Tre rapinatori inseguiti dai carabinieri catturano un ostaggio: presi col bottino

Tre rapinatori inseguiti dai carabinieri catturano un ostaggio: presi col bottino Avevano fatto irruzione, armati, nell'ufficio postale di via Monginevro Tre rapinatori inseguiti dai carabinieri catturano un ostaggio: presi col bottino L'assalto, alle 13, aveva fruttato cinque milioni - Intercettati dalle "gazzelle" nei pressi del parco Ruffini, i banditi abbandonano l'auto Anita contro un palo - Si arrendono, dopo il sequestro, convinti da due raffiche di mitra Ufficio postale di via Monginevro 154, angolo corso Monte Cucco, ieri alle 13. Nei locali ci sono quattro impiegati e il reggente, Aldo Faidiga, di 45 anni. Irrompono due banditi armati di pistola con calze da donna calate sul volto, scesi da una «128» blu guidata da un complice che rimane in strada a fare da «palo». «State fermi — urlano — questa è una rapina. Non vi faremo nulla. Dove sono i soldi?». Nel salone riservato al pubblico non c'è nessuno. I banditi tentano di scavalcare il bancone. Non ci riescono a causa del cristallo che divide gli impiegati dal resto dell'ufficio. Imprecano, gridano minacce al direttore. Aggirano l'ostacolo sfondando la porta attraverso la quale si accede direttamente agli uffici. Gli impiegati, mani alzate, spalle al muro, li vedono rovistare nei cassetti con molta cura. Sembrano non avere fretta, il denaro, circa 4 milioni e mezzo in contanti più un assegno inesigibile di 500. mila, finisce in una borsa di plastica. I rapinatori puntano nuovamente le armi, indietreggiano col bottino, poi raggiungono il complice già in auto. La «128», rubata ventiquattro ore prima ad un agente di P.S., scatta e s'immette in corso Brunelleschi, dirigendosi verso l'esterno della città. Fin qui è una rapina «normale», una delle tante che il cronista è costretto a registrare quasi ogni giorno. Suona l'allarme. Dalla centrale operativa del nucleo radiomobile dei carabinieri partono ordini pre- j cisi. Una decina di «gazzelle» con- ' fluiscono nella zona. Un minutodopo la prima segnalazione: l'auto è nei pressi di parco Ruffini. Gli ordini della centrale si susseguo- no, il cerchio si stringe. All'ango-lo con via Guido Reni il primo contatto con le radiomobili. I banditi sentono le sirene, hanno paura, aumentano la velocità. So- . no costretti dalla fretta a compie-1 re una manovra azzardata. La' «128» blu sbanda paurosamente in ; ' curva e dopo un testa-coda si : 1 schianta contro un palo di cemen- : to dell'illuminazione pubblica: un i urto violento che danneggia il mo-1 tore e costringe gli occupanti ad-abbandonarla. Impugnano le pi-! stole, sembrano decisi a tutto J pur di farla franca. Si dividono, ma non c'è scampo. La zona è i completamente circondata, meni tre stanno arrivando anche le «volanti» della polizia. I S'inizia una vera e propria caccia all'uomo, c'è tensione. Molti I passanti intuiscono il pericolo, cercano riparo nelle case vicine. ! Dal momento della rapina sono I passati cinque minuti. Il primo rapinatore cade nella ; rete, non è molto distante dalla «128»: è nervoso, capisce che non riuscirà a sfuggire e compie un i gesto disperato. Balza addosso ad un passante, Antonio Carrabetta, 44 anni, via San Paolo 35, gli pun ta la pistola alla nuca: «Stai fermo, altrimenti ti Da una «gazzella» ancora in movimento scende il carabiniere Pasquale Pacelli che con l'autista ! Sergio Serra è state fra i primi | ad arrivare sul posto. Ha la pistola mitragliatrice e lascia partire una raffica che passa sopra alla testa del bandito. Questi indietreggia, spera ancora ma una seconda scarica lo convince ad arrendersi. Libera l'ostaggio, alza le faccio secco» ' ' ' mani e lascia cadere la pistola. J Dall'altra parte del parco, pres¬ sappoco la stessa scena. I due an cora liberi si avvicinano ad un I operaio che sta lavando la j «124»: lo minacciano: «Le chiavi, le chiavi, presto ». L'uomo, terrò- I rizzato, esita un istante. I rapinatori hanno fretta, mantengono al-1 cuni secondi dl anticipo sui cara-, binieri e per non perdere tempo attraversano di corsa la strada e tentano di bloccare un automobi- ! lista. Non ci riescono perché è più svelto di loro e parte di scat- j to. Un istante dopo anche per lo-1 ro è finita, circondati si arrendono, senza fare resistenza. In caserma vengono identificati, abitano tutti a Mirafiori in via j Roveda 22, e addosso hanno ancora il bottino. Sono Claudio Barrovecchio, 20 anni, operaio; Aldo ] Folinc, 17 anni, saldatore, Evange- | 3 anni, elettrici- j listo Giustozzi \ sta. Quest'ultimo ha dei preceden ti: colpito da mandato di cattura per furto è un sorvegliato speciale con divieto di soggiorno a Torino. * Tre milioni e novecentomila lire in banconote e due milioni I in assegni circolari sono il botti- 1 ; no di uno « scippo » avvenuto ieri ! i mattina ai danni di Anna Maria | | Ferroni, segretaria del notaio Al- ; e-1 do Biglia. Stava rientrando nello a'studio, in via Arcivescovado 3, n ; dopo aver compiuto un prelievo si : in banca. Un giovane alto e bionn- do l'ha raggiunta sulle scale e le n i ha strappato la borsa della spe- o-1 sa in cui l'impiegata, per non d-dare nell'occhio, aveva riposto il i-! denaro. o o, è nocti o, e. o a a n * Un cittadino tedesco di 33 anni, Rudolf Meyer Echard, resi- I dente a Berlino Est, ha vissuto i ieri notte una brutta avventura. I Tre giovani lo hanno aggredito I pugni e trascinato su una « 125 » i beige guidata da un complice. I Giunti in collina i quattro lo i verso le tre mentre era in attesa di un taxi davanti al night « Columbia » in via Goito 5 bis, dove aveva trascorso la serata. Lo hanno abbattuto a calci e a hanno derubato del portafogli e scaraventato sull'asfalto. Non gli I n i è rimasto che denunciare la rapina in questura, dopo aver ridisceso la collina a piedi. * Maria Antonia Maggio, 24 anni, via Soana 7, è stata arrestata dai carabinieri di Ciriè dove voleva fare acquisti con un biglietto da 50 mila lire falso. Quando il titolare del negozio in cui era entrata glielo ha fatto notare, la giovane ha detto: « Allora, ripasserò un'altra volta ». I carabinieri i'hanno intracciata e fermata. li pretore ha ordinato l'arresto. i; Un pensionato di 70 anni, Ernesto Borio, via Madonna delle Rose 17, è stato trovato cadavere sulla sua « 128 » posteggiata sulla statale del Monginevro in località Ponte Ventoso. E' stato stroncato da un infarto, la morte secondo 11 medico condotto di Oulx, risale all'altro ieri. .

Luoghi citati: Berlino Est, Ciriè, Columbia, Oulx, Ponte Ventoso, Torino