CASSA DI RISPARMIO

CASSA DI RISPARMIO CASSA DI RISPARMIO DELLE PROVINCIE LOMBARDE FONDATA NEL 1823 - DIREZIONE CENTRALE IN MILANO - 386 DIPENDENZE MEZZI AMMINISTRATI L. 9.355 MILIARDI - RISERVE PATRIMONIALI L. 283 MILIARDI EROGAZIONI BENEFICHE E ASSISTENZIALI NEL 1974: 4.056 MILIONI La Commissione Centrale di Benelicenza. amminislratrice della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde, ha approvato il bilancio consuntivo del 1974 (152 esercizio) e la seguente relazione presentata al riguardo dal Presidente. Prof. Giordano Dell'Amore Sul piano internazionale, durante il 1974 si sono generalizzate le pressioni inllazionistiche, che hanno inciso sfavorevolmente sulle bilance dei pagamenti dei Paesi più industrializzati, aggravando la crisi dellabbandono dei cambi fissi e determinando ampie fluttuazioni fra le diverse valute. Tali fluttuazioni sono state accentuate dall'enorme aumento dei prezzi del petrolio, ma il deterioramento di parecchie monete, compresa quella italiana, era già in atto prima che tali prezzi alterassero profondamente l'equilibrio degli scambi mondiali. Nel corso dell'anno, ovunque le autorità monetarie e politiche si sono sforzate di escogitare le formule più idonee a realizzare il cosiddetto riciclaggio dei petrodollari, ma è evidente che qualunque accordo venga raggiunto fra i Paesi produttori e consumatori e fra quelli del terzo mondo rappresenta una soluzione di breve periodo poiché il problema di fondo è costituito dal ristabilimento di un accettabile e duraturo equilibrio delle bilance dei pagamenti, il quale deve logicamente avvenire in merci e servizi, con difficoltà non rapidamente superabili, tanto più che l'inflazione si è accompagnata ad una recessione produttiva, la quale ha assunto un'eccezionale gravità nei Paesi economicamente più evoluti. Il 1974 ha poi rafforzato la preminenza monetaria del dollaro, consolidando il legame fra I oflerta internazionale dei mezzi di pagamento e le decisioni interne degli Stati Uniti. Ne deriva che la Confederazione nord-americana sta gradatamente assumendo una leadership sul sistema economico mondiale che le attribuisce poteri finanziari e politici più incisivi sui rapporti fra le riserve ufficiali complessive e il commercio mondiale, con indesiderabili conseguenze sulla distribuzione delle riserve medesime e sulle vicende degli scambi dei Paesi più industrializzati. Sul piano europeo va purtroppo registrata anche una pausa prolungata nella fruttuosa collaborazione che era andata rafforzandosi fra gli aderenti alla Comunità economica nata con il trattato di Roma: soprattutto in materia agricola ed in quella energetica si sono accentuati i contrasti, che hanno differito s/ne die l'unificazione monetaria e finanziaria del nostro continente, che avrebbe potuto contribuire alla soluzione di numerosi problemi economici e sociali, sulla quale pesano anche le incertezze sui risultati del prossimo referendum indetto relativamente alla permanenza dell'Inghilterra nella Comunità. Alla soluzione dei problemi monetari mondiali non ha poi giovato la liberalizzazione del mercato dell'oro: la parziale offerta ad acquirenti privati del metallo giallo può apparire un contributo all'intensificazione degli scambi, ma è stata decisa unilateralmente, senza preventivi concerti con le banche centrali degli altri Paesi, con conseguenze che è troppo presto valutare. Molto opportunamente quindi le nostre autorità monetarie non hanno ancora deciso la rivalutazione dell oro compreso fra le nostre riserve. Comunque, l'iniziativa degli Stati Uniti s'inquadra nella politica di demonetizza zione dell'oro perseguita da Washington Durante il 1974 l'economia italiana e stata dominata dalle preoccupazioni connesse ali eccezionale squilibrio della bilancia dei pagamenti, aggravato dall enorme rialzo del prezzo del petrolio, ma dovuto anche al crescente deficit della bilancia alimentare imputabile all'assenza di provvedimenti miranti a potenziare l'agricoltura nazionale onde accrescerne la produttività a mezzo di abbondanti flussi di credito a basso costo. Al fine di migliorare la bilancia dei pagamenti e slato necessario approvare massicci inasprimenti fiscali destinati necessariamente ad avere un'incidenza sfavorevole su tutti i settori economici, colpiti d'altra parte da un patologico rincaro del costo dei finanziamenti bancari, collegato ad un paradossale aumento dei tassi passivi, che ha raggiunto le punte massime alla fine dell'anno. Il rincaro predetto ha contribuito a determinare una recessione produttiva prevedibilmente destinata a protrarsi durante tutto il 1975 ed una parte almeno dei 1976. Benché sia presumibile che il tasso di inflazione possa ridursi lievemente nel corso del corrente anno, esso ha toccato le punte massime nei 1974. determinando una sensibile depressione produttiva ed un elevato incremento del grado di disoccupazione e di sottoccupazione, il quale aumenterà ulteriormente nei prossimi mesi. Di conseguenza, il nostro Paese sta sperimentando la recessione più grave del secondo dopoguerra, accompagnata da un tasso dj inflazione più elevato di quello raggiunto dagli altri Paesi economicamente evoluti, astraendo dal Giappone. Nel mese di dicembre infatti i prezzi al consumo sono aumentali del 25.3" rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, benché nelle ultime settimane del 1974 si sia rilevata una leggera decelerazione nel rialzo del livello generale dei prezzi, favorita anche dalle tendenze riflessive del mercato internazionale di numerose materie prime Non è tuttavia ipotizzabile una drastica e rapida riduzione del ritmo di inflazione e appaiono ottimistiche le prospettive della Relazione previsionale e programmatica per il 1975. che presuppongono un rallentamento del tasso di svalutazione, fino a scendere, per i prezzi al consumo, al 16".>. La generale caduta della domanda interna ha determinato un netto miglioramento nella bilancia commerciale, che nel 1974 ha chiuso con un disavanzo di 6.931 miliardi di lire, sul quale ha inciso quello petrolifero per 5.183 miliardi, contro i 1.748 di deficit non petrolifero, destinato ad essere riassorbito nei prossimi mesi. L'enorme indebitamento dell'Italia sui mercati mondiali fa tuttavia ritenere probabili ulteriori ripercussioni sfavorevoli sul valore internazionale della nostra moneta, sul quale fatalmente si rifletteranno i risultati delle trattative in corso riguardanti le pensioni e. più in generale, gli incrementi che subiranno le spese pubbliche. Non e quindi pessimistica la previsione che soltanto nel 1976 potrà essere ristabilito un fisiologico pareggio nella nostra bilancia dei pagamenti. Tale previsione e tuttavia subordinata al mantenimento dell'attuale equilibrio fra le imprese pubbliche e quelle private. Come ha rilevato l'attuale Presidente del Consiglio nelle proprie dichiarazioni programmatiche, se tale equilibrio venisse a mancare, sarebbe -compromessa non solo la dinamica delle strutture produttive, ma quella dello stesso decentramento nelle decisioni economiche, che costituisce la condizione di permanenza di una società pluralistica e democraticaL avvenire del Paese e quindi in gran parte affidato alla diffusione dello spinto imprenditoriale, alla quale si ricollega i incremento della produttività, condizione essenziale di una duratura ripresa Purtroppo però la realizzazione di questo obiettivo e attualmente ritardala dalle condizioni di disagio in cui versano numerosissime imprese industriali pubbliche e private, di ogni dimensione e della generalità dei settori, costrette a comprimere i propri investimenti e ad altrontare le difficolta derivanti dal prolondo e crescente squilibrio esistente Ira i capitali di diretta pertinenza e quelli attinti al credito bancario. L'indebitamento delle imprese di ogni categoria ha raggiunto ormai limili insostenibili, ne la situazione appare rapidamente sanabile con i provvedimenti allo studio miranti alla ripresa di un efficiente funzionamento delle borse valori. A queste carenze ti- Bilancio consolidato al 31 dicembre (in milioni di lire) ATTIVITÀ' Cassa Altri valori in carico al cassiere Depositi e c/c di corrispondenza con aziende ed istituti di credito Titoli di palrimonio e co'npravendit.-' Titoli di investimento della Riserva Speciale di Liquidila Operazioni di credito ordinario Operazioni a med.o e lungo termine della gestione Cassa di Risparmio Operazioni di credito agrario Mutui di credito fondiario e relativi scarti ratizzati Anticipazioni su mutui e conti correnti ipotecari di credito fondiario Mutui della Sezione Opere Pubbliche e relativi scarti ratizzati Semestralità di mutui fondiari e Opere Pubbliche Conti ed attività diverse Conti con le gestioni collegate Compartecipazioni Patrimonio immobiliare dell'Istituto. mobili e macchine Conti impegni e rischi: Impegni di firma Altri impegni Titoli e valori in deposito e conti d'ordine vari 3.446 3 981 11.356 61.592 33 932 37.30S 33.530 15.799 128 743 8.659 13.618 833 900 225.826 39.275 1973 51.944 77.969 507.762 1.132 495 497.044 1.130.216 233.421 287.884 2.087.753 65.892 1.347.553 193.611 650.012 359.209 142.038 8.764.803 34.045 30.876 4.943.277 13.773.001 47.619 96.466 427.898 1.370 346 642.246 1.344.265 220.588 341.747 2.013.466 78.703 1.323.108 197.828 787.529 318.638 144.984 9 355.431 49 952 234.311 6.599.846 16.239.540 PASSIVITÀ' E PATRIMONIO NETTO Deposili a risparmio e conli correnti con clienti Cartelle fondiarie in circolazione Cbbiigazioni della Sezione Opere Pubbliche Obbligazioni della Sezione di Credito Agrario Conti diversi e depositi speciali Conti con le gestioni collegate FONDI E RISERVE PATRIMONIALI: Fondi di riserva ordinaria e straordinaria Fondo oscillazione titoli Fondi di dotazione e garanzia delle gestioni annesse Utili dell'esercizio Conti impegni e rischi: Impegni di firma Altri impegni Titoli e valori in deposito e conti d'ordine vari 1952 137.005 15.798 152.803 54.914 207.717 13.618 221.335 2.449 1.022 500 520 225 826 39.275 265.101 1973 3.051.311 2.126.492 1.359.687 60.700 6.598.190 1.474.659 8.072.849 359.209 8.432.058 198.066 31.861 94.500 8.318 34.045 30.876 4.943.277 13.773.001 1974 3.701.246 2.043.232 1.335.911 67.150 7.147.539 1.417.072 8 564.611 318.638 8.883.249 278.668 91.548 94.500 7.466 9.355.431 49.952 234.311 6.599.846 16.239.540 nanziarie. causa ed effetto del declino della redditività aziendale, sono dovuti i frequenti trasferimenti di imprese private alle partecipazioni statali e i salvataggi compiuti dalla mano pubblica, che ostacolano la mobilità del lavoro e l'eliminazione dal mercato delle aziende non suscettibili di esseie durevolmente risanate. La consistente flessione della domanda g'obale interna ha favorito le nostre esportazioni, che potranno espandersi ulteriormente grazie agli interventi finanziari decisi di recente. Fin da era è tuttavia confortante la costatazione che innumerevoli nostre imprese hanno potuto sostenere validamente — sia pure con gravi sacrifici dei loro conti economici — una competizione internazionale resa più agguerrita dalla depressione che colpisce anche Paesi ad economia evoluta. Ma I aumento della disoccupazione e della sottoccupazione — grave soprattutto nel Mezzogiorno — non sarà frenato senza coraggiosi ed incisivi provvedimenti riguardanti l'edilizia privata economico-popolare. la quale non potrà essere durevolmente e sollecitamente rilanciata se non si provvedere a creare le condizioni di una generalizzata ripresa del credito fondiario, che lino a pochi mesi fa ha assicurato il finanziamento di circa il 95"" delle nuove costruzioni. Altri progetti ora allo studio potranno avere lenta e modesta efficacia integrativa, ma saranno inetti a sostituire totalmente un sistema creditizio fondato sopra un massiccio assorbimento di titoli a reddito lisso da molti decenni conosciuti e preferiti da larghe schiere di risparmiatori privati, i quali hanno sempre alimentato finanziariamente un settore fondamentale del mercato dei titoli a reddito fisso. E del pari illusorio presumere che i capitali necessari per questo rilancio possano essere forniti in continuità dallo Stato, attualmente gravato da altri oneri finanziari, che impegnano il suo bilancio per vari esercizi MEZZ' AW M IN I STRATI (Consislenza a fine esercizio in milioni di lire) 1952 1973 1974 □ epositi a risparmio e conti correnti con chenli 137.005 3 051.311 3 701 246 Cartelle fondiane e obbligazioni OO PP. e C.A 15 798 3.546 879 3 446 293 Conti diversi e depositi special! 54 914 1 474.659 1.417 072 Conti con Ic qestioni collegate 13 618 359.209 318.638 221 335 8.432 058 8 883 249 Fondi. riserve patrimonial! e utili 4 491 332 745 472 182 225 826 8 764.803 9 355 431 La politica seguita dalle nostre autorità monetane e stata costantemente dominata dalle alterne vicende della bilancia dei pagamenti. Il preoccupante squilibrio persistente durante i primi selle mesi dell anno ha costretto ad accentuare le misure creditizie restrittive, che hanno avuto il più appariscente punto di svolta il 18 marzo 1974 allorché venne aumentato il tasso ufficiale dello sconto e delle anticipazioni in conto corrente e a scadenza fissa dal 6.50" al 9"-. Poiché tale aumento non era accompagnato da apprezzabili maggiorazioni dei rifinanziamenli della banca centrale, esso conlermó l'intenzione di accentuare la compressione dei finanziamenti bancari di ogni categoria, alla quale contribuì nell'aprile successivo l'istituzione — collegala ad impegni internazionali assunti al riguardo — di un plafond dei crediti lino ad un massimo dell 8 ' • calcolato sulle posizioni debitorie da 30 milioni in su Tale plafond. con talune esclusioni, era rilento al 3C settembre successivo, con I autorizzazione a raggiungere il 15 - entro il 31 marzo 1975, E presumibile che in numerosi istituti questo limite non verrà raggiunto in dipendenza di una generalizzata flessione della domanda di credilo a breve termine, mentre le richieste di finanziamenti a media ed a iunga scadenza non potranno essere adeguatamente fronteggiale finche non sarà superata la crisi nella quale si dibatte il mercato dei titoli a reddito fisso Al fine poi di contenere le importazioni, che andavano espandendosi patologicamente in connessione con il previsto ulteriore rialzo dei prezzi internazionali ed interni nel maggio 1974 venne introdotto l'obbligo di un deposito semestrale infruttifero in contanti presso la Banca d'Italia di imporlo corrispondente al 50"o del valore «cif» di determinati acquisti all'estero. Net mesi successivi tale obbligo venne tuttavia soppresso per parecchi prodotti. Intanto i tassi bancari a breve termine stavano salendo a ritmo accelerato e le autorità monetarie, certo consapevoli dei danni che avrebbe successivamente comportato questa tendenza, non ravvisarono opportuno contrastarla, nel presupposto che essa potesse frenare le fughe di capitali all'estero, le quali andavano moltiplicandosi per motivi fiscali, politici e sociali, aggravando lo squilibrio della bilancia dei pagamenti. Tale squilibrio fu combattuto con incessanti indebitamenti all'estero, fra i quali venne annoverato anche un prestito di due miliardi di dollari — parzialmente rimborsato nelle scorse settimane — concesso dalla Deutsche Bundesbank contro deposito di oro valutato ad un prezzo dedotto da quello di mercato. A frenare il rialzo dei saggi passivi bancari non ha certo giovato l'aumento dei tassi postali, deciso il 27 settembre nell'illusione che il ritocco potesse assicurare consistenti afflussi di fondi liquidi alla pubblica Tesoreria, sitibonda di capitali. Com'era prevedibile, il rialzo non ha raggiunto l'intento ed ha invece contribuito a complicare il processo di generale assestamento dei tassi interni d'interesse, aggravando le ben note conseguenze sfavorevoli che esercita la raccolta del risparmio a mezzo degli uffici postali. Nei secondo semestre dellanno cominciò a delincarsi un miglioramento nella bilancia dei pagamenti, al quale hanno contribuito anche apprezzabili rientri di capitali dall estero e soprattutto la riduzione dei consumi interni, conseguenza prevista di una progrediente e preoccupante depressione economica. Si rese cosi opportuno il 23 dicembre un ritocco — dal 9 all'8 i' — del saggio ufficiale sullo sconto e sulle anticipazioni in conto corrente e a scadenza fissa, elevando tuttavia dal 3 al 3.50"" le maggiorazioni sui successivi nfinanziamenti della banca centrale. Questo ritocco poteva essere vantaggioso soltanto a patto che si accompagnasse ad una dosata espansione della massa monetaria, provvedimento che infatti apparve necessario per frenare il procedere della recessione. Esso é stato utile soprattutto poiché ha dato l'avvio ad un saiutare nnsavimento del sistema bancario in materia di tassi passivi, che in molti casi avevano già raggiunto il 19% con correlativi inclementi di quelli attivi, divenuti intollerabili soprattutto per le piccole e le medie imprese di ogni categoria ed in ispecie per quelle agricole. Le trattative per un'urgente disciplina volontaria dei tassi passivi sono state rapidamente concluse in seno all'Associazione Bancaria Italiana, ma la loro concreta e integrale attuazione è subordinata ali appoggio delle autorità monetarie e alle sanzioni che verranno applicate alle aziende di credito inadempienti. Comunque, l'accordo volontario concluso costituisce un primo passo verso una graduale, ma sostanziale soluzione di un problema streltamente collegato ad un necessanq risanamento del mercato del reddito fisso, impossibilitato a consentire il collocamento di nuovi titoli dal patologico rialzo dei tassi bancari a breve termine. L'opportunità di una revisione dellaccordo appare evidente quando si consideri che a decorrere dal 1" maggio il tasso di interesse sui conti correnti, pur ridotto, sarà ugualmente del 10"" per i depositi da 250 milioni in su. mentre e notorio che in altri Paesi economicamente evoluti i conti in parola, per legge, non possono essere remunerati — come accade negli Stati Uniti — o lo sono in misura minima (0.50"" - 1""). Per valutare i vantaggi realizzabili con una progressiva riduzione dei saggi in parola basti ricordare che alla fine del 1974 i depositi in conto corrente di tutto il sistema bancario raggiungevano circa 50 mila miliardi di lire, onde ogni riduzione dei tassi passivi dell'I."« assicurerebbe un'economia di circa 500 miliardi, disponibili per ridurre quelli attivi IMPIEGHI (Consislenza a fine esercizio in milioni di lire) 1952 1973 1974 Crcdito ordinano 71 241 1 468 155 1 721 217 Mutut e altre cperazioni di credito tondiario 15 927 2 153 645 2 092 169 Mutui della Sezione Operu Pubbliche 1 347 553 1 323 108 Prestiti e mutui di credito aqrano 33 530 287 884 341 747 120 698 5 257.237 5 478 241 Al fine di combattere la paralisi che ha colpito il mercato del reddito fisso in dipendenza del patologico rialzo dei tassi a breve termine, le autorità monetarie nel luglio 1974 sono state costrette a confermare a tulle le aziende di credito, escluse le casse rurali ed artigiane, l'obbligo INCREMENTO VERIFICATOSI NELL'ANNO 1974 DEPOSITI A RISPARMIO E IN CONTO CORRENTE (in milioni di lire) variations assoluta percentuale DEPOSITI IN CONTO CORRENTE -r 234.026 -;- 13.27 DEPOSITI A RISPARMIO • 415.910 • 32.30 TOTALE + 649.936 + 21.30 di acquistare determinate categorie di obbligazioni a fronte dei depositi in essere al 31 dicembre 1973. La disciplina delle riserve obbligatorie è stata poi riformata alla fine del 1974 con nuovi criteri tecnicamente più conformi alla funzione che la disciplina medesima mira a conseguire, ma è ovvio che anche cosi modificato l'obbligo di immettere nei portatogli bancari consistenti masse di titoli a reddito fisso, sia pure differenziati, non dà luogo ad una permanente espansione della liquidità a disposizione delle aziende di credito e incide sfavorevolmente tanto sul grado di elasticità del sistema bancario, quanto sull'efficienza delle funzioni che il sistema medesimo dovrebbe essere chiamato ad esercitare per il potenziamento dell'economia nazionale. E' quindi auspicabile che la disciplina in parola venga riveduta appena cesseranno le eccezionali condizioni che l'hanno resa necessaria La gestione della Cassa lombarda nell'esercizio 1974 è stata caratterizzata dalla sospensione presso che totale della stipulazione dei mutui di credito fondiario e di quelli della Sezione per le Opere Pubbliche. Essa dovette essere decisa in dipendenza dell aumento eccezionale subito dai tassi passivi bancari a breve termine, che ha inciso fatalmente sui corsi obbligazionari precludendo la possibilità di collocare i titoli a reddito fisso a mezzo dei quali i mutui predetti sono in gran parte finanziati. Nel corso del primo semestre tanto i prezzi delle cartelle quanto quelli delle obbligazioni della Sezione Opere Pubbliche si mantennero stabili, ma nel mese di luglio, in dipendenza dell'incessante rialzo dei tassi bancari a breve, un'importante azienda di credilo abbandonò la difesa dei propri titoli che aveva mantenuto da molti anni, onde la Cassa lombarda dovette seguirne l'esempio, per la crescente pressione dell offerta. Nei giorni successivi altri istituti di credito fondiario furono costretti ad assumere analoghe decisioni, che generalizzarono la paralisi, tuttora in corso, dell'attività edilizia abitativa. E' auspicabile che il Parlamento approvi sollecitamente il disegno di legge già presentato per rilanciare il credito fondiario, il quale — come è slato ulficialmente riconosciuto dal Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio — costituisce il migliore strumento per finanziare l'edilizia predetta. E' quindi prevedibile una prossima ripresa della stipulazione dei mutui in parola, per i quali la Cassa ha giacenti domande di importo elevatissimo. Per i mutui agli enti locali i istituto ha sottoscritto con la Regione Lombardia una convenzione che prevede la concessone di complessivi cento miliardi a condizioni di particolare lavoro: le stipulazioni relative, già iniziate, verranno ultimate con procedura d'urgenza. Parecchie centinaia di miliardi di mutui richiesti da altri enti locali lombardi verranno successivamente stipulati via via che la Sezione Opere Pubbliche sarà in grado di collocare i nuovi titoli a tasso maggiorato che essa è stata autorizzata ad emettere Dal canto suo. la Sezione di Credito Agrario potrà prossimamente riprendere remissione delle proprie obbligazioni, che nel corso del 1974 hanno aumentato la relativa circolazione da 60 700 milioni ad oltre 67 147 milioni. Mentre si è verificata una pausa forzata nella raccolta di tondi a mezzo dei titoli di diretta emissione, i depositi a risparmio e in conto corrente hanno subito una confortante espansione, passando da complessivi 3 051 miliardi a 3 701 miliardi, con un incremento di circa 650 miliardi, corrispondente al 21.30" in un solo anno. Ancora più sigmlicativo è il latto che il numero dei conti di deposito delle varie categorie abbia raggiunto al 31 dicembre 1974 ben 3 801.912 unità, con un aumento nel corso dell anno di oltre 92 mila nuovi conti. Se si raffron¬ tano questi dati con la popolazione della zona d'azione della Cassa, stimabile in circa 9 milioni e mezzo di abitanti, compresi gli anziani, gli inabili e i bambini, si può affermare che la raccolta dei depositi ha raggiunto la massima capillarità. Tenuto conto dei depositi a risparmio e in conto corrente, della complessiva circolazione dei titoli di diretta emissione e dei conti diversi, i mezzi amministrati dall'Istituto hanno raggiunto a fine esercizio gli 8.883 miliardi. Se poi si tiene conto del patrimonio e delle riserve, del valore effettivo delle partecipazioni e degli immobili di proprietà — che continuano a figurare all'attivo per una lira, malgrado i consistenti incrementi effettuati nel corso del 1974 — si può affermare che i mezzi amministrati complessivi non sono inferiori ai 9.300 miliardi, espressi esclusivamente in lire interne, non integrate da mezzi attinti all'estero nel mercato delle eurovalute. Nel settore degli investimenti si è registrata una confortante espansione delle operazioni a breve termine nelle diverse forme tecniche. A line esercizio tali operazioni hanno superato, per il solo settore del credito ordinario, i 1.500 miliardi, con un incremento del 21,54°ò in ragione d'anno. Come di consueto, i finanziamenti a medio termine sono slati prevalentemente concessi per il tramite del Mediocredito Regionale Lombardo, del quale la Cassa detiene la maggioranza del capitale di fondazione. Inoltre, gli investimenti a medio ed a lungo termine effettuati direttamente in contanti, a prescindere da quelli di credito agrario, hanno superato a fine esercizio i 220 miliardi. Malgrado le difficili condizioni finanziarie generali, la Sezione di Credito Agrario ha continuato ad incrementare i propri impieghi, che hanno superato a fine 1974 i 341 miliardi, con un aumento nell'esercizio di circa 54 miliardi. Questi investimenti sono stati parzialmente concessi al tasso dell' 1 "o netto, nel quadro del «Piano carne.., la cui attuazione ha dovuto essere tuttavia sospesa nel giugno dello scorso anno a motivo dell'incessante rialzo dei tassi passivi bancari. In complesso, gli investimenti nel settore agricolo al 31 dicembre sono saliti, rispetto alla fine dell'esercizio precedente, dal 63% al 67°,b di tutti i finanziamenti agrari concessi dal sistema bancario in Lombardia. Le gestioni esattoriali hanno continuato la propria attività a intenso ritmo, fronteggiando efficientemente le esigenze derivanti dall'entrata in vigore della nuova legislazione fiscale. L'utile dell'esercizio per le quattro gestioni dell'Istituto risulta cosi suddiviso: Cassa di Risparmio Credito Fondiario Sezione Opere Pubbliche . Sezione di Credito Agrario Totale L. 2.744.309.007 2.700.822.839 » 1.800.334.659 » 220.503.195 L.'7.465.969.700 Al fondo erogazioni benefiche, da utilizzare nel 1975, risulta quindi una disponibilità complessiva di 3.622 milioni. Rispetto al 1973 lutile netto è diminuito di 852.544.341, ma per un corretto giudizio sulle risultanze di gestione vanno tenute presenti le seguenti considerazioni: 1) Tulli i titoli in portafoglio sono stati valutati ai prezzi di borsa del 31 dicembre 1974. Il divario fra i costi storici e quelli correnti delle cartelle londiarie in portafoglio ha gravato sul conto economico, mentre per tutti gli altri titoli a reddito fisso è stato maggiorato il «Fondo oscillazione titoli', nella misura sulficiente a coprire le perdite rilevate in dipendenza della riduzione subita.dai corsi di borsa rispetto ai prezzi d'acquisto. Tale Fondo figura in bilancio per oltre 91 miliardi. 2) Il Fondo rischi sui crediti ammonta a 32 miliardi, largamente sufficiente a coprire le eventuali insolvenze sui crediti in essere anche nell'ipotesi di generalizzate insolvenze della clientela affidata, sempre selezionata con i criteri della massima prudenza. Il Fondo predetto è d'altronde integrato da una riserva interna di oltre 14 miliardi. 3) Nel corso dell'esercizio i costi di personale — diretti e indiretti — hanno subito una maggiorazione del 24,22"n in dipendenza degli scatti di scala mobile, delle normali promozioni, degli oneri relativi al trattamento di quiescenza e dell'assunzione di nuove 500 unità (al netto dei pensionamenti) che hanno elevato a 7.432 unità il personale in servizio, fra le quali sono compresi n. 555 dipendenti delle gestioni esattoriali. Tenuto conto delle eccezionali difficoltà che ha presentato l'esercizio 1974, durante il quale l'Istituto ha rafforzato il proprio primato su tutte le casse di risparmio del mondo, i predetti risultati di bilancio vanno giudicati sodisfacenti. Si possono quindi affrontare serenamente le incognite che presenta l'anno 1975 grazie alla eccezionale solidità patrimoniale, presidiata da notevoli riserve, alla costante fiducia dei risparmiatori, ai programmi di riorganizzazione funzionale in corso di attuazione e all'esemplare attaccamento dei Dipendenti. Un vivissimo encomio va quindi rivolto al Personale tutto di ogni ordine e grado, e particolarmente al Direttore Generale. Comm. Alessandro Nezzo. che l'ha guidato con appassionata dedizione e con eccezionale competenza. L'Amministrazione è pure vivamente grata ai membri del Collegio Sindacale, alle superiori Autorità di Vigilanza e alle Direzioni della Banca d'Italia che in ogni circostanza hanno assicurato la loro cordiale assistenza. L'Amministrazione della Cassa di Risparmio delle Provincie Lombarde è attualmente cosi costituita: COMMISSIONE CENTRALE DI BENEFICENZA Presidente Dell'Amore Prof Gicidano Vice Presidenti: Ferrara Prol. Reno Ferrari Avv. Camillo Commissari: Berbenni Dott. Francesco Bulgarelli Evaristo Invernizzi Dott. Pio Magnani Prof. Angelo Maj Avv. Gianfranco Mantegazza Avv. Paolo Marchioro Prol. Riccardo Masini Prof. Carlo Ortoleva Dott. Emanuele Polli Dott. Carlo Silenzi Avv. Giuseppe Villa Dott. Giuseppe Zucca Albino Nezzo Alessandro - Direnare Generale COLLEGIO SINDACALE Falsone Graziano Tamassia Dott. Bruno DIREZIONE GENERALE Direttore Generale Nezzo Alessandro Vice Direttori Generali: Bodio Dott. Giovanni Lanzani Rag. Mario Ugolini Doti Ernesto Bilancio al 31 dicembre 1974 -152° esercizio

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