Sempre in testa Joginder Singh ma Munari risale ai quarto posto
Sempre in testa Joginder Singh ma Munari risale ai quarto posto Sempre in testa Joginder Singh ma Munari risale ai quarto posto Waldegaard (l'altro pilota della Lancia) si fa togliere la piazza d'onore da Andersson, ma poi la riconquista - Il direttore sportivo Cheinisse finisce in un torrente: solo contusioni (Dal nostro inviato speciale) Nairobi, 29 marzo. // Salari ha divorato altri mille chilometri ed è arrivato nel pomeriggio a Kisumu. suite sponde del lago Vittoria, ai conlini dell'Uganda. Ne è ripartito dopo una breve sosta alla volta di Kitale. \ Nakuru e del monte Kenya. E' la zona più elevata del paese, uomini e vetture si arrampicano sino a tremila metri di altitudine. E' anche, dicono a Nairobi, il tratto più dillicile del rally, forse quello decisivo. « Lunedi — si afferma — la classifica potrebbe essere rivoluzionata ». Speriamo. Stasera in testa al Salari c'è sempre Joginder Singh con la Mitsubishi. L'indiano, che ha già vinto due volte la gara e ne conosce tutti i segreti, leciti e no. viaggia sema perdere un colpo ed ha aumentato il suo vantaggio sulla Lancia Stratos di Waldegaard. Lo svedese, subito dopo il via di questa seconda tappa, ci è rifugiato nella filiale Fiat di Nairobi per un ulteriore servizio di assistenza. GII hanno fatto molti lavori, tra cui la sostituzione delle sospensioni, il che gli ha latto perdere parecchi minuti. Joginder ne ha approfittato per involarsi, mentre Ove Andersson, con la Peugeot 504, si è latto minacciosamente avanti, scavalcando Waldegaard. Per fortuna, il buon Ove, a sua volta, ha patito I guai suoi e Bioern ha potuto riguadagnare il secondo posto. Ora è a 25 minuti dal « flylng sick', come chiamano qui Joginder. Non sono neanche tanti. Il Safari non ha prove di velocità, come i rallies europei, ma in realtà è un'unica interminabile prova di velocità, una specie di « Mille Miglia - su//o sterrato, con controlli orari « l'iratissimi ». Un meccanismo del genere è reso possibile dallo scarso traffico e dalla possibilità di far passare i concorrenti in zone dove non vive nessuno, forse solo i leoni e gli elefanti. Chi ha bisogno di una riparazione e deve fermarsi ad una assistenza, paga subito e il ritardo acquista una consistenza cospicua. D'altra parte, il fatto vale per tutti e si comprende come possano essere annullati anche svantaggi di mezz'ora o di un'ora. In sostanza, salvo eccezioni, vince la corsa chi compie meno soste Conta poco essere velocissimi se poi ci si deve arrestare qua e là. Oggi Sandro Munari sta andando come un razzo e a Kisumu si trova in quarta posizione dopo aver scavalcato Ulyate (Lancia Beta), Covan (Colt Lancer) e Remtulla (Datsun). Il - drago » era ieri sera all'arrivo a Nairobi ad una ora e 47 minuti da Joginder; adesso ha ridotto il vantaggio di 15 minuti: poco, magari, ma questo per lo meno significa che la Stratos di Sandro non ha accusato i problemi della prima tappa. Le Stratos sono state ritardate dal cattivo funzionamento dell'alternatore (soprattutto quella di Waldegaard) e dalle forature (in particolare la macchina di Munari). Si è molto discusso su queste « pannes ». La prima è stata causata da una cighia di nuovo tipo che si sbriciolava e non faceva più presa tanto che l'alternatore girava in lolle; la secon- j da dall'impiego di pneumatici a sezione larga su cerchi di misura più ridotta rispetto al solito: i fianchi, panciuti, subivano dure sollecitazioni. I tecnici della Pirelli, che nel settore delle gomme da rally so¬ no all'avanguardia, dicono: » Noi abbiamo operato secondo quanto desideravano i nostri amici della Lancia. Negli allenamenti pre-Safari, d'altra parte, i piloti non hanno avuto forature: e sono andati forte sulle stesse strade ». Può anche darsi che Munari, costretto a guidare in modo brutale per il problema al lilo acceleratore drenava con il motore accelerato), abbia sottoposto ad uno stress anormale i pneumatici. Certo, il Safari insegna sempre qualcosa di nuovo. E. forse, se il team Lancia-Alitalia avesse avuto più tempo per le prove su queste terribili piste africane, Waldegaard e Munari avrebbero potuto filar via lisci e tranquilli, come sta succedendo all'' indiano volante » (ma sarà proprio cosi sino alla fine?). Waldegaard, dal canto suo, sostiene di temere più Andersson dell'indiano. Solidarietà scandinava o calcolo delle possibilità di tenuta della Mitsubishi? La Lancia, comunque, fra le case europee è quella piazzata nel modo migliore. Andersson è l'ultima speranza della Peugeot (Shamkland è troppo indietro), che ha concentrato su di lui tutti gli sforzi, mentre l'Alpine e la Renault puntano su Plot e la R17 per salvare la bandiera. Therier e Colling, con le berlinette 1800, si sono ritirati nelle battute iniziali della gara, seguiti da Simonian, con l'altra R17. Oggi ha 'abbandonato- persino il direttore sportivo della squadra francese. Jacques Cheinisse, il quale è fiI nito dentro un torrente con la ! sua vettura mentre si dirigeva a i Kisumu per lare assistenza. Il dirigente francese ha riportato contusioni al volto e. in aereo. I è stato trasportato a Nairobi, dove dopo una visita di controllo è potuto rientrare in albergo. Michele Fenu Classifica ufficiosa a Kisumu: 1) J. Singh-Doig. Mitsubishi Colt Lancer, 261 minuti; 2) WaldegaardThorszelius. Lancia Stratos a 25'; 3) Andersson-Hertz, Peugeot 504, a 1h5'; 4) Munari-Drews, Lancia I Stratos. a 1h32'; 5) Cowan-Mitcheli, Mitsubishi Colt Lancer, a \ 1h58'. 6) Piot-De Alexandris. Renault 17, a 2h; 7) Shamkland-Bates, Peugeot 504, a 2h40'; 8) Remtullaì Jivani, Datsun 710. a 2h43"; 9) Hellier-Shah. Datsun 260 B, a 3h29'; 10) Preston-Lyall, Lancia Stratos. a 3h5l'; 11) Choda-Choda, Mitsubishi Colt Lancer, a 3h56'; 12) Mehta-Doughty, Lancia Beta coupé, a 4h21'.
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