina accanto. Mi sono svegliato agli spari e ho notato benissimo la fiam-mata degli ultimi colpi, ma non ho visto altro, soltanto un'ombra che fuggiva. Giù- seppe non si è accorto di nulla, non si è lasciato sfug-gire neppure un lamento. Mi agenti hanno rinvenuto un'al tra rivoltella calibro 6,35 e una decina di coltelli a ser ramanico. La pistola era na scosta sotto il lavabo di un canaletto, avvolta in pezzi di imbottitura ricavati da un materasso. sono messo a gridare, sono arrivati altri compagni poi le guardie di custodia, ma or- mai per Giuseppe non c'era più niente da fare ». E' scattata subito una mi- nuziosa operazione di rastrel-lamento all'interno dell'istitu-to di pena con largo impie- go di uomini e di mezzi. Ab- bandonata in un giardino in- terno è stata trovata l'arma del delitto, la 7,65 con il caricatore vuoto. Accanto alla pistola un altro caricatore contenente sette pallottole. Nel corso delle ricerche gli e n i n o | Giuseppe Raso era stato are I restato a Genova, dove si tro- vava in luna di miele, il 2 a ! maggio dell'anno scorso. Ce \ lebrato il rito nuziale nella - ' chiesa di Mileto, in provin-1 eia di Catanzaro, l'uomo era -1 andato in viaggio di nozze a - Genova Sampierdarena, ospi-- te di una sorella. Proprio - ' nella casa di quest'ultima la a | polizia — sulla scorta di un fonogramma giunto in que- stura — l'aveva arrestato. Sulla scia di mai sopiti contrasti tra « clan » familia-ri calabresi, Giuseppe Raso— spalleggiato da alcuni com- plici — il 4 settembre 1973 avrebbe teso un agguato alla periferia di Cittanova (Reg- gio Calabria) contro Giovan-ni Scarfò. Nel corso dell'ag- guato Scarfò fu ucciso, men- tre un suo amico, Antonio a e . i Gavasso, fu ferito. Nel dicembre dello stesso anno Raso avrebbe affrontato sulla piazza principale di Cittanova Giuseppe Faccheri, ferendolo. Durante il duello fu colpito a morte Giovanni Ventro, che non c'entrava nulla. Enzo Laganà j j ! 1 ! Giuseppe Raso, a sinistra, quando venne arrestato un anno fa a Genova (Telefoto)