Italiani e inglesi unità e divisioni

Italiani e inglesi unità e divisioni Lo spettacolo degli ex Gufi al Carignano I guai del pellegrino a Roma Compromesso storico, An-ne Santo, trame nere... Davve-ro non si può dire che lo spet- tacolo presentato da Nanni Svampa e Lino Patruno al Ca rignano difetti di attualità. Più politica che di costume, la satira si aguzza contro i personaggi che frequentano abitualmente la prima pagina dei quotidiani, anche se capi ta di cogliere una conversa zione tra Cavour e Garibaldi o, addirittura, di assistere al- la firma del Concordato con un Mussolini tronfio e labbrone e un cardinal Gasparri che lo frega a suon di milioni. Pasticciati infatti con i nostri tempi, passano rapidamente sul palcoscenico gli ultimi cent'anni di storia visti e raccontati srl filo di un anticlericalismo schietto e feroce, neppure troppo fuori moda, e serdo persino ai saggi inviti alla moderazione della sini- stra più virtuosa. Trama-pretesto di Pellegrin che vai a Roma è il viaggio quanto mai tortuoso e acci- dentato di un lavoratore ita- -iliano in Germania, tornato in -\patria per l'Anno Santo e- sballottato da un commissa- i \ riato di polizia a un manico a à. e, i o a iai l- n oe ari e i cie, e i i- mio, da un accampamento di fanatici fascisti a un deposito d'armi di neri golpisti per finire in Vaticano, a un defilé dove i modelli si chiamano, naturalmente, «prete-à-porter». Parodie, sketches e canzoni scandiscono queste peregrinazioni e dovrebbero insaporirle se i testi non fossero a volte fiacchi e sfilacciati e se, di conseguenza, il ritmo dello spettacolo non si allentasse. Con lo stesso Svampa, firmo il copione Michele Straniero, del quale si conoscono i corrosivi umori antichiesastici ma che qui sembra averli diluiti non tanto con prudenziali timori quanto con un sovrappiù di erudizione che appesantisce lo spettacolo — eh, via, è un cabaret non una | conferenza — di riferimenti e di allusioni non sempre im- n I mediatamente comprensibili. o, ciò non toglie che la scenetta. i-'ad esempio, in cui la Sacra a-,Pota fa concorrenza a un tri- \bunale della Repubblica in luna causa matrimoniale, e lo \ sorpassa, sia piuttosto azzec- cata come altre improntate anch'esse a una causticità amara che lascia il segno e invita a riflettere. Sulla scena girevole di Tony Stefanucci, che ha anche curato i costumi, e con la regia di Fulvio Tolusso, il carosello di fantocci risorgimentali e di oggi, e qui incontriamo Segno e Borghese, Sindona e Liggio, è animato da Svampa e Patruno e da loro sei versatili compagni che s'avvicendano in più parti rimanendo a Raffaele Fallica il personaggio fisso del povero pellegrino e toccando a Ria De Simone il canto e la recitazione di una soubrette tuttofare. Gli a'tri sono Maria Grazia Bon, Augusto Bonardi, Gaetano Liguori e Remo Varisco, applauditi anch'essi nel coro finale che riunisce la compagnia al canto di «Bandiera rossa» sull'aria di «Mira il tuo popolo, bella Signora» in un inno (profetico?) al com¬ promesso storico. a. bl.

Luoghi citati: Germania, Ria De Simone, Roma