Si alleano le due sponde dell'Adriatico inquinato

Si alleano le due sponde dell'Adriatico inquinato Incontro tra italiani e jugoslavi a Spalato Si alleano le due sponde dell'Adriatico inquinato Una collaborazione permanente - In gioco gli interessi turistici delle località costiere - Lanciata l'idea di una "Regione turistica adriatica" Prima conferenza, a Spalato, delle città adriatiche d'Italia e di Jugoslavia. Il mare è minacciato dall'inquinamento: nei prossimi 25 anni, assieme al Baltico, rischia di perdere l'intero patrimonio biologico. Il transito delle navi, soprattutto petroliere, è sempre più intenso; gli inte- ressi del turismo sono in con Slitto con lo sviluppo striale e con l'urbanizzazione, H problema della salvaguar dia ambientale non potrà più essere risolto con azioni svol- indu- te in una sola delle sponde, La convinzione che non vai gono soluzioni singole, ha spinto le città adriatiche a unirsi per una battaglia co-mune. Alla conferenza di Spalato erano presenti 150 sindaci dei comuni della costa italiana (tra cui Trieste, Venezia, Pesaro, Ancona), guidati dal presidente dell'Anci avvo cato Guglielmo Boazzelli, e 150 sindaci della costa jugo slava, con i rappresentanti delle repubbliche di Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina e Montenegro. «L'Adriatico — è stato detto — ha un volume d'acqua relativamente piccolo, il ricambio è lento. Le ricerche fatte hanno dimostrato livelli d'inquinamento notevoli». Punti chiave sulla costa jugoslava, gli agglomerati indu i striali nelle aree di Fiume, Spalato e Bar, e le insenature chiuse, come le Bocche di Cattaro; su quella italiana, il golfo di Trieste e Venezia do¬ j ve è concentrato il grosso dei I terminal di un oleodotto, I «Alcuni anni fa — hanno ri1 cordato esperti jugoslavi — è squillato il segnale d'allarme: a Minimata, in Giappone, le acque contaminate hanno provocato l'avvelenamento collettivo della popolazione costiera con gravissime complicazioni; l'incidente alla petroliera "Torrey Canyon", che ha disperso 40 mila tonnellate l'industria e dove si trova il ! di greggio, ha causato ingenti danni su 250 mila miglia di mare». Diventeranno le due sponde italiana e jugoslava il tramite dei più diversi elementi inquinanti di tutto l'Adriatico e del Mediterraneo? Le raffinerie di petrolio hanno una lavorazione annua di 30 milioni di tonnellate, grave la situazione dei rifiuti solidi, in aumento le concentrazioni di alcuni composti specifici (fenoli, cloruri, detersivi). I rischi reali sono: acqua inadatta al rifornimento dei centri abita- ! ti, scomparsa del patrimonio ittico, turismo in crisi, coste marine e letti dei fiumi degradati. I Comuni rappresentati a Spalato hanno deciso di attuare una collaborazione permanente. «Riteniamo indispensabile — hanno proposto alcuni scienziati jugoslavi — uno sviluppo pianificato dell'area adriatica e dello sfruttamento delle ricchezze naturali; misure d'urgenza con impianti di depurazione delle acque di scarico e dei gas dell'industria e di altri impianti; uno scambio delle esperienze relative all'inquinamento ». Durante la conferenza, ha svolto una relazione sui problemi e sullo sviluppo del turismo il sindaco di Venezia | Giorgio Longo. E' stata rilanI ciata la proposta di Saint j Vincent dello scorso febbraio I «per una politica di integral zione turistica europea». Non I più «la legge della concorrenI za», ma quella deU'«U7ZÌtà de| gli sforzi». «Se questa logica non concorrenziale potrà farsi strada — ha spiegato Giorgio Longo — credo sia accettabile Vìdea jugoslava per , un'azione a favore di una Regione turistica adriatica, nella quale ci sia posto per Venezia e per Dubrovnik, per il litorale romagnolo e per quello istriano, per le isole della Dalmazia, per u promontorio del Gargano e per la penisola salentinu». Quali le prospettive attuali del turismo? «Non molto lusinghiere — ha ammesso il sindaco di Venezia —. La crisi economica ed energetica costituisce la più grave incognita per un equilibrato sviluppo del movimento turistico. Si ipotizza per il 75 un tasso di aumento del turismo internazionale vicino allo zero, con prospettive di una pesante recessione». Eros Mognon

Persone citate: Eros Mognon, Gargano, Giorgio Longo, Guglielmo Boazzelli