Lunga odissea degli zingari

Lunga odissea degli zingari Lunga odissea degli zingari Donald Kenrick e Grattan Puxon: « Il destino degli zingari », Ed. Rizzoli, pag. 265, lire 4000. Francoise Cozannet: « Gli zingari. Miti e usanze religiose », Ed. Jaca Book, pag. 155, lire 2500. Una polemica nota editoriale della Jaca Book, editrice di uno dei due libri qui discussi, vuole che la società occidentale abbia ormai istituzionalizzato la sua incapacità di confronto con il « diverso ». La cultura euro pea ha avuto indubbiamente colpe del genere, ma proprio in anni recenti ha cominciato a riscattarsene, come dimostra il fervore di ricerca e l'attenzione di letto-ri che accompagna il boom delle scienze umane. Certo, la passata vergogna rimane. Accanto alla trage- dia degli ebrei, degli indiani e dei neri d'America, esiste — praticamente sconosciuta — la secolare persecuzione multinazionale che ha decimato e avvilito gli zingari. Kenrick e Puxon la documentano con orgoglioso puntiglio. Cacciati dal pae- se originario, l'India, duran- te l'alto Medioevo, i Rom, 1 Sinti, i Kale hanno conosciuto presto il triste privilegio dell'emarginazione. La loro diversità somatica, linguistica e di costumi, la loro stessa fedeltà ai propri modelli culturali, hanno sem- 1 I affondare le navi Nell'autunno del 1941 una I s,erie <*! Provvedimenti lega !11 destino degli zingari a pre alimentato il sospetto e la persecuzione, accuse assurde di immoralità, corruzione, persino antropofagia. Per l'Inquisizione questi « uomini invisibili » non erano nemmeno degni d'attenzione, ma per secoli, nell'Europa sedicente cristiana, fu il genocidio: marcati a fuoco, decapitati, impiccati, mutilati, deportati oltremare, internati in case di lavoro forzato (sotto il Re Sole), espul si e banditi ovunque, non stupisce che, nel cuore del nostro secolo, siano stati fatti oggetto delle speciali attenzioni degli organi nazisti preposti alla difesa della razza: sin dal 1934 un solerte gruppo di studio delle SS aveva proposto di portarli tutti in alto mare e poi di quello degli ebrei: il Lager e i massacri spiccioli ne spegneranno 500.000. Affinché questa storia atroce abbia un senso, gli autori la proiettano sull'oggi, nella ricerca di una affermazione d'identità nazionale e di una emancipazione che gli zingari (spes¬ ! f0 ancora sottoposti alle an- 1 tiene vessazioni d anteguerra) hanno cominciato a cer¬ | fauna. Sopra di quelli sta un care con una consapevolezza nuova. Lo studio della Cozannet analizza le credenze e i riti che accompagnano la nascita, il matrimonio, l'attività sociale, la malattia e la morte, tenendosi fedele a una prospettiva di psicologia religiosa, e destreggiandosi bene fra le varie difficoltà metodologiche. Antidogmatici, poco inclini alle differenziazioni confessionali, gli zingari vivono in stretta simbiosi con la natura, a diretto contatto con gli spiriti, le fate e i demoni incarnati nella flora e nella Dio provvido e creatore, che non premia né castiga, che non è coinvolto in piccoli traffici di favori e di grazie. Intermediarie fra mondo divino e umano sono le donne: guariscono, divinano, propiziano, cercano di parare le malignità del destino e le rassegnazioni di un fatali smo cosmico, alimentato dallo sradicamento e dall'insi curezza, dalla perenne osti j lità dei « gagi », degli « altri ». Sono ancora le donne, responsabili della crescita del gruppo, a tenere aperto un varco verso una identità sempre più sfuocata, tramandando miti e simboli antichissimi, che si ritrovano ad esempio nei complessi riti di purificazione, protezione e divinazione che accompagnano la nascita. Oggi sedentarizzato o mendico, o disgregato dalla realtà industriale, il mondo zingaro è tuttavia capace di trasmetterci un estremo messaggio, conclude la Cozannet: « Esso ha speso la propria forza di resistenza per salvaguardare la libertà di una esistenza in cui i valori religiosi sono completamente integrati ai valori familiari, economici e culturali ». La via futura, per loro e per tutti, « può essere solo quella della difesa e della salva guardia dell'uomo totale, di un umanismo integrale ». Ernesto Ferrerò

Persone citate: Ernesto Ferrerò, Francoise, Re Sole

Luoghi citati: America, Europa, India