I lavoratori della Magnoni Tedeschi chiedono che si eviti il fallimento

I lavoratori della Magnoni Tedeschi chiedono che si eviti il fallimento I lavoratori della Magnoni Tedeschi chiedono che si eviti il fallimento Con gestione pubblica - Analoga richiesta per la Refit - Intervento della Cisl al Fréjus - La Fismic-Sida accusa la Fiat di limitare il diritto allo studio La crisi di due aziende, una difficile situazione di lavoro e l'esercizio del diritto allo studio alla Fiat sono i problemi che ieri hanno maggiormente interessato i sindacati. La vicenda più scottante è quella della Magnoni e Tedeschi, industria tessile in amministrazione controllata, con fabbriche a Noie e Cafasse e 1100 dipendenti. Ieri mattina i lavoratori della zona hanno scioperato 4 ore per sostenere la richiesta fatta al governo dai sindaci dei Comuni interessati e dal presidente della Regione, di un intervento pubblico che salvi l'azienda dal fallimento. Molto grave la situazione della Reflt-Ufem (cento dipendenti). I proprietari hanno deciso di cessare l'attività produttiva, ma i lavoratori si sono opposti proclamando l'assemblea permanente. Ora aspettano che i pubblici amministratori li aiutino a trovare una soluzione alternativa che rilanci il lavoro alla Refit anche con una nuova proprietà. La ver tenza è stata discussa ieri dalla Giunta provinciale. Su proposta dell'assessore al lavoro Bozzello, che aveva in precedenza ricevuto una delegazione della Refit, è stato stanziato un milione da distribuire ai dipendenti dell'azienda in maggiori difficoltà economiche. I La difficile situazione di lavoro I riguarda il traforo del Fréjus sul versante francese. Lo costruiscono ' 100 operai, 70 sono italiani. Dipendono, dice Fiammotto della Cisl, dall'impresa parigina Borie; sono stati ingaggiati tramite la ditta Girola-Vianini. « Ricevono una retribuzione contrattuale inferiore a quella prevista dalle nostre tabelle ». Ma ciò che mag- I gicrmente preoccupa la segreteria degli edili sono le condizioni in cui gli operai italiani lavorano: macchinari vecchi di 30 anni «che | nel nostro Paese nessuno vorrebbe usare ». A causa di ciò in galleria « c'è un denso fumo di nafta. Inoltre mancano le protezioni antinfortunistiche e per di più nel la località sopra Modane, dove ha inizio il tunnel, non esistono i né autoam I né pronto soccorso bulanza ». I sindacalisti italiani hanno interessato quelli francesi, i quaU hanno già chiesto un incontro all'impresa Borie Sull'esercizio del diritto di stu- ì dio alla Fiat registriamo una no- | j ta della Fismic-Sida. Secondo il j sindacato dell'auto « l'azienda dà j Il un'interpretazione arbitraria de gli accordi ». La Fismic sostiene che le «150 ore contrattuali sono una conquista di tutti i lavorato- I ri studenti, anche quelli che se I guono corsi regolari per il diplo ma o la laurea ». Protesta perché ' il beneficio viene limitato al con- I | seguimento della licenza di scuola media. Helvetia — Raggiunto in prefettura un accordo di massima dopo 47 giorni di lotta per respingere 86 licenziamenti su 180 dipendenti. I sindacati informano che l'intesa deve essere perfezionata. « Si prospetta la possibilità del ritiro dei licenziamnti con ri corso alla Cassa integrazione ». Stamane alle 8,30, assemblea.

Persone citate: Bozzello, Fiammotto, Girola, Magnoni, Vianini

Luoghi citati: Cafasse, Fréjus, Modane