Omitidio Sonno Tutti 10 assolti

Omitidio Sonno Tutti 10 assolti Omitidio Sonno Tutti 10 assolti L'ex maresciallo fu ucciso con quattro colpi di pistola alla schiena - Solo uno degli imputati ha avuto l'insufficienza di prove (Dal nostro corrispondente) Palermo. 21 marzo. Tutti assolti, a Palermo, gli I imputati al processo d'assise | per l'assassinio del marescial i gi Ferrante, Filippo Giacalo j n6| Vincenzo Gambino, i fra- | telli Giovan Battista e Bene lo di polizia in pensione Angelo Sorino, 63 anni, avvenuto la sera del 10 gennaio dello scorso anno. I dieci imputati del delitto sono stati scagionati dall'accusa dopo due ore di camera di consiglio. Per Mario Guttilla, uno scaricatore di 30 anni, rinviato a giudizio quale esecutore materiale del delitto, la corte, presieduta da Car-1 melo Conti, ha fatto ricorso ' alla formula dell'insufficienza di prove. Ma gli altri nove imputati sono usciti dal processo fra .gli applausi di parenti e amici che affollavano l'aula, | per non avere comesso il fatto. Due giudicati in contumacia, Carmelo Pedone e Giacomo Gamino (forse sono fuggiti all'estero), adesso potranno tornare a Palermo. Gli imputati, compreso Mario Guttilla, nel primo pomeriggio hanno lasciato il carcere dell'Ucciardone. Sono: Lui- detto Ferrante, Gaetano Pedone e il figlio Vincenzo. 11 risultato della sentenza con?u^5u.f. era. Prfv.ist.°- ^ nedì mattina, infatti, il p.m Gioacchino Agnello al termine della requisitoria aveva sorpreso tutti chiedendo l'assoluzione degli imputati, sia per l'omicidio, sia per l'associazione per delinquere. «Non vi sono prove, non c'è un chiaro movente», aveva detto, contestando il rapporto di de-1 nuncia fatto dalla «mobile» i palermitana. Alle indagini per rintraccia-1 re i mandanti e l'esecutore materiale dell'omicidio, aveva partecipato anche il dottor Giuseppe Sorino, uno dei cin- j que figli dell'ucciso, commissarto capo alla questura di ! Caltanissetta dove dirige la ' squadra politica. Sul corpo, del padre, ucciso alle spalle j con quattro proiettili di una Colt 38 canna lunga, il dottor Sorino aveva giurato vendetta: «Li troverò, papà — aveva detto piangendo — ti giuro che li troverò». La pista seguita dalla poli-zia palermitana, era quella della «mafia di borgata». La «cosca», di cui i dieci avrebbero fatto parte, si sarebbe risentita della costanza dell'ex maresciallo che, malgrado in pensione, aveva continuato a tenere sotto controllo il rione San Lorenzo Colli dove abitava e dove alloggiano anche gli imputati oggi assolti. La sera del 10 gennaio '74, Sorino fu raggiunto sotto casa da un «killer» sceso da una «500» che gli sparò alle spalle quasi a bruciapelo. L'uomo risalì sull'utilitaria, guidata da I un complice, e si allontanò indisturbato. Chi allora vide e sentì al processo è stato incerto, specie il commerciante Luigi Mineo, sul riconoscimento del presunto killer. Mario Guttilla, in ogni caso, è parso al testimone molto più basso del giovane che sparò al maresciallo. Al dibattimento si era sgonfiata anche l'ipotesi, prospettata da Jack Begon (il giornalista statunitense ex corrispondente da Roma di una emittente radiotelevisiva americana) protagonista del l'ancora irrisolto caso di sequestro di persona: a Corrado Incerti e Paolo Ojetti de L'Europeo Begon aveva dichiarato di aver incontrato, a Palermo, il marescialo Sorino e di aver trattato con lui alcune informazioni di prima mano sulla «hot money», la moneta sporca, tra gli Stati Uniti e la Sicilia, in pratica i dol- lari frutto d'illecite attivi-tà. Sorino, secondo Begon, avrebbe voluto un compenso di 5 mila dollari, ma poi il contatto si interruppe: Begon sarebbe stato sequestrato dalla mafia e Sorino ucciso. Antonio Ravidà

Luoghi citati: Palermo, Roma, Sicilia, Stati Uniti