Lansivuori, eroe delle prove di Giorgio Viglino

Lansivuori, eroe delle prove A Le Castelet oggi il primo round del moto-mondiale Lansivuori, eroe delle prove Tutto fasciato per le ferite di Daytona ha stabilito il miglior tempo - Agostini non ha forzato, Read e Torraca in lievi difficoltà (Dal nostro inviato speciale] Le Castellet, 29 marzo. Ieri c'era il vento e il sole, oggi è andato via il sole ed è rimasto il vento, esattamente come nessuno voleva. Sulla pista d'atterraggio dell'aeroporto , che è parte integrante dell'impero sportivo di Paul Ricard, i piccoli aeroplanini da turismo decollano e atterrano portati come foglie dal vento. Le moto hanno più o meno la medesima stabilità soltanto che non dovrebbero decollare e invece spesso lo fanno scodellando per terra il guidatore. Sono cose che succedono con il Mistral che da queste parti è come un Dio benefico, benefico perché nel giro di dieci anni ha convinto tutti i migliori velisti a convenire in questo tratto di costa dando modo a monsieur Ricard, di imbastirei una bella speculazione edilizia che si sviluppa in parità con aperitivi, vermouth e liquori che formano la base del suo impero finanziario. Non c'è l'uomo del giorno. Sono due, anzi tre: due fino alle sedici, il terzo emerso invece soltanto nell'ultima tornata di prove della 500, malgrado un'ingessatura da mummia egiziana e una moto cui nessuno attribuiva chances. Comincio da lui, Teuvo Lansivuori, baffuto compagno di Agostini in una stagione sfortunata per la Yamaha come quella dello scorso anno, e ancor più sfortunato nella parentesi estiva quando dalla casa giapponese gli mandarono il benservito. «Teppi» ci rimase male o quando ricevette un'altra lettera in partenza da Hamamatsu fu sul punto di buttarla via senza accorgersi che c'era scritto Suzuki Co Per fortuna non l'ha fatto e adesso è in pista con quella moto che non è molto diversa rispetto all'hanno scorso, ma ha aumentato un briciolo in potenza e sopratutto è diventata guidabile grazie ad un miglioramento sostanziale nel telaio. Guidando la 750 a Daytona. »Teppi» è finito per terra sulla pista di alta velocità e ci ha rimesso tre costole. Per questo è tutto fasciato, cammina rigido rigido, e più che scendere dalla moto viene disincastrato da due robusti amici. Capirete che per un tipo conciato così stabilire il miglior tempo assoluto, record del circuito è una bella prodezza anche supponendo che gli altri siano andati a spasso, e non è vero. Il secondo uomo del giorno, infatti, Armando Toracca ha già forzato assai con la sua MV nuova di zecca, ma è rimasto a distanza regolamentare dai più esperti rivali, Read, Agostini, Kanaya a dimostrazione quindi che Lansivuori ha fatto le cose per benino. Lui ■ Ramon» non ha problemi di classifica, ma semplicemente di adat-j tamento. e quindi è e rimane alla ribalta anche se non è ancora su valori assoluti che potrebbe peraltro esprimere nella corsa di domani. In compenso hanno deciso finalmente quale «pentola» mettergli in testa, e la AGV ha vinto la corsa in forza del buon diritto maturato assistendo il corridore per tutti questi anni. Fotografie, cinema, interviste e il povero Armando è andato un po' in «balla», perché di natura è timido e soprattutto si vergogna un poco di far parlare di sé prima ancora di far qualche risultato. Alla MV hanno deciso di mettere in un canto Pagani che era ovviamente l'unico uomo esperto di tutto il nutrito gruppo dirigenziale, e adesso quindi non c'è più nessuno che dica ai corridori giovani — l'anno scorso Bonera. quest'anno Toracca — di andar con giudizio, ma soltanto incitamenti a non cedere, a spingere a fondo, in nome dell'imbattibilità MV. Toccherebbe in verità a Phil Read difendere questa imbattibilità, ma l'inglese ha almeno un paio di alibi, il dito mignolo che si è nuovamente triturato nella caduta di ieri, e un problema di gomme. Il primo handicap è reale e concreto, il secondo è stato rivelato da Madeleine, sua moglie, a mezza voce, e sicuramente sarebbe smentito dai responsabili MV, che hanno ereditato il ruolo di «mister no» da un celebre personaggio calcistico. Personaggio dell'anno e non soltanto del giorno «Ago» ha girato in pista con tempi buoni, non record, ma dice con sicurezza: » / primati si lanno in gara e quindi domani-. Le Yamaha vanno bene, hanno studiato rapporti nella mattinata, e poi forzato appena un poco in più nel pomeriggio, e sono immediatamente alle spalle del recordman, in attesa di vedere cosa succede. Kanaya sembra ritornato il pilota sicuro e brillante di due anni addietro e su Mino non ci sono incognite. Ed ora il terzo personaggio Johnny Cecotto. venezuelano di origini e studi friulani, che a diciannove anni vola in moto corno una furia. Ha cominciato tre anni fa, nella passata stagione è venuto una volta in Europa, quest'anno ha deciso di fare il gran passo, ha corso e bene a Daytona. e adesso farà tutte le prove del campionato del mondo. La Yamaha, che sa catturare i talenti veri, gli ha dato una moto da allenamento destinata a Takay: lui l'ha portata in pi sta e ha tallonato il pilota giapponese facendolo diventai matto. E' bravo, cortese, educato e sembra quello che in fondo è. un ragazzo di buona famiglia che non ha voglia di inserirsi nella routine dell'officina di suo padre. Dice: «Mi piace rischiare? Direi di si. ma in fondo cosa si rischia? Non è che la vita d'oggi offra molto-. Salmi l'altro giovanissimo del motociclismo, italiano intero però, corre nella 350 ce con una moto della Diemme. Poi c'è un equipaggio tutto italiano nei sidecar, Zini-Fornaro, attrezzato per gareggiare tutto l'anno. C'è pure Mandracci con una moto sponsorizzata da Vitaloni e infine il collega — collega nostro, cioè giornalista — Cereghini che prova a pilotare una moto smessa proprio da Mandracci. Lui sostiene che è più facile lavorar di manetta che battere sui tasti. Giorgio Viglino

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