Un'incognita elettorale col voto dei diciottenni

Un'incognita elettorale col voto dei diciottenni Le "amministrative,, di metà giugno Un'incognita elettorale col voto dei diciottenni Sono tre milioni i nuovi maggiorenni che hanno diritto di votare e di presentarsi candidati - Modificate alcune norme in vigore (Dalla redazione romana) Roma, 28 marzo. Come conseguenza dell'accordo raggiunto al vertice di ieri mattina tra i partiti della maggioranza, i diciottenni voteranno (e sarà la prima volta in Italia) nelle elezioni regionali, provinciali e comunali del 15 giugno. Perché possano votare e perché possano essere eletti, il consiglio dei ministri ha dovuto nel pomeriggio approvare un decreto legge che modifica le norme in vigore. Così l'iscrizione nelle liste elettorali dei diciottenni sarà possibile anche dopo che sarà affisso il manifesto con il quale si dà notizia ai cittadini della convocazione dei comizi. Rimane fermo che le liste dei candidati debbono essere presentate non oltre il venticinquesimo giorno dalla data delle elezioni, però i diciottenni potranno consegnare anche dopo quel termine i certificati a corredo della propria candidatura. Ci sarà più lavoro per gli uffici addetti, ma ogni ostacolo dovrebbe essere facilmente superato. Diversamente si sarebbe dovuto votare alla fine di giugno, data da tutti non voluta, per più motivi. Intanto avrebbe intralciato gli esami di maturità che, se anche non sono più quelli di una volta, sono sempre esami di un certo peso e dovrebbero conservare la loro importanza; inoltre già le famiglie, in specie le madri con i bambini sono in villeggiatura e non si può pensare che si sobbarchino un viaggio per tornare in città a votare. Terzo motivo è che si è nel pieno dei lavori della campagna. Con i nuovi provvedimenti si attua pienamente il suffragio universale avviato da Giolitti nel 1912, quando concesse il voto a tutti i cittadini che avessero compiuto i 30 anni e a quelli che ne avevano 21 se in possesso di particolari requisiti. Nel 1918 il voto fu esteso indistintamente a tutti i ventunenne e solo dopo l'ultima guerra, nel 1946, i] diritto di andare alle urne e di essere eletti fu riconosciuto alle donne. Adesso il diritto di voto coincide, per maschi e femmine, con la maggiore età che è stata abbassata a tutti gli effetti a 18 anni. I nuovi elettori si calcolano in circa tre milioni; poiché alle ultime politiche del maggio 1972 gli aventi diritto erano 37 milioni, ora i votanti salgono a 40 milioni. L'apporto concorrerà a rendere più interessanti le elezioni di giugno, anche perché secondo gli esperti la maggior parte dei nuovi elettori dovrebbe votare per il pei, per il psi e per la de. Che questi tre partiti siano i principali beneficiari non è contestabile: non è sicuro invece l'ordine che abbiamo seguito. Esso si basa soprattutto sulle manifestazioni esterne dei giovani, ma è anche vero che quelli che danno vita ai vari movimenti sono una minoranza, e l'incognita sta nella maggioranza. Così la de potrebbe anche spartirsi con il pei la maggior parte dei nuovi voti. Di certo i diciottenni sono un fattore che si aggiunge ai tanti per rendere queste elezioni molto attese. Roma. Studentessa in arrivo al liceo Tasso (Foto Team)

Persone citate: Giolitti

Luoghi citati: Italia, Roma