Identificato il giovane ucciso nel bosco sui monti canavesani

Identificato il giovane ucciso nel bosco sui monti canavesani La brutale esecuzione di mercoledì Identificato il giovane ucciso nel bosco sui monti canavesani E' un calabrese di 30 anni - Nel '68 fu arrestato per ratto di minore (Dal nostro inviato speciale) Cuorgnè, 15 marzo, Ha finalmente un nome la vittima della brutale «esecu-zione» avvenuta mercoledì scorso sui monti di Cuorgnè. E' un calabrese di 30 anni, Paolo Sarica, sposato con Do-menica Morena; originario diReggio aveva avuto come ultima residenza ufficiale Brugheria, nei pressi di Monza, dove nel '68 era stato arrestato per ratto di minore a scopo di libidine. Per un reato analogo, l'anno precedente, i carabinieri l'avevano già denunciato nel capoluogo Calabro. Il movente dell'omicidio e gli autori sono ancora sconosciuti, ma l'autopsia ha confermato ieri (pur se in via ufficiosa) le agghiaccianti modalità della sua morte. Paolo Sarica è stato proba- bilmente accompagnato in au to dagli assassini sul luogo del delitto, un bosco di frazio ne Forniero vicino alla va riante della Cuorgnè-Alpette, isolato e nascosto alla vista di chi transita lungo la pro vinciale; meta, durante la not te, di coppiette in cerca d'inti- mità. Forse, prima ancora di scendere dalla vettura, l'hanno stordito a bastonate, per finirlo poi a colpi di pistola. Sette proiettili di calibro nove lungo sono stati trovati infatti dai carabinieri sotto la pozza di sangue conficcati nel terreno. Almeno due di questi, secondo i risultati della perizia necroscopica, hanno freddato l'uomo trapassandogli una tempia e la gola. Per il cadavere, gettato nella scarpata, c'è stato da parte degli assassini un ultimo ge- sto di spregio: cosparsi di benzina i vestiti gli hanno appiccato fuoco, dopo avergli tolto dalle tasche tutto ciò che poteva identificarlo. Oltre quattro biglietti da diecimila lire e pochi spiccioli gli inquirenti possedevano, nelle prime ore, solo altri due indizi: un foglietto con l'indirizzo della cascina di Domenico Scali, rimpatriato qualche giorno prima a Mammola (Reggio Calabria) con foglio di via, ed una scritta all'interno di una scarpa, «Saraca», che era poi in effetti il nome mal scritto della vittima. Attraverso le impronte digitali si è infine arrivati al riconoscimento certo del cadavere, dopo gli accertamenti della polizia scientifica confermati dal centro Criminalpol di Roma. L'identificazione di Paolo Sarica costituisce un notevole passo avanti per le indagini, dirette dal capitano Siazzu della compagnia di Ivrea. Si conoscono il nome della vittima, i suoi precedenti, le modalità del delitto, l'ora in cui è stato compiuto. Tra le 14 e le 15 di mercoledì quando l'impresario Domenico Bertolino udì, a poca distanza da casa sua (in una frazione vicina) la scarica di colpi esplosi dagli assassini. Mancano movente e responsabili. Per il primo si vagliano ancora molte ipotesi: «affare di donne», e potrebbe confermarlo lo «spregio» col fuoco, oppure mafia edilizia, contrabbando, traffico d'armi. Le indagini per identificare gli autori del delitto tendono invece a chiarire i movimenti di Paolo Sarica. Lasciata a Firenze la propria «Alfetta» l'ucciso, che arrivava dalla Calabria, ha proseguito in treno per Milano e Torino, giungendo in autobus a Cuorgnè nella mattinata del 12. Al bar Torino, ritrovo abituale di meridionali, avrebbe chiesto informazioni sull'abitazione dove Domenico Scali abitava con il padre Nicodemo, 50 anni, ed i fratelli Pasquale ed Attilio, di 26 e 23 anni. Con questi ultimi due è stato visto nel bar verso le due del pomeriggio, insieme con loro ha lasciato il locale pochi minuti dopo. Un'ora più tardi, secondo alcune testimonianze, i fratelli sarebbero tornati al bar da soli; la sera successiva Attilio Scali partiva per Santo Stefano d'Aspromonte dove, pare, s'era ammalata la futura suocera.Paolo Sarica è giunto aCuorgnè per incontrare Do- menico Scali? E in questo ca- SO, per quali motivi? Non Sa- peva che il conoscente era stato rimandato in CalabriaCOl foglio di Via pochi giorni prima? Questi sono gli interrogativi a cui i carabinieri tentano di rispondere, mentre continuano le perquisizioni e si esaminano anche delle auto «sospette». Nelle ultime ore, nnn un fimnirrammo Affili/-, COn Un lOnOgiamma, Attilio Scali sarebbe stato invitato a rientrare per chiarire la sua posizione. Roberto Reale