La disputa sul Mec "dilania,, i laboristi di Mario Ciriello

La disputa sul Mec "dilania,, i laboristi Nuove difficoltà per Wilson La disputa sul Mec "dilania,, i laboristi (Dal nostro corrispondente) Londra, 24 marzo. La scena politica britannica Presenta un quadro tragico mico. E' cominciata la batta glia per il referendum di giu &no sulla partecipazione di Londra alla Cee, ma i tories e i liberali, per lo più europei- sti, tacciono prudenti e lascia n0 cne i laboristi s'azzannino a vicenda in una lotta sempre Più confusa e rabbiosa. I mi nistri proclamano «verità» di verse a seconda delle loro ve dute prò e contro il Mec, la sinistra laborista sferza il premier e il premier, tuttora cautissimo, non osa ancora sventolare la bandiera del l'Europa, L'uomo della strada osser- va senza capire nulla. Il problema dei rapporti tra Londra e la Cee sta diventando per lui un oscuro enigma, di una noia implacabile e soffocante. Nessuno gli parla con ctsplclsldpneanta2asqs chiarezza, nessuno innalza il tono del dibattito. E' da questa atmosfera che deriva il pericolo di un voto contro l'Europa. Se la qualità della campagna non migliorerà, milioni di inglesi voteranno non spinti dalla ragione bensì dalla paura, dall'isolazionismo, dalla pigrizia, dalla collera. Il governo, è vero, ha approvato le conclusioni del «rinegoziato» e, il giorno 18, ha esortato i britannici «a votare affinché il Regno Unito continui a far parte della Comunità europea». La decisione ha avuto l'appoggio di sedici dei 23 cabinet ministers. Ma da allora le convulsioni laboriste si sono fatte sempre più inquietanti. Wilson sperava che i sette ministri dissenzienti — su cui non grava neppure l'obbligo di dimettersi — combattessero con moderazione la loro battaglia antiMec e non cercassero di sfruttare le profonde divisioni che tormentano da tempo il partito. E' avvenuto l'opposto. I sette, guidati dal focoso Michael Foot, dall'ambizioso Anthony Wedgwood Benn e da quell'oltranzista dell'antieuropeismo che è il ministro per il Commercio estero Peter Shore, hanno subito stretto alleanze con la sinistra isolazionista, con i sindacati, con i regionalisti scozzesi e gallesi: e mirano a paralizzare il premier. La direzione del partito, dominata dalla sinistra, vuole votare mercoledì sulla politica europea del governo e Wilson corre il rischio di veder condannata tutta la sua nuova strategia. Un altro voto ostile potrebbe essere espresso da uno speciale congresso laborista indetto per metà maggio. II povero Wilson deve navigare con prudenza fra questi minacciosi scogli, e si limita a ripetere quanto disse nell'arida dichiarazione ai Comuni il giorno 18. Non osa ancora abbracciare con slancio l'associazione d'Oltremanica, misura ogni sillaba. Probabilmente sopravviverà alle insi- ldie degli avversari, anche per che sembra pronto a «licenziare» Foot e Shore, pur di non ceder il potere. Un fatto isolo è certo. Mai si è avuto referendum tanto pericoloso e assurdo. Mario Ciriello

Persone citate: Anthony Wedgwood Benn, Foot, Michael Foot, Peter Shore, Shore

Luoghi citati: Europa, Londra, Regno Unito