Democristiani portoghesi di Sandro Viola

Democristiani portoghesi Democristiani portoghesi (Segue dalla 1" pagina) del ppd, il partito centrista. Soddisfazione piena, invece, a Rua Antonio Serpa, dove ha sede la direzione del partito comunista. « Per quel che riguarda i due gruppi di estrema », ci ha detto stamane un membro della direzione, « è evidente che il provvedimento trova il pcp del tutto d'accordo: avevamo sempre detto che questi gruppi facevano parte della reazione di sinistra, e che miravano a spaccare la classe operaia e l'unità tra ì partiti progressisti e l'Mfa. Circa la de, la cosa da tenere presente è che il suo segretario è in fuga da subito dopo il tentativo di putsch, e che sembra essere direttamente implicato nel progetto controrivoluzionario. E' assai probabile, quindi, che la commissione d'inchiesta sul golpe spinolista abbia già raccolto elementi tali da far concludere che il partito fosse legato alla cospirazione ». La de, abbiamo chiesto, avrebbe raccolto forti consensi nelle regioni del Nord? Il clero l'avrebbe appoggiata in modo deciso? « La Chiesa portoghese — ha risposto in modo un po' indiretto il leader comunista — si è identificata per mezzo secolo con il fascismo salazarista, e ora rischia dì commettere lo stesso errore legandosi all'estrema destra. Noi non abbiamo nulla contro i preti: se la gerarchia ecclesiastica non avesse opposto il suo veto, ne avremmo presentati due nelle nostre liste. Ma certo, se la Chiesa sceglierà la via della manipolazione delle coscienze, noi la contrasteremo ». In fondo, ciò che colpisce di più, nella vicenda della « sospensione » della de portoghese, è che da nessun settore della stampa sia venuto il minimo discorso critico sul decreto del Consiglio della rivoluzione. D'altronde, va tenuto presente che un'altra delle conseguenze della «svolta» a sinistra dell'ultima settimana, è il controllo totale dei mezzi di informazione da parte dei militari. La nazionalizzazione delle banche ha infatti comportato il passaggio al settore pubblico di quasi tutta la stampa quotidiana, che apparteneva (con la sola eccezione del socialista Républica) alle grandi banche portoghesi. Il Diario Popular e il Jornal do Cornerete al Banco Borges & Irmao, la Capital al Banco Espirito Santo, il Diario de Lisboa al Banco Nacional Ultramarino, il Seculo al Banco Intercontinental Portugues, mentre il Diario de Noticias era già dello Stato. A questa situazione, paragonabile soltanto a quella delle democrazie popolari o di certi Paesi del Terzo Mondo, bisogna aggiungere che anche la radio e la televisione (tranne una stazione radio di proprietà della Chiesa) sono naturalmente controllate dall'Mfa, che proprio ieri ha sostituito alla presidenza dell'Rtp il maggiore Neanes con il maggiore Emi¬ lio Da Silva, noto per essere molto vicino al presidente del Consiglio Goncalves, e quindi più « a sinistra » del suo predecessore. Comunque, se lo vorranno, i portoghesi potranno votare per la Destra. Il Cds (Centro democratico sociale) con cui la de aveva deciso di presentare liste comuni, è sempre in lizza. Certo, esso avrà dei problemi. Se la Commissione elettorale (che anch'essa sembra passata, con l'esclusione dei rappresentanti dei partiti, sotto la tutela dei militari) decidesse infatti di togliere dalle liste i candidati democristiani, il Cds avrebbe delle difficoltà a rimpiazzarli. Il « Centro » è infatti bene organizzato in quasi tutto il Portogallo, ma non al Nord, dove il 60" b dei candidati delle liste comuni erano della de. Sandro Viola

Persone citate: Goncalves

Luoghi citati: Portogallo