L'Italia conserva ancora il deposito sull'«import» di Renato Proni

L'Italia conserva ancora il deposito sull'«import» pa nostra economia e la Comunità L'Italia conserva ancora il deposito sull'«import» (Dal nostro corrispondente) Bruxelles, 18 marzo. L'Italia non è ancora pronta ad abolire il « deposito cautelativo » sulle merci importate, nonostante la Commissione europea abbia espresso il desiderio che ciò sia fatto il 1" aprile. Il ministro del Tesoro, Emilio Colombo, ha dichiarato che il problema è all'esame del nostro governo in questi giorni, ma ha lasciato capire che Roma attenderà ancora, forse qualche mese. Il «deposito cautelativo infruttifero» (pari al 50"<> del valore delle merci importate) fu istituito l'anno scorso, per limitare la liquidità in Italia e, implicitamente, per migliorare le nostre posizioni esterne. « Il problema della sua abolizione — ha dichiarato il ministro italiano — va approfondito tenendo conto di queste considerazioni ». In apertura di riunione del Consiglio dei ministri, il rappresentante inglese ha dichiarato che il primo ministro laborista, Harold Wilson, inviterà l'elettorato a votare a favore della permanenza del Regno Unito nella Cee, al referendum del prossimo giugno. La dichiarazione è stata accolta dagli applausi dei ministri. Il Consiglio delle Finanze ha poi approvato gli orientamenti proposti dalla Commissione europea sul coordinamento delle politiche economiche, che prevedono non solo il contenimento dell'inflazione in Europa e il miglioramento delle bilance dei pagamenti (soprattutto in Italia, Irlanda e Gran Bretagna), ma anche l'espansione nei Paesi economicamente più sani, come l'Olanda e la Germania. Il ministro del Tesoro ha tracciato ai ministri delle Finanze della Cee un quadro dell'economia italiana «in evoluzione positiva». L'on. Colombo ha rilevato che l'aumento dei prezzi al consumo è stato contenuto nell'I,1 per cento, nel mese di febbraio. Nei mesi di novembre, dicembre e gennaio, il passivo della nostra bilancia dei pagamenti è stato, rispettivamente, di 371 miliardi di lire, di 395 miliardi e di 352 miliardi; ma, se si esclude il controvalore delle importazioni petrolifere, questi saldi diventano attivi nella misura di 35 miliardi, 142 miliardi e 35 miliardi di lire, per ciascuno dei tre mesi. L'attività produttiva, tuttavia, ha subito una flessione. L'obiettivo di Colombo è di contenere, per quest'anno, la prevista diminuzione del reddito, e di porre le premesse di una ripresa nel 1976. Il ministro italiano ha dichiarato che le maggiori entrate e le minori spese in sede di bilancio dello Stato hanno reso disponibili circa mille miliardi di lire, che sono stati destinati, per un quinto, alla riduzione del deficit del bilancio statale e, per il resto, a sostegno dell'economia. Colombo ha detto: «Vogliamo ridurre il più possibile i tempi e le dimensioni della recessione in atto, mediante strumenti che non rilancino spinte inflazionistiche o annullino i miglioramenti ottenuti nel processo di riassorbimento del disavanzo con l'estero. L'Italia — ha concluso il ministro — si muove in una direzione che rispecchia le indicazioni della Cee». I ministri delle Finanze dei sette Paesi (Germania, Olanda, Belgio, Lussemburgo, Danimarca, Svezia e Norvegia), che aderiscono al «serpente monetario» si sono espressi favorevolmente, nel corso di una riunione separata, all'ingresso del franco svizzero e dello scellino austriaco nel sistema dei cambi europei, ma a determinate condizioni. Si vuol evitare che l'adesione del franco svizzero renda più difficile il rientro, per ora improbabile, della lira, della sterlina e del franco francese nel «serpente» (che prevede un'oscillazione massima del j 2,25 per cento delle monete). E' stato dato incarico ai governatori delle banche centrali di esaminare il problema, anche in rapporto al mercato degli eurodollari. Il ministro delle Finanze tedesco, Apel, si recherà a Vienna, per discutere l'ingresso dello scellino nel sistema dei cambi europeo. I ministri delle Finanze della Cee (che hanno introdotto una nuova unità di conto, basata su un paniere di divise Cee) terranno il 21 aprile la loro prossima riunione. Renato Proni |j ij\

Persone citate: Apel, Emilio Colombo, Harold Wilson