La breve vita dei " cartelli

La breve vita dei " cartelli La breve vita dei " cartelli Ci sono uomini che hanno molto fiuto politico e poco talento economico. E' il caso, secondo Milton Friedman (ultimo numero di Newsweek), di Henry Kissinger. Segretario di Stato americano. Friedman lo paragona a Wiston Churchill e ricorda la decisione che questi prese nel 1925, quando era Cancelliere dello Scacchiere, di riportare la Gran Bretagna al sistema aureo (gold standard) e alla parità in vigore prima della guerra. Una decisione che contribuì a spingere il Paese verso la depressione economica, con tutte le conseguenze, negative, sul piano internazionale. Per quanto riguarda Kissinger l'occasione per giudicarlo cattivo economista è giunta, secondo Friedman, con la sua proposta di contrapporre il «cartello» dei Paesi consumatori di petrolio al «cartello» dei Paesi produttori (Opecl. e di garantire, con questo meccanismo, un prezzo base dell'«oro nero» che valga per tutti i Paesi. Friedman sostiene che il piano Kissinger in pratica salvaguarda il «cartello» Opec contro qualsiasi difficoltà: in altre parole si sostituirebbe la tassazione che l'Opec ha imposto all'Occidente («per forza maggiore») con una autotassazione dei Paesi consumatori, a beneficio di quelli produttori. La soluzione del problema, secondo il corsivista di Newsweek, sarebbe ancora molto lontana, anzi con il sistema americano la crisi delle fonti energetiche da contingente si trasformerebbe in cronica. Abbiamo secoli di esperienza con i «cartelli», dice Friedman: all'inizio sembrano infallibili, poi si dimostrano fallimentari. Gli iniziali successi riflettono infatti la difficoltà di ridurre il consumo o di aumentare la produzione. Col passare del tempo i consumatori sono riusciti a fare delle economie e i produttori a trovare fonti alternative di energia. Il «cartello» dell'Opec ha avuto l'effetto di ridurre la produzione e, nello stesso tempo, dovrebbe aumentare i prezzi. Ma per frizioni politiche e discordie interne c'è stato un indebolimento dei prezzi. Contemporaneamente sono stati scoperti nuovi pozzi di petrolio. Paesi come l'Arabia Saudita, il Kuwait e l'Abu Dhabi hanno ridotto drasticamente la produzione e questa tendenza è stata favorita dalla politica dell'Occidente. Friedman rileva che, poiché i consumatori si adeguano a prezzi più elevati (e contemporaneamente emergono nuove fonti di energia) il «cartello» deve ridurre una produzione già ridotta. Presto o tardi l'omogeneità del «cartello» si frantuma e i prezzi precipitano a causa dell'esistenza di nuove fonti energetiche. E' sitebcadqpnspcss(rvssdtsncscplesddnpcpdGltdspnbtrrdmpgspsesvdqEsBttreFspssagsdGmdz1quanto accadrà se Kissinger non | az si adopererà per salvare il «cartello» con il sistema dei prezzi base. Anche per questo non ci man ca l'esperienza. Il meccanismo dei prezzi base ha avuto sempre questo risultato: incoraggiare i produttori a produrre più del necessario. Sono, per Friedman. soluzioni temporanee. Può. a prima vista, sembrare assurdo che il garantire i prezzi base trasformi la fame di petrolio in un j surplus (del resto questa è Vin-Ì (emione dì Kissinger). ma in realtà questo miracolo noti av- ; verrà. Tutti i «cartelli» dei consumatori sono destinali a cedere ' sotto la pressione dei «cartelli» | dei produttori. Per questo Milton Friedman si augura che Kissinger si occupi di politica e non di economia. m> fas

Luoghi citati: Abu Dhabi, Arabia Saudita, Gran Bretagna, Kuwait