"O ci danno subito la scuola o noi passeremo all'azione,,

"O ci danno subito la scuola o noi passeremo all'azione,, Statale Agrario: gli eletti hanno gravi problemi "O ci danno subito la scuola o noi passeremo all'azione,, Le aule sono di fortuna, i laboratori non esistono - L'azienda agricola dà precedenza alle classi del Civico - Le proposte di genitori, studenti, insegnanti e personale Istituti "legalmente riconosciuti": la prima riunione al collegio "Sacra Famiglia" Istituto Statale Agrario: e l'unico che ha avuto una sola lista per ogni categoria di elettori degli organi collegiali, è l'unico che è privo di sede. « Siamo eccezionali — affermano con amarezza gli eletti — ma faremmo volentieri a meno dei nostri primati ». L'istituto, nato due anni fa come trasformazione del Civico Agrarlo, è stato aggregato alla sede centrale di Vercelli. « Hanno pensato a noi — sostengono — soltanto per eambiare la veste giuridica alla scuola e per trovare una soluzione sulla carta. Il resto e silenzio ». Il Civico, sfrattato dall'area Bonafous, porterà ad esaurimento le classi del triennio, man mano che i ragazzi giungono al diploma, lo Statale invece accoglie gli iscritti dei primi due anni e continuerà fino ad avere i corsi completi nell'arco del quinquennio. Per ora gli studenti sono 243 di cui 20 ragazze. La funzione degli eletti negli organi collegiali è particolarmente difficile. I genitori sono rappresentati da Giuseppe Romano, Pier Luigi Tinelli, Consuelo Benini; gli studenti da Antonio Ferrerò, Isabella Mazza, Raimondo Garau; gli insegnanti da Cristina Levi Bellone, Maurizio Gentile, Carla Bertenasco Romeri, Luigi Pauna, Raffaele Insalata, Luciano Cecca; i non docenti da Barcolla. « Non vogliamo lare dichiarazioni personali — spiegano — siamo uno per tutti e tutti per la scuola ». Come dar loro torto, data la situazione? I ragazzi sono stipati in aule anguste ricavate dai locali della Casa del Giovane Operalo Don Orione in viale Mughetti 20, non hanno laboratori e tantomeno palestre. « Per il nostro tipo di studio — dicono i giovani — è indispensabile mantenere un collegamento costante ira teoria e pratica. E' un'illusione ». Confermano amaramente gli insegnanti: « Per le esercitazioni occorre fare tre chilometri di strada fe soltanto dopo tante proteste ci hanno concesso un pulmino) per raggiungere l'azienda agricola di Cascina Moietta, in coabitazione con il triennio del Civico Agrario. E' una rincorsa continua a chi usa prima gli attrezzi, a chi si impossessa dei semenziari, a chi riesce ad occupare gli spazi per gli esperimenti ». I genitori, appoggiati dagli insegnanti, si pongono obiettivi precisi: « Dal prossimo ottobre l'Istituto Statale Agrario avrà anche le classi terze. Non potranno /are a meno dei laboratori. Occorre una sede ». Gli edifici non nascono con la bacchetta magica. « Lo sappiamo — è la risposta corale — ma se le autorità non inizieranno fin d'ora a provvedere inventeremo gualche proposta clamorosa per smuoverle dal loro letargo ». Le soluzioni immediate e quelle proiettate nel futuro le espongono i professori: « // Comune ha già pronto un progetto per la costruzione della scuola nell'ambito dell'azienda agricola. Occorre che si proceda subito all'esproprio delle aree ed all'avvio, appena possibile, dei lavori. Intanto la Provincia deve reperire i locali per ospi'are il prossimo ottobre tutte le classi in locali adatti, compresi laboratori e palestre ». Come primo passo i delegati degli organi collegiali hanno I chiesto un incontro con le au- j torità competenti. Vogliono e- I sprimere loro le esigenze e « se necessario passare all'azione ». Questi i problemi specifici. Ma esiste una serie di questioni più I generali che genitori, studenti, | insegnanti e non docenti inten- j dono discutere. «L'indirizzo agra rio — sostengono — è In gpsclpieno I boom. C'è chi dice a causa del- Ila rivalutazione dell'agricoltura e jdei valori ecologici, chi invece ;pensa già ad una società alternativa a quella industriale e prevede possibilità di lavoro futuro». Per far fronte alle rinnovate esigenze si pensa di impostare una serie di iniziative che « rivalutino le materie tecniche, ma che tengano conto anche della necessità di una maggior umanizzazione degli studi ». Quindi « si cercheranno più profondi le- I gami col mondo esterno, si imposteranno corsi sperimentali basati sulle nuove tecniche agrarie collegate, ad esempio, con l'ecologia di determinate zone ». Anche le scuole « legalmente riconosciute » e cioè non pubbliche possono usufruire degli organismi collegiali previsti dai decreti delegati. Un Consiglio d'Istituto è stato eletto al Collegio « Sacra Famiglia » in via Pilo 24, « anche se — afferma il direttore, fratcl Carlo Ivaldi — abbiamo dovuto adattarlo alle nostre esigenze ». In effetti i! Collegio non ha problemi di sovraffollamento, né di doppi turni, né di strutture o materiale didattico, che sono carenze comuni a tutte le scuole pubbliche. Del Consiglio fanno parte oltre al direttore, tre genitori, tre allievi e tre insegnanti interni, un insegnante esterno, il preside fratel Dante Cavagnino e il segretario. Dice un'allieva, Emi Contardi, 18 anni: « E' un'esperienza nuova ma non ci presentiamo impreparati verché il dialogo con i professori è sempre stato aperto, anzi favorito. Prima frequen lavo il liceo Cavour, mi sono ritirata perche l'ambiente era troppo politicizzato ». Anche i genitori da tempo svolgono un ruolo importante nella vita dell'istituto: dal '56 esiste una associazione che ha il com- ' pito di organizzare tutta l'attivi- tà sussidiaria all'insegnamento, , sia ricreativa che culturale e che ! tiene il contatto con gli inse- | gnanti attraverso riunioni periodi- l che. L'applicaziune dei decreti , delegati ha dato un ulteriore impulso alla vita democratica nell'istituto. Sottolinea Piero Rebaudengo, Mi anni, un altro delegato degli studenti: ri Siamo abituati a trattare in assoluta libertà tutti i problemi. La prima richiesta che noi presentiamo al Consiglio di istituto e il permesso di pubblicare un nostro giornale ». II terzo studente membro del Consiglio. Danilo Aragno, 18 anni, afferma: « Siamo partiti da discussioni generiche di carattere politico, per giungere a problemi ;" livello personale. Ci interes siamo ad una forma di cogestio "c Piuttosto che di autogestione de,,a sc"°'a Perché crediamo fon damentuli l'aiuto e l'esperienza rf("j professori ». Servizio di: Maria Va- labrega e Carlo Novara ! I ; I | | Professori, allievi e genitori del Consiglio di istituto dell'« Agrario Statale »

Luoghi citati: Cascina, Vercelli