Come si difende ora l'ingegnere che è accusato per l'inondazione di Francesco Santini

Come si difende ora l'ingegnere che è accusato per l'inondazione Si tratta di un funzionario del Genio civile di Modena Come si difende ora l'ingegnere che è accusato per l'inondazione Dice: "Ho avuto un unico torto: quello di non essere stato un burocrate da scartoffie" Per il momento è solo indiziato di reato, ma se finirà in tribunale, rischia 5 anni di carcere (Dal nostro inviato speciale) Modena, 21 marzo. Un brillante funzionario dello Stato, l'ingegnere capo del Genio civile di Modena, Luciano Moratti, 42 anni, è sotto accusa: rischia di finire sul banco degli imputati per un reato insolito, quello di «inondazione colposa» e una condanna a cinque anni di carcere e certo non per ignavia. E' amareggiato e dichiara: «Ho avuto un unico torto: quello di non essere stato un burocrate da scartoffie, ma un uomo responsabile che ha tentato di rompere una situa- , zione dì inerzia e si è battuto |perc;ie- con una legge dello istflio Modena avesse dieci miliardi per difendersi dalle alluvioni, che, giti, puntuali, si ripetono da sempre». Per ora Luciano Moratti è soltanto indiziato di reato, ma a palazzo di giustizia c'è già chi preannuncia l'incriminazione. L'ingegnere commenta: «Temo di essere il portatore di un filo d'Arianna che conduce più in alto: si colpi- sce la rotellina di un ingranaggio, per arrestare l'intero meccanismo». Appaiono sullo sfondo le elezioni amministrative e nel microcosmo di Modena è già iniziata la gara per attribuirsi il merito del finanziamento che finalmente dovrebbe evitare le inondazioni della campagna. C'è chi, come l'Assoagricoltori, ritiene che la battaglia per arrestare le alluvioni sia stata vinta in tribunale con le denunce in carta bollata e chi invece, come il sindaco comunista della città, Germano Bulgarelli, è del parere opposto: «Se dalla strada che da Modena conduce a Bonporto, lungo il Panaro, si possono vedere i cantieri già al lavoro — afferma —, ciò si deve alla cooperazione, alla battaglia politica portata avanti tutti insieme: dalla Regione al Comune, dalla Provincia al Genio civile, dal Magistrato per il Po al governo centrale». A portare avanti la battaglia della carta bollata, sono stati cinque grossi agrari di Modena, danneggiati dall'ultima alluvione del Panaro, quella del settembre del '73, la terza soltanto in quell'anno. Assistiti dall'avvocato Odoardo Ascari, che con la causa del Vajont ha raggiunto la notorietà, i cinque hanno presentato una denuncia penale contro ignoti. A tirare fuori il nome del responsabile del Genio civile è stato invece il pubblico ministero che ha informato l'ingegner Moratti dell'apertura di un procedimento penale nei suoi confronti. Proprio ieri l'Assoagricoltori di Modena, con una sua nota, ha rivendicato la paternità dell'azione giudiziaria e in un I suo comunicato ha fatto sapere, non soltanto di aver voluto l'azione, ma di averla finanziata, accollandosi le spese di giudizio «per far sì che venissero individuati, qualora esistano, i responsabili delle ricorrenti alluvioni e si provvedesse per evitarle in futuro». «Questo qualcuno — dichiara il sindaco Bulgarelli — sono io: ebbene, se la maledizione dell'alluvione a Modena sa¬ rà risolta, lo ripeto, non lo dovremo a una denuncia penale, ma a una battaglia politica portata avanti con lo sforzo di tutti». E aggiunge: «Anche noi ci siamo interessati perché accanto all'Avvocatura dello Stato l'ingegner Moratti avesse un difensore di fiducia e la scelta è caduta sul professor Bricola dell'Università di Bologna». Il giudice istruttore Orlandini ha già interrogato l'ingegnere del Genio civile e tornerà a farlo nei prossimi giorni non appena i suoi difensori depositeranno la memoria che fa da contraltare alla perizia ordinata dal tribunale sugli argini del Panaro. Per ora l'ingegner Moratti si difende affermando: «La denuncia parte da lontano: si rifa all'alluvione del '60 e a quelle che si sono sussegtùte sino al '73 Per quanto mi riguarda debbo rammentare che sono a Modena soltanto dal luglio del '72: possono rispondere quindi soltanto da allora, ma debbo aggiungere che ho trovato una situazione compromessa da anni ed anni di incuria ». Per la magistratura, il fascicolo processuale è ricco di quesiti giuridici di grande interesse e dimostra, al di là delle posizioni politiche, l'attenzione del giudice dinanzi a problemi che sino a qualche tempo fa, nel nostro Paese, erano imputati al «destino avverso». «Il nostro compito — dicono in tribunale — è quello di applicare la legge in ogni caso ». L'intenzione del giudice riscuote in città ampi consensi, ma ciò che stupisce è che a pagare sia chiamato, in quest'inchiesta, un funzionario dello Stato preparato e attento, spedito a Modena per riparare una situazione di incuria e di inerzia che per anni ha ignorato che anche le alluvioni possono essere in qualche modo evitate o almeno non favorite. Francesco Santini