Più forti le tensioni sociali

Più forti le tensioni sociali Più forti le tensioni sociali Francia: disoccupati in estate un milione? (Nostro servizio particolare) Parigi, 14 marzo. Mentre padronato e sindacati chiedono la fine della politica di «raffreddamento» economico, e il primo ministro Chirac rinvia alla fine del mese l'eventuale adozione di misure per il rilancio, il quadro dell'occupazione in Francia continua a deteriorarsi. Sul numero esatto dei disoccupati le valutazioni non sono omogenee: l'ultimo dato ufficiale, che si riferisce al mese di febbraio, parla di 770 mila domande di lavoro rimaste senza risposta. Ciò significa, considerata la necessaria «destagionalizzazione» delle cifre, che la disoccupazione è aumentata in febbraio del 4,13 per cento rispetto al mese precedente, e addirittura del 65,30 rispetto a un anno fa. Le Monde valuta che la cifra ufficiale dei disoccupati potrebbe raggiungere il milione entro l'estate, e indica proprio nel milione la soglia ritenuta psicologicamente critica dal governo, il massimo sopportabile cioè prima d'intervenire con misure di rilancio. Il crescere dei disoccupati è la conseguenza più drammatica, ma non la sola, dell'attuale situazione economica e della politica deflazionistica voluta da Giscard d'Estaing. C'è un altro risvolto del «raffreddamento», ed è l'abbassamento del reddito reale della maggior parte dei lavoratori, dovuto a riduzioni d'orario che, se in media non superano 1*1,6 per cento rispetto alla normalità, in certi settori più degli altri colpiti dalla crisi supera il 4,5 per cento. L'inquietudine sociale è quindi destinata a crescere, e la Renault ne rappresenta uno de: più delicati campi di confronto, anche per il fatto che si tratta di un'impresa di proprietà pubblica, per cui l'atteggiamento della direzione riproduce a livello aziendale le linee della politica industriale del governo. Martedì prossimo si dovrebbero aprire nuove discussioni fra Renault e sindacati, e oggi la di¬ rezione della grande casa automobilistica annuncia che lunedì le catene di montaggio di Boulogne-Billancourt resteranno inerti, mentre nella stessa giornata alcuni altri stabilimenti del gruppo saranno chiusi. I sindacati hanno vivacemente protestato contro questa «serrata illegale», invitando i lavoratori a presentarsi come al solito ai loro reparti. Il negoziato di martedì, ha fatto sapere la Renault, s'aprirà soltanto se la situazione sarà tornata «normale». E i sindacati ribattono che tale condizione sarà soddisfatta se saranno soddisfatte le rivendicazioni. Sono rivendicazioni abbastanza consistenti: aumento per tutti di 250 franchi al mese, revisione delle qualifiche, annullamento delle misure punitive (fra cui diciassette licenziamenti) contro gli animatori degli «scioperi selvaggi», pagamento delle ore di sciopero. a. v.

Persone citate: Boulogne, Chirac, Giscard D'estaing

Luoghi citati: Francia, Parigi