Iniziate le riunioni dei Consigli di Istituto

Iniziate le riunioni dei Consigli di Istituto Iniziate le riunioni dei Consigli di Istituto Docenti e genitori concordi rifiutano inutili formalità All'"Amedeo Peyron" cronaca della riunione d'apertura - Speditezza, praticità: distribuiti gli incarichi, si è passati subito a discutere problemi concreti, tra l'altro si è deciso di sbloccare i fondi del contributo-libri per 400 famiglie di studenti E' cominciato il rodaggio — velocità moderata, perciò — del consigli di circolo e d'istituto: insegnanti, genitori, non docenti seduti allo stesso tavolo per discutere problemi e trovar soluzioni, per dclineare programmi di intervento che d'ora in poi facciano funzionare meglio la scuola. A Milano, pochi giorni fa, un cronista che voleva assistere alla seduta di un consiglio di circolo è stato tenuto luori della porta per un'ora e mezzo, in attesa di verdetto. Alla fine il direttore didattico lo ha garbatamente respinto, annunciandogli che dopo varie discussioni i consiglieri (undici voti contrari e sei favorevoli) non avrebbero tollerato « ingerenze di estranei » durante l'assemblea. Democrazia a porte chiuse, dunque? Su questo tema a Milano si è sviluppata una polemica giornalistica, con contrastanti commenti di genitori, insegnanti, provveditore. Anche a Torino potrebbe capitare una cosa del genere? Manca la verifica dell'ipotesi, per ora. Anche se l'impressione è che da noi — sul filo del buon senso, dell'opportunità, del rispetto sostanziale, ma non stupidamente formalistico della legge — saranno evitate drammatizzazioni: la nuova partecipazione del genitori alla vita della scuola e il vecchio diritto dell'opinione pubblica a essere informata non devono trovar barriere insormontabili, speciose limitazioni. Oggi il cronista può comunque scavalcare a cuor leggero ogni presunta difficoltà che gli impedisse di fare il proprio lavoro: chi scrive è stato eletto fra i genitori nel consiglio di istituto di una scuola media, ha partecipato alla riunione d'esordio del nuovo organo collegiale, può registrare le fasi dell'assemblea da « testimone oculare », sicuro di non violare alcun segreto. Questa oronaca dovrebbe avere valore d'esempio, rispondere alle domande: come si comportano insegnanti e genitori alle prese con la novità del primo consiglio d'istituto? qual è il loro metodo di lavoro? quali le difficoltà del primo incontro e dell'impatto con problemi mai affrontati prima collegialmente? La scuola media di cui si parla è l'Amedeo Peyron, alle spalle di Italia '61. Il preside, prof. Antonio Ramlrez, qualche settimana fa, aveva convocato la riunione del consiglio d'istituto entro i termini previsti dalla legge (35 giorni dalla proclamazione degli eletti: in questo periodo molte altre scuole di Torino dovrebbero perciò provvedere alla stessa convocazione). Ma c'era stata subito una perplessità. Il provveditorato agli studi avrebbe dovuto far giungere, prima della riunione, le ti nomine » uffi- temperatura di ieri ciali ai membri del consiglio. Poteva considerarsi valida l'assemblea, anche se le « nomine » non fossero arrivate in tempo? Si è pensato che era inutile, fin da principio, badare ai formalismi. Il consiglio, pur senza il sigillo ufficiale, si è riunito lunedì scorso. E' così composto: oltre al preside, gli insegnanti Belloflore, Bistolfl, Elena, Ferolla, Ferrante, Lazzari, Loccatelli, Merlone; 1 genitori Benozzl, Botallo, Cassia, Crema, Giliberto, Maltese, Ponchione, Stroblno; il rappresentante dei non docenti, Borelli. Nessuna lungaggine, lavori spediti. La seduta è cominciata alle 16,30, mezz'ora dopo le cariche di presidente, vicepresidente, membri della giunta esecutiva e segretario erano già state assegnate con rapide votazioni: tutte distribuite fra i due gruppi di genitori e insegnanti che alle elezioni del febbraio scorso avevano ottenuto la maggioranza dei seggi. A questo punto, erano da poco passate le 17, in mancanza di un ordine del giorno (che nessuno avrebbe potuto precostituire) il consiglio aveva due scelte: sospendere i lavori fissando la data di una successiva riunione e l'ordine del giorno; oppure cominciare a discutere alcuni problemi, legati al funzionamento della scuola. Si è scelta la seconda soluzione, per altre tre ore l'assemblea ha trattato vari temi. Eccoli. Cassa scolastica — Di quanti quattrini dispone l'Amedeo Peyron? Come si dovranno impiegare? Il professor Ramirez farà avere a ciascun consigliere, per la prossima seduta, un prospetto dettagliato dei «fondi di cassa». Soltanto allora, hanno convenuto i presenti, saranno possibili analisi dettagliate della situazione. Ma un problema di non poco conto poteva essere impostato subito, indicando l'augurabile soluzione. In cassa la scuola ha ancora oltre 10 milioni che la Regione ha versato per contributi alle famiglie nella spesa del libri di testo. Le famiglie sono 600, soltanto 200 hanno rinunciato (per iscritto) al contributo. Alle rimanenti 400 spettano circa 18 mila lire ciascuna. Ma la Regione ha erogato i milioni sottolineando che il contributo di 18 mila lire va assegnato per libri in «prestito d'uso». Ogni famiglia che riceve il denaro, perciò, deve impegnarsi a restituire alla scuola i libri del proprio figlio, alla fine dell'anno scolastico. E se qualcuno non rispettasse i patti? Il preside, temendo inadempienze e non avendo ricevuto precise disposizioni sul carico di responsabilità della scuola in caso di sanzioni, ha finora tenuto bloc cata la somma di denaro. Il caso è stato discusso a lungo, alla fine il consiglio si è trovato d'accordo su questa soluzione: chiedere alla Regione una dichiarazione «liberatoria» per eventuali mancate restituzioni di libri a fine anno e immediatamente .dopo distribuire le 18 mila lire che ognuna delle quattrocento famiglie aspetta. Consigli di classe — Una successiva discussione sull'opportunità di far partecipare ai consigli di classe, oltre ai genitori eletti, tutti gli altri che lo vogliano, ha fatto registrare pareri contrastanti. Di qui la necessità di un regolamento che preveda chiaramente quali debbano essere i limiti della partecipazione di base alla vita della scuola. Le sedute dei consigli potranno essere pubbliche? Sono maggiori i vantaggi o gli svantaggi di una soluzione del genere? SI è deciso di nominare una commissione che si riunirà lunedì prossimo per valutare tutti gli aspetti del problema, e per stilare una bozza di regolamento che il consiglio di istituto potrà far propria, se a maggioranza la riterrà adeguata. Metodi didattici — L'intervento di insegnanti e genitori su alcuni dei numerosi problemi connessi con i metodi d'insegnamento è servito per chiarire le idee sulle disponibilità di ciascuno per un più efficace modo di lavorare a favore del ragazzi. Al di là de. buoni propositi, tutti si son convinti che l'argomento meriterà d'essere a più riprese sviscerato, per giungere a qualche effettiva buona realizzazione. Celebrazioni della Resistenza — Il consiglio, per il trentennale della Liberazione, ha deciso di promuovere una manifestazione cinematografica per ragazzi e genitori, il mattino del 24 aprile. In quell'occasione, prima della prolezione di un film, sarà dato resoconto di ricerche, piccoli saggi, lavori individuali e di gruppo sulla Resistenza che ciascun insegnante avrà in precedenza coordinato nelle varie classi. Questo programma non è stato ancora del tutto definito, ma in linea di massima ognuno ha condiviso l'idea di far coincidere l'avvenimento celebrativo con un preciso «momento» didattico. Questa, in sintesi, la cronaca del comportamento di un consiglio d'istituto di scuola media, alla sua prima riunione. Future assemblee diranno se — dopo l'avvio — saranno possibili interventi più incisivi e qualificanti a favore della scuola. In periodo elettorale l'impegno di tutti era sembrato sincero, sarebbe desolante non far seguire i fatti.

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