Lisbona: più torte il "potere militare, di Sandro Viola

Lisbona: più torte il "potere militare, Nazionalizzate le assicurazioni Lisbona: più torte il "potere militare, Il Consiglio della rivoluzione conferma la permanenza del Portogallo nella Nato e assicura che vuole proteggere tutti gli investimenti stranieri nel Paese (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 15 marzo. Il « Consiglio della rivoluzione » ha nazionalizzato le compagnie assicurative, e la città è di nuovo in festa. Come ieri sera, quando la folla ha sfilato sino al palazzo di Belèm, sede della presidenza della repubblica, per acclamare la nazionalizzazione delle banche, anche ora si stanno formando cortei, sventolano le bandiere rosse, gli automobilisti suonano i clacson a distesa, e certo già qualcuno scrive con la vernice rossa sui muri (come ieri per le banche) « As companhias de seguros ao pòvo »; le assicurazioni al popolo. Dunque, i 24 membri del Consiglio della rivoluzione (ma forse bisognerebbe dire « il potere militare ») non stanno perdendo il loro tempo. L'organo esiste da due giorni, si è riunito tre volte. Nella prima riunione, la notte tra giovedì e venerdì, aveva deciso la nazionalizzazione delle banche; nella seconda, ieri pomeriggio, il Consiglio era parso tirare il fiato: niente clamorose misure economiche (e di grossa portata politica), bensì un comunicato che è soprattutto — o almeno sembra — un « messaggio » agli alleati occidentali, un gesto per rassicurarli dopo i sussulti dei giorni scorsi. Il comunicato afferma infatti: 1) che «le linee di politica estera » e « gli impegni assunti » (la partecipazione alla Nato, e forse anche le basi Usa nelle Azzorre) restano inalterati; 2) che « la protezione delle persone fisiche e dei beni dei residenti stranieri » è come sempre garantita. Assicurazione di una estrema importanza, in un paese dove gli investimenti stranieri raggiungono quasi il cento per cento nella petrolchimica, il 38 per cento nella meccanica, 1*81 per cento nel macchinario elettrico, il 40 per cento nella industria di trasformazione. Dalla terza riunione, stasera, è uscito il decreto legge che nazionalizza le compagnie di assicurazione. E' vero, nel quadro di un processo politico che punta a grosse riforme economicosociali, il passaggio allo Stato delle banche e delle compagnie di assicurazione non è ancora il socialismo. Anzi, tutta una serie di dichiarazioni ufficiali fatte ieri e oggi, dopo l'annuncio che il « Consiglio della rivoluzione » aveva nazionalizzato le ban che, tendeva chiaramente — negli accenni al sostegno che un sistema bancario di Stato può dare alla piccola e media industria — a far capire che nessuno intende cancellare dal Portogallo l'iniziativa privata. Ma l'accelerazione che queste misure danno al progetto di « socialismo portoghese », il fatto che esse vengano prese a monte dell'Assemblea costituente che verrà eletta il 12 aprile (e senza la minima consultazione coi partiti politici; stamane, i ministri civili avevano avuto una riunione col capo del governo, Goncalves, ma questi non aveva detto una sola parola sulla nazionalizzazione delle assicurazioni) impongono l'immagine di un potere in uniforme ormai deciso a fare da solo, e subito, le cose importanti. Sullo sfondo di questa fase così mobile spiccano, inoltre, ad ogni momento, curiose enfasi rivoluzionarie, tutto un seguito di intemperanze verbali. Il generale Saraiva De Carvalho parla alla radio e, dopo aver man¬ dato « un abbraccio caloroso » ai piloti della Tap (la compagnia di bandiera portoghese), ai quali ha chiesto da un paio di giorni di dare un'occhiata in mare, per vedere se per caso non ci siano flotte straniere che si avvicinano minacciose, dichiara: « Noi siamo in lotta contro il capitale, e si sa che il capitale non conosce frontiere: è internazionale ». Anche il maggiore Melo Antunes (un intellettuale, l'autore del « piano » economico del Movimento delle forze armate) dice cose piuttosto strane. Di ritorno dall'Algeria subito dopo il golpe « spinolista », dopo aver menzionato la possibilità che il Portogallo si trovi a dover fronteggiare un boicottaggio economico, il maggiore afferma: « Fortunatamente, abbiamo a fianco tutto il Terzo Mondo, che è disposto ad aiutarci. Si tratta di popoli fratelli sui quali possiamo contare ». Questa foga confusa, l'eccesso di temperamento che si scorge dietro gli atteggia- Sandro Viola (Continua a pagina 2 in quinta colonna)

Persone citate: Goncalves, Melo Antunes, Saraiva De Carvalho

Luoghi citati: Algeria, Lisbona, Portogallo