Al via con mazzi di banconote per farsi spingere dalla gente di Michele Fenu

Al via con mazzi di banconote per farsi spingere dalla gente Per il Safari le precauzioni non sono mai troppe Al via con mazzi di banconote per farsi spingere dalla gente Oggi da Nairobi scatta il rally più difficile - Quattro giorni, col pericolo di trovarsi la strada sbarrata da un elefante - In 23 anni, soltanto una volta si è imposto un equipaggio europeo (Dal nostro inviato speciale) Nairobi, 26 marzo. Nel campionato mondiale marche, che si articolerà in undici corse, il Salari (la qualifica di -East Alrican » si è persa con l'allentamento dei legami politici ed economici tra Kenya, Uganda e Tanzania e la gara viene ormai disputata soltanto sul territorio del primo paese) rappresenta un episodio unico, quasi incredibile. Prima di tutto per la cornice pittoresca ed insolita e per l'atmosfera lievemente avventuiosa che circonda uomini ed auto, poi per le caratteristiche della competizione. Il Safari — che in swahili, lingua franca dell'Africa Orientale, significa -viaggio' — attraversa il Kenya da Mallndi e Mombasa, sull'oceano Indiano, sino ad Eldoret e Kitale, ai confini con l'Uganda. Parchi nazionali, foreste, praterie, altipiani, zone desertiche diventano il meraviglioso scenario di una corsa di quasi seimila chilometri che dura quattro giorni. Nel conto degli imprevisti che ogni equipaggio stila al via, ci sono incontri con zebre, giraffe, elefanti, leoni. E il pericolo non è tanto quello di essere assaliti, quanto di investire una di queste bestie e di trovarsi poi bloccati con la macchina a pezzi. E' già capitato. In 23 anni il Salari è stato vinto soltanto una volta da una coppia di piloti europei: accadde nel 1972, protagonisti Hannu Mikkola e Gunnar Palm. Altrimenti, si sono imposti sempre i -locali'. Perchè? E' un po' un mistero. Le ipotesi sono molte, dall'abilità nel tenere un certo ritmo alla conoscenza delle piste e, soprattutto, delle scorciatoie, dagli -aiuti' ricevuti dagli organizzatori (il caso di Joglnder Singh l'anno scorso fa testo) alla capacità di scegliere itinerari alternativi nel caso di ostacoli. Certo, in un rally che obbliga i concorrenti a partire con mazzette di scellini per invogliare la gente a spingere la vettura nel tratti più difficili, può accadere veramente di tutto. Fango se piove, polvere con il sole, guadi, piste -impossibili', tratturi appena tracciati nelle zone montagnose intorno al monte Kenya: per uomini e macchine l'impegno è fortissimo. Non ci sono prove di velocità, come nei rallies europei, bastano i ritardi ai controlli orari per fare classifica. La media generale del Salari si aggira sui 110 l'ora, ma ci sono tratti dove sale a 160 l'ora. I sorpassi, tra polvere e sassi, costituiscono un'impresa da cardiopalma. I servizi di assistenza, data l'estensione di territorio da coprire, sono integrati da aerei. In questo viaggio che è ancora un'avventura (i salari turistici che partono da Nairobi, tranquilla dopo un mese un po' agitato, sono un gioco per bimbi) si cimentano marche europee e giapponesi, vuoi per ragioni di prestìgio sportivo e commerciale generiche vuoi per inlluire con maggior peso sul mercato locale, estremamente sensibile ai risultati del Safari. Dall'Europa sono giunte Lancia, Alpine Renault e Peugeot, dal Giappone Datsun e Mitsubishi. La nostra Casa, che rappresenta l'industria italiana e il Gruppo Fiat, allinea cinque vetture, tre -ultidall' e due -assistite-: le Stratos per Munari, Waldegaard e Preston (a questo è toccato un -mulettodi allenamento) e le Beta coupé per Mehta e Ulyate (altro -muletto'): l'Alpine schiera due berlinette 1800 con Therier e il pilota locale Collinge, che ha sostituito l'infortunato Nicolas, e due berline Fi 17 con Piot e Simonlan più Neyret (alta 1800) come -privatosuperassistito: la Peugeot conta sulle 504 ad iniezione di Ove Andersson, Mikkola (per l'occasione non con la Fiat), Makinen e Shankland: la Datsun punta su Kallstrom con la Violet e la Mitsubishi sulla Colt Lancer di Joginder Singh. A questo gruppo si aggiun¬ gono altri forti equipaggi privati, tra cui spicca quello di HermannAaltonen con una Opel Ascona. Il Salari parte domani dall'ultramoderno Kenyatta Conference Centre per la costa dell'Oceano Indiano. Venerdì sera ritorno a Nairobi e sabato mattina via alla seconda tappa, spezzata da una serie di soste per non rendere inumana la fatica. Stop finale lunedì, sempre a Nairobi. Le previsioni sono per una battaglia Ira Lancia e Peugeot (che si è preparata in modo notevole e che ricopre un ruolo simile a quello della Saab nel Rally d' Svezia). Michele Fenu