Lorenz: "traccia che scotta"? di Tito Sansa

Lorenz: "traccia che scotta"? Cresce in Germania Ovest la psicosi dei rapimenti Lorenz: "traccia che scotta"? (Dal nostro corrispondente) Bonn, 18 marzo. « Abbiamo trovato la prima traccia rovente », ha annunciato stasera un portavoce della polizia di Berlino, che da oltre due settimane sta dando la caccia (con l'impiego di 400 specialisti) agli uomini del « Movimento 2 giugno », i rapitori del democristiano Peter Lorenz. Finora dalla popolazione — allettata dalla taglia di circa 70 milioni di lire — sono giunte 6650 segnalazioni, tutte le piste sono state seguite e battute, ma si sono rivelate false. Salvo questa annunciata oggi, proprio mentre — attraverso lettere ai giornali e alla radio — la popolazione ha messo sotto accusa per « incapacità » la polizia di Berlino e chiede le dimissioni del capo di essa, Klaus Huebner. La «traccia rovente» è stata trovata in un deposito di immondizie, nel quartiere di Marienfelde: sono un centi¬ naio di tavolette di poliestere con le quali sarebbero state rivestite le pareti della cella nella quale Peter Lorenz fu tenuto prigioniero per sei giorni. Le tavolette sarebbero prive di significato se — a quanto è trapelato dal comando della polizia di Berlino — un «cittadino attento» non avesse osservato le persone che le hanno scaricate un paio di giorni fa da una camionetta, della quale ha annotato il numero di targa. «C'è qualcosa di buono, finalmente», ha detto il portavoce della polizia, rifiutandosi di fornire particolari. I leninisti, intanto, continuano a turbare i sonni della polizia e della magistratura. I cinque atterrati ad Aden, dove hanno trovato asilo in cambio della liberazione di Peter Lorenz, si troverebbero ancora nello Yemen Meridionale, Quelli del gruppo BaaderMeinhof, rinchiusi in diverse carceri, scalpitano — scrivo- no i giornali — e le autorità hanno rafforzato le misure di sicurezza. A Stoccarda, dove il 21 maggio comincerà il processo contro i quattro leader del gruppo, il ministro degli Interni ha annunciato, oggi, che gli agenti di guardia sono stati aumentati da 500 a 700, che è stato acquistato materiale bellico per 8 milioni e mezzo di marchi (oltre 2 miliardi di lire) e che per la truppa in più sono stati stanziati altri 5 milioni di marchi (oltre un miliardo e 300 milioni di lire). Si temono non soltanto tentativi di liberazione, altri sequestri di personalità politiche, ma anche disordini durante le udienze, come è avvenuto stamane ad Amburgo, durante il processo contro quattro comprimari del gruppo estremista, i giovani Debus, Stahl, Wieland e Ludwig, imputati di assalti armati a istituti bancari. Al rifiuto della corte di esonerarli dall'assistere all'udienza, tre degli imputati si sono azzuffati con gli agenti di guardia e, dopo una lotta durata una decina di minuti, sono stati sopraffatti e condotti via in manette. Uno dei loro difensori, l'avvocato Reinhard, arrestato per complicità, poi rilasciato, quindi nuovamente arrestato, è stato dimesso per la seconda volta dal carcere, perché non sono state trovate prove a suo carico. Il nervosismo dell'opinione pubblica, diffuso da alcuni giornali — ha fatto notare oggi un commentatore della radio — ha contagiato non soltanto la polizia, ma sembra anche prendere piede nella magistratura. Tito Sansa

Persone citate: Debus, Klaus Huebner, Peter Lorenz, Stahl

Luoghi citati: Aden, Amburgo, Berlino, Bonn, Germania Ovest, Stoccarda, Yemen Meridionale