Pechino riconoscerà la Comunità europea di Renato Proni

Pechino riconoscerà la Comunità europea L'inglese Soames va in Cina Pechino riconoscerà la Comunità europea (Dal nostro corrispondente/ Bruxelles, 19 marzo. La Cina ha compiuto il pri- mo passo verso il riconosci- i mento ufficiale della Cee. E' ì una prova del prestigio politi- ì co ed economico della Comu- ! nità nel mondo ed anche del desiderio di Pechino di inseri- ; re i nove Paesi europei in un ; gioco internazionale più am-ì pio. Sarà un'occasione per i tutti di accrescere l'incidenza i dell'Europa nel mondo, se i I Paesi della Comunità saranno I in grado di sviluppare meglio j che in passato un discorso j politico coerente. La Cina punta da tempo sull'Europa I per dare un equilibrio politi■ co, e possibilmente anche mij litare, meno favorevole a I Washington e a Mosca nel j mondo | Qggi il portavoce della commissione europea, Bino | olivi, ha annunciato che il vi- | cepresidente, l'inglese Cristo j pher Soames, è stato invitato , a Pechino dall'Istituto per le . relazioni internazionali. Sir Christopher, durante il suo | soggiorno nella Repubblica po- | polare cinese, avvierà le trattative che porteranno al riconoscimento della Cee da parte di Pechino. A Bruxelles si riconosce che Pechino non poteva tardare a compiere questa mossa, poiché i Paesi socialisti del Comecon hanno dato inizio alle trattative per nuovi accordi commerciali globali con la Comunità. Sir Christopher Soames andrà a Pechino, accompagnato da alti funzionari, nei primi giorni di maggio. Dal 1973 la Cina mostra un interesse sempre più marcato per la Cee. Il governo cinese chiese allora lo scambio degli ! ambasciatori, ma la Commis- i sione non può avere un amba ' sciatore a Pechino, può solo : accettare gli accreditamenti ' di ambasciatori stranieri j presso la Cee, per cui l'inizia- j tiva fallì. I contatti politici proseguirono comunque at1 traverso gli emissari di Pechi j no presso il governo belga, Nel 1974 furono accreditati presso l'ufficio del portavoce della Commissione due corrispondenti dell'agenzia nazionale di stampa cinese. La Cina, a quanto si dice, non cerca per il momento accordi speciali sugli scambi con la Cee, ma soltanto una formalizzazione dei rapporti. Per Pechino, i Paesi comunitari rappresentano il blocco commerciale più importante, subito dopo il Giappone. I Paesi più attivi negli scambi con la Cina sono nell'ordine la Germania, la Francia e l'Italia. Nel 1973 l'interscambio Cee-Cina ammontò a 1376 milioni di dollari, pari al 15 per cento del volume degli scambi cinese. Come paragone, l'interscambio tra la Cee e i Paesi socialisti europei rappresenta 1*11 per cento del volume commerciale di questi ultimi. La Cina, nel 1973, ha importato dai Paesi della Comunità merci (soprattutto prodotti industriali) per 726 milioni di dollari, mentre il flusso delle sue esportazioni (soprattutto prodotti alimentari) ha raggiunto un valore di 650 milioni di dollari. Renato Proni

Persone citate: Christopher Soames