Ultimo slalom di Coppa di Giorgio Viglino

Ultimo slalom di Coppa Oggi a SunValley contìnua la sfida Thoeni-Stenmark Ultimo slalom di Coppa Nello speciale femminile la Wenzel ha battuto la Proell - La favorita Morerod e le tre discesiste azzurre tutte eliminate (Dal nostro Inviato speciale) Sun Valley, 14 marzo. Questa volta siamo alla resa dei conti. Lo slalom di domani può anche non assegnare la Coppa, ma è sicuro che sulla sua destinazione finale peserà in modo determinante. Tutto è possibile a questo punto, un successo può essere anche inutile, così come una sconfitta può essere rimediata, e il fascino della lunga gara a tappe viene fuori proprio da questo rush finale, qualcosa come una volata al Vigorelli che avesse deciso un Giro d'Italia dei tempi d'oro. La vittoria di Stenmark nel gigante di ieri non ha una influenza diretta sulla gara di domani poiché nell'esasperazione della specializzazione c'è ormai una netta differenza tra slalomisti e gigantisti. Certo, su un piano psicologico, può dare una botta secca al morale degli azzurri, ma d'altro canto se Stenmark ha saputo superare lo choc del ritorno in massa degli italiani nello slalom di Jackson, tocca ora ai nostri mostrare la medesima saldezza di nervi. Olle Rolen che allena il suo piccolo «Ingo» con la cura di un fratello maggiore, ha paura che per fare una gara vincente il ragazzo salti: 'Voi ne avete troppi che vanno tutti forte e Ingmar dovrebbe batterli tutti, non soltanto Thoeni. Fra due o tre anni sarà magari diverso poiché avremo anche noi una squadra-. Stein Eriksen, il rivale di Colò, ormai americanizzato nell'aspetto ma ancora svedese nell'anima, fa cenni d'assenso e chissà cosa darebbe per far vincere la Coppa al ragazzo, qui a Sun Valley, in quella che è ormai diventata la sua stazione invernale. Ieri sera, nella rettorica di un ricevimento ufficiale a base di sealood, giunto con spedizione apposita dal Pacifico, tra un'ostrica e l'altra, si sono Intese frasi come: «CI vorrebbe la penna di Hemingway per descrivere questa Coppa», oppure: «Lo sci è un'arte e Thoeni è l'Hemingway dello sci-. Scomodando la memoria del grande vecchio che è qui sepolto.] avendo scelto di finire i suoi giorni in queste montagne, si vuole sottolineare l'importanza che anche gli americani sciisticamente civilizzati danno alla Coppa del Mondo, in contrapposizione alla massa che vuole ignorare i dilettanti per seguire soltanto i cavalli un po' bolsi che corrono tra i professionisti. Domani avremo la verifica. Il pubblico finora non è stato molto numeroso, anche se Sun Valley è piena ed ospita addirittura il summit annuale degli sci club negri, denominato spiritosamente «black and white», dove il bianco ovviamente è il colore della neve. Ma da stasera c'è l'incremento del weekend e poi radio e tv, a furia di bombardare con notizie ed immagini hanno creato finalmente un'atmosfera di gara. Il pendio dello slalom ricalca quello del gigante nella sua parte terminale. E' quindi meno ripido complessivamente, ha un fondo duro ma non ghiacciato, ed appare quindi ideale per Gustavo Thoeni, e quasi perfetto anche per gli altri azzurri, che forse sono lievemente più adatti al ghiac¬ cio. Un successo, ricordo, porterebbe a Gustavo soltanto 14 punti, poiché dovrebbe scartare dal totale gli undici ottenuti con il quarto posto nella discesa libera di Innsbruck. Stenmark, invece, può segnare ancora un punteggio pieno e con esso salire da quota 125 verso l'alto. Perché Thoeni mantenga il comando è necessario, quindi, che in caso di una sua vittoria gli altri azzurri riescano a tener Indietro lo svedese oltre il terzo posto. Per chiudere, una precisazione circa II ruolo giocato ieri da Gros nella seconda manche del gigante. Qualcuno ha avuto la bella pensata di accusare Pierino di avere rubato cinque punti a Thoeni, senza ricordarsi che quando Gros prendeva il via dal cancelletto, Gustavo era ancora in pista per terminare la seconda manche, essendo partito un solo minuto prima del compagno. A parte la difficoltà di operare un autentico gioco di squadra con favoritismi diretti quando si viaggia sul filo dei centesimi di secondo, non c'era questa volta nemmeno la possibilità materiale per attuare un piano del genere. Commentava Paolo De Chiesa, sempre all'erta quando si tocca il suo amico Pierino: « Non lo lasciano mai in pace, e pensare che se fosse calmo sarebbe il più forte di tutti ». L'ansiosa attesa per la prova maschile di domani è stata movimentata oggi dallo slalom speciale che ha concluso le gare femminili a Sun Valley. Ha vinto la campionessa del mondo Hanny Wenzel, sovvertendo il pronostico che vedeva favorita Lise Marie Morerod che ha dominato le ultime gare della specialità. Fin dalla prima manche si è visto tuttavia che la sciatrice elvetica non aveva concentrazione sufficiente per permetterle di dominare il campo come ha fatto nelle ultime occasioni. Malgrado due serie sbandate la giovane svizzera era però ancora l'avversaria più diretta per la Wenzel che già aveva preso la testa sin dalla prima discesa. Nella seconda però la Morerod saltava fuori a metà percorso e per la Wenzel non c'erano più problemi avendo ormai un margine notevole su tutte le altre. Dalle posizioni di rincalzo si rifaceva avanti la Proell con un'ottima discesa che la portava al secondo posto nella classifica finale. L'italiana Mathous che corre per San Marino, riusciva a classificarsi tra le prime dieci, all'ottavo posto, risultando in pratica la migliore poiché nessuna delle azzurre schierate dalla nostra squadra finiva la gara. Tutte e tre, Giordani, Tisot e Viberti erano eliminate nella prima manche e la genovese Viberti riportava una lesione alla caviglia di cui non si conosce ancora l'entità. Giorgio Viglino

Luoghi citati: Innsbruck, Italia, Jackson, San Marino