"Dieci milioni per tuo figlio,,

"Dieci milioni per tuo figlio,,Telefonata a un industriale "Dieci milioni per tuo figlio,, Il ricatto tentato da due fratelli - Volevano denaro in cambio di informazioni su un presunto sequestro «C'è un piano per rapire tuo fi glio: se paghi 10 milioni ti dlcla mo tutto». Questo, in sostanza, j l'espediente ideato da due fratelli, entrambi disoccupati, per estorcere denaro a Guglielmo Belletti, 53 j anni, titolare di un'officina metalmeccanica con 30 dipendenti. I due invece del denaro hanno trovato carta straccia e gli agenti che Il hanno portati in carcere. Su consiglio del dottor Cuccorese, commissario di San Donato, I Guglielmo Belletti aveva finto di I accettare le trattative con i ricat-1 tatori. I contatti sono stati lunghi. Da una parte si rinnovava la minaccia di non rivelare particolari sul progetto di sequestro, dall'altra c'erano gli sforzi per dare credibilità al ruolo che l'imprenditore s'era ssunto. «Non ho 10 milioni», sosteneva, e alla fine riusciva a far accettare una cifra più bassa: 2 milioni. Il denaro doveva essere messo in un sacchetto di plastica e lasciato dentro un lavandino, in un cortile all'angolo di corso San Maurizio con via Sant'Ottavio, nel quale si accede liberamente da sei ingressi. Il piano, sulla carta, offriva ai ricattatori sufficienti garanzie per poter agire senza dare nell'occhio. Non immaginavano che la polizia era stata avvertita. Il dottor Cuccorese, con i marescialli Gaudioso, Loi e Vivolo, aveva predisposto la trappola. Agenti in borghese, travestiti da spazzini o da operai, erano negli ingressi che danno sul cortile, alle finestre e sulle terrazze. E' stato controllato il movimento di tutte le persone entrate do. pò che Guglielmo Belletti aveva depositato il sacchetto in cui doveva esserci il denaro e che conteneva, invece, carta straccia. Infire, un giovane ha afferrato l'involucro e si è allontanato, incontrandosi con un altro giovane sotto un portico. A questo punto è intervenuta la polizia. I due sono stati identificati per Giorgio e Giuseppe Severino, 22 e 21 anni, originari di Reggio Calabria. Sono finiti in carcere per estorsione aggravata. Giuseppe Severino

Persone citate: Giuseppe Severino, Guglielmo Belletti, Loi, Vivolo

Luoghi citati: Reggio Calabria