Quindici giorni per la Migliati di Maria Luisa Migliari

Quindici giorni per la Migliati La gastronoma in Pretura Quindici giorni per la Migliati Per essersi avviata all'uscita della Standa senza pagare merci per un valore di 3750 lire La distrazione, il nervosismo e la fretta che sempre accompagnano gli acquisti di Natale, sono forse stati i maggiori responsabili della vicenda giudiziaria che ha portato la campionessa del Rischiatutto, Maria Luisa Migliari, davanti al pretore con l'accusa di aver rubato il 18 dicembre di cinque anni fa alcuni oggetti ai magazzini Standa di piazza Santa Rita. Il magistrato, dott. Guariniello, l'ha condannata a 15 giorni di carcere e 12.000 lire di multa, con tutti i benefici (sospensione e non menzione della pena nel casellario giudiziario) previsti dalla legge per una persona che non ha mai avuto che fare con la giustizia. Comparsa ieri mattina In pretura, Maria Luisa Migliari, l'esperta di gastronomia balzata alla notorietà con le sue brillanti affermazioni al gioco del Rischiatutto, così si è difesa: « Non ho l'abitudine dì giocare alla caccia al tesoro. Così, in gergo, viene definito il furto ai grandi magazzini da certe donne. Ho acquistato al piano terreno alcuni oggetti, tra l'altro due grandi rotoli di carta colorata che mi servivano per confezionare dei regali. Poi sono salita al primo piano e ho comprato un servizio di piatti, che ho pagato. Mi restava da saldare il conto per quegli oggetti acquistati in precedenza (del valore di 3750 lire). La cassa era affollata. Mi sono rivolta altrove. Ma era troppo tardi. Sono stata fermata e da quel momento ogni mia spiegazione è stata inutile ». Il suo difensore, avvocato Giancarlo Ledda (è il legale dei Lavagna, la famiglia del costruttore edile sequestrato in questi giorni), nella sua arringa ha volutamente evitato di appellarsi all'interpretazione psicologica con la quale i sociologi tentano di spiegare i furti ai grandi magazzini commessi da donne di ogni ceto sociale. « C'è una certa insidia per il cliente nei grandi magazzini — ha detto l'avvocato Ledda — specie ora che i banchi-cassa sono dislocati nei punti più lontani dai banchi di vendita. Non è inconsueto vedere qualcuno che si aggira tenendo ben in alto, "visibile", ti pacchetto acquistato, quasi a domandare "e questo a chi lo pago?", proprio per evitare spiacevoli incidenti giudiziari. Da una parte, quindi, c'è la possibilità di un errore. Dall'altra, quando il meccanismo di controllo è scattato, è impossibile arrestarlo. Ogni giustificazione diventa perfettamente inutile. Come appunto è accaduto alla mia diente in quella occasione ». Maria Luisa Migliari

Persone citate: Giancarlo Ledda, Guariniello, Ledda, Maria Luisa Migliari