Seminario di Genova il cardinale in pretura

Seminario di Genova il cardinale in pretura Una polemica che dura da anni Seminario di Genova il cardinale in pretura "Comunicazione giudiziaria" per l'antico edificio - E' vincolato come monumento storico-artistico? La Curia sostiene che il vincolo è caduto in virtù di una lettera ministeriale del 1967 (Dal nostro inviato speciale) Genova, 29 marzo. «Domani aprirò l'uovo di Pasqua e come sorpresa troverò il pretore Sansa» mi dice, a metà amareggiato e a metà divertito, monsignor Giovanni Battista Cicali, vicario episcopale, «delego.'} ad omnia» o uomo di fiducia del cardinale Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova, responsabile di aver venduto il secentesco edificio dell'ex seminario senza informare preventivamente la Soprintendenza ai monumenti come prescrive la legge di tutela del 1939. Per accertare se ci sia stato effettivamente un reato e far luce sulla vicenda dell'antico seminario (oggetto di polemiche da molti anni) la pretura ha spedito una «comunicazione giudiziaria» al cardinale Siri. La comunicazione non è ancora arrivata in piazza Matteotti 4, dove ha sede la Curia. Monsignor Cicali dice: «Non abbiamo ricevuto nulla». Quale tipo di reato avrebbe commesso il card. Siri, ven dendo (nella sua veste di le ale rappresentante dell'Ente I seminario vescovile) il palazzo situato nel centro di Genova, a lato di via XX Settembre, costruito nel 1657 e vincolato dal 1924 come monumento di particolare interesse storico-artistico? Avrebbe violato la legge di tutela e danneggiato lo Stato, non informando preventivamente la Soprintendenza ai monumenti. Se preavvisato, il ministero dei Beni Culturali avrebbe potuto esercitare il diritto di prelazione e acquistare l'edificio per conservarlo, restaurarlo, destinarlo a usi pubblici come auspicato dal Consiglio superiore dei Lavori pubblici con voto numero 1233 del 15 febbraio 1970. Invece, l'edificio è stato comprato da una società immobiliare, la «CI. CI. Gì.», amministrata democristiano | come mi viene esposta da monsignor Cicali: «L'accusa di vendita illegale è inconsi- dall'assessore Fulvio Rosina Ecco la tesi del cardinale, | stente perché il vincolo sull'edificio è stato cancellato dal 1967, quando il ministero della Pubblica Istruzione scrisse una lettera riconoscendo l'ineluttabilità della demolizione. E' pacifico che quel riconoscimento comportava la rinuncia al vincolo. Noi abbiamo dunque agito in piena legalità ». Il nodo che il pretore dovrà sciogliere è dunque questo: l'edificio è tuttora vincolato, oppure la lettera del ministero della Pubblica Istruzione, che, in data 30 gennaio 1967, definiva «ineluttabile» la demolizione, equivaleva a'la decadenza del vincolo? Non si tratta di un gioco accademico: la posta è di parecchi miliardi. Se il vincolo esiste, la vendita viene annul- lata automaticamente. Cadendo il vincolo, l'operazione va avanti e diventa più facile far passare la «variante» del piano regolatore con cui l'amministrazione regalerebbe al cardinale, o per lui al nuovo proprietario, la possibilità di realizzare un enorme palazzo per uffici: 50 mila metri cubi, con autorimessa sotterranea per seicento automobili. All'origine della vicenda è la costruzione del nuovo seminario sulla collina di Genova, costato un miliardo e mezzo nel 1962. Per ottenere il finanziamento, l'Ente vescovile, sempre rappresentato dal cardinale Siri, offrì come garanzia una licenza edilizia che prevedeva la demolizione di tre quarti del seminario intoccabile e la costruzione di due palazzi, poi riuniti in uno. La licenza presupponeva la cancellazione del vincolo, la demolizione e un'apposita variante del piano regolatore, Le polemiche infuriarono dal 1968 al 1970 e il Consiglio su- periore dei Lavori Pubblici negò l'approvazione. Poi i po- teri urbanistici passarono al la Regione. Ci fu una lunga pausa e il 7 ottobre 1974 il Consiglio comunale deliberò ancora una volta a favore del progetto del cardinale, sperando nel consenso della Regione. Nuove polemiche, e poi la vendita improvvisa. Gli amministratori dell'Ente vescovile pensavano di liberarsi dal fastidioso pasticcio, realizzando almeno una parte della somma necessaria a coprire il vecchio debito contratto per costruire il seminario («Dobbiamo alle banche due miliardi e SS0 milioni a causa degli interessi» mi dice monsignor Cicali). Ma hanno commesso un passo falso. La Soprintendenza ha denunciato l'«ipotesi di reato»; la magistratura si è mossa. Mario Fazio II cardinale Siri

Persone citate: Fulvio Rosina, Giovanni Battista, Giuseppe Siri, Mario Fazio Ii, Sansa

Luoghi citati: Genova