L'esca in acque dolci

L'esca in acque dolci L'esca in acque dolci Rodolfo Pagnini e Giorgio Mistretta: « I pesci d'acqua dolce », Ed. Fratelli Fabbri, lire 8000. Un libro nuovo sui pesci e sulla pesca, che può far tacere tante polemiche e sfatare una diffusa dicerìa, oltre a fornire in modo completo « dati anagrafici », storia, aneddoti, esche consigliate, metodi di cattura per tutti i pinnuti delle acque interne italiane e un glossario di voci (addirittura con una dotta distinzione tra «gobage» e «marsuinare», che tanti ormai accomunano) prezioso soprattutto per il profano che voglia conoscere o accostare il più antico sport dell'uomo. Integrano le pagine, fitte di descrizioni e di essenziali note, le illustrazioni a colori; un disegno del pesce, rappresentato nei particolari, accompagna la relativa scheda, quindi laghi, torrenti, scene di pesca, prede in cestello o ancora guizzanti si susseguono a ritmo davvero incalzante, quasi a convincere anche i più riottosi a scendere sul fiu¬ me « arma » alla mano. Detto questo, il libro appare già completo, ma il buon pescatore diffida sempre delle apparenze: dobbiamo tornare alle due novità. Finalmente in un volume dedicato ai pesci si parla della loro scomparsa a causa degli inquinamenti o del loro adattamento alla vita subacquea spesso snaturata. La falsa (almeno in gran parte) diceria è quella che vuole i pescatori acerrimi nemici a tavola dei pesci. Nel libro vi sono 102 ricette: ogni preda è un piatto a sé, con il luccio che fa, naturalmente, la parte del predone, offerto com'è in 16 manicaretti diversi (persino al barbera). Libro quindi da tenere con cura in scaffale e in cucina. p. cer.

Persone citate: Giorgio Mistretta, Rodolfo Pagnini