Bonera in gabbia di Edgarda Ferri

Bonera in gabbia Nel letto d'ospedale a Modena Bonera in gabbia (Nostro servizio particolare) Modena, 29 marzo. Sul cartello c'è scritto che sono vietate le visite, ma la stanza di Gianfranco Bonera è sempre piena di gente che vuole sapere com'è un ragazzo quando si fa molto male alla vigilia della prima prova dei campionati mondiali di motociclismo. »ln gabbia, mi sento». E intanto guizza nel letto con brevi ma frequenti furori. Gli occhi sono furbi e vivaci. « Per una balla di paglia — smoccola picchiandosi le mani in testa —. Per la cosa più banale del mondo, per quella che sarebbe dovuto essere una processione». // letto scricchiola e la gamba inchiodata all'altezza del femore con otto viti di acciaio si mette a vibrare inquieta, «lo non farò mai oiù un solo programma — promette, e intanto mostra denti golosi e bellissimi —. Questo inverno m'ero preparato bene, m'ero risparmiato con cura. A me piace sciare, ho sciato moderatamente per non rischiare di ammazzarmi da qualche parte. Mi piace il cross, non ne ho quasi fatto per la stessa ragione. E poi tante altre cose mi piacciono, che non ho fatto, per affrontare la gara di domani. A che fine? Che il destino sia una balla di paglia fa venire da ridere, ma a me è capitato ». Uno del popolo Gianfranco Bonera è uno del popolo. E' il secondo di sei fratelli ed è arrivato vicino a Milano emigrando da un paese vicino a Udine. Suo padre era ed è operaio. A 14 anni lavorava anche lui. in un'olficina. Adesso ha un'officina meccanica insieme ai fratelli e al papà. Compie trent'anni dopodomani 2 aprile. A 26 anni ha cominciato a correre in motocicletta. «Tardi, — riconosce —: ma prima non avevo i soldi per comprarmi la moto». Dinanzi alla sua povertà non ha finti orgogli né finte vergogne. E' un passato che non gli ha fuso i nervi e che invece gli ha dato una grinta ottimista. Ha una bella faccia con zigomi alti, da slavo. Sua madre infatti lo è, si chiama Vida ed è la classica madre che trepida per la salute dei figli, più che per il successo. Bonera ride, è spiritoso e rassicurante. M'hanno mandato da lui per scrivere come un lamento: domani si corre e la MV Agusta ha perduto il suo pezzo migliore. Domani corre Agostini e Agostini senza il suo più diretto rivale. Infine, domani inizia la scalata al campionato mondiale e Bonera, sul quale si facevano già pronostici eccezionali, si rompe in due e ne avrà per tre mesi. Invece fra quaranta giorni Bonera si farà mettere In sella e ricomincerà a prepararsi. «Quando ho avuto l'incidente di Modena. — dice — per prima cosa ho pensato al calendario. La prossima gara è a Salisburgo il 4 di maggio. Ho detto al dottori: "Ci sto dentro a guarire?". I dottori sono sempre un po' pessimisti e hanno cominciato col dire: "Dipende". Bene, ho detto fra me. Se dipende, vuol dire che non è tutto definitivo. Se non è definitivo, io posso farci qualcosa. Se dipende da me. io guarisco ». Intanto cammina restando sdraiato. Il suo letto è un campo di lenzuola arate, la madre si allanna a raccogliere oggetti e coperte, il ragazzo ha scatti selvaggi che lanno pensare a un carattere inquieto e anche un po' tempestoso. L'intervento è stato pesante, la lebbre non è passata del tutto. « Ma non è andato perduto niente », conferma. « Se il 4 maggio sarò a Salisburgo, avrò ancora moltissime possibilità per arrivare prima di Agostini ». Evviva la sincerità. Non vuole arrivare secondo, gl'interessa la coppa e gl'interessa di battere il campione in carica. Hanno scritto leggende su Bonera che ride mentre Agostini piange, la prima volta che si vede passare davanti il meccanico friulano immigrato in Lombardia con cinque fratelli. Hanno detto di una livida rivalità. « Storie ». dice Bonera: « noi siamo gente sportiva. Quando c'è da misurarsi, ci si misura e non si fanno complimenti. Fuori di pista si può essere amici, come lo siamo noi due. Di vero c'è soltanto una cosa: che lo ho avuto il colpo di fulmine per la motocicletta proprio vedendo correre Mino, lo lo considero addirittura geniale. Per me ha la stoffa del fuoriclasse, esperienza e intelligenza. Se posso passargli davanti e soffiargli la coppa, lo faccio. Se non ci riesco, peggio per me: lui rimane sempre il campione che ammiro di più ». Cosi che il lamento per Bonera appiedato si trasforma in elogio per II campione che domani andrà via senza il rivale. «Lo ammiro », precisa, « perché al punto che è potrebbe risparmiarsi, tirare a campare. E invece corre con l'entusiasmo che aveva cinque, dieci anni fa. E infine lo ammiro perché è furbo e sa giocare le sue carte benissimo. Mino mondano, Mino gaudente. Mino "play boy". Tutto fumo. E' una facciata dietro la quale sta. è impavido e incorruttibile, un uomo che invece vive severamente ». Raro umorismo Fine del canto in onore dell'altro. Inizio del mormorio su di sé. Bonera ha una dote bellissima, ride e sorride di se stesso con raro umorismo. Il successo non gli ha dato alla testa. « La sola cosa cambiata », dice con estrema franchezza, « è che adesso in famiglia andiamo un po' meglio a soldi ». L'incidente non l'ha moralmente azzoppato. « Sono cose da mettere in conto, del resto si sa fin dal primo momento che si sceglie questo tipo di sport ■. Sulla paura, sul pericolo che si corre sfrecciando via come razzi su moto sempre più veloci e inquietanti, non ha altro da dire che, mentre si corre, non si la a tempo a pensare perché il pensiero non corre forte come la moto. li letto vacilla. I malati dell'ospedale Sant'Agostino gli portano piccoli doni. « Voglio il regalo del professore ». dice Bonera: « Voglio il permesso di andarmene ». La gamba inchiodata minaccia di scivolare sul pavimento. « Voglio essere a Salisburgo il 4 di maggio », dice quasi cantando. La madre stringe le mani. « E se fosse la febbre che torna di nuovo? », sussurra smarrita. « Niente febbre », tuona il ragazzo macinando perfino le molle del materasso. « La verità è che sto bene e che di qui me ne andrò ». tnlatti. sta progettando una fuga. Se non lo faranno partire, Bonera verrà praticamente rapito da una mezza dozzina di 3™" Edgarda Ferri

Luoghi citati: Lombardia, Milano, Modena, Salisburgo, Udine