Lisbona: ore drammatiche Fallito "golpe,, di Spinola di Sandro Viola

Lisbona: ore drammatiche Fallito "golpe,, di Spinola Grave frattura tra le forze armate portoghesi Lisbona: ore drammatiche Fallito "golpe,, di Spinola Alcuni reparti d'aviazione e paracadutisti vanno all'assalto di una caserma d'artiglieria Aerei bombardano, occupato un aeroporto - Dopo alcune ore di incertezza il governo annuncia che la rivolta è sventata - L'ex presidente Spinola è fuggito, arrestati alti ufficiali (Dal nostro inviato speciale) Lisbona, 11 marzo. Le forze armate portoghesi sono ormai spaccate. Dopo vari giorni di voci incontrollabili, allarmi, notizie contraddittorie (da cui si delineava però in maniera sempre più netta l'imminenza d'uno scontro all'interno dell'esercito), reparti dell'aviazione, dei paracadutisti della fazione cosiddetta « moderata » si sono mossi stamane contro le unità degli ufficiali « radical-marxisti » al governo. Alla testa del tentativo di golpe c'era Antonio De Spinola, che le cronache di queste settimane descrivevano solitario, intento a meditare sul futuro del Portogallo e a scrivere un nuovo libro. L'ex presidente della Repubblica era invece occupato a tramare, deciso a riprendere il potere. Ma gli avvenimenti sembrano avergli dato torto. Il generale col monocolo è stasera in fuga, braccato dalle pattuglie di quegli stessi ufficiali che non molto tempo fa — al tramonto del salazarismo — lo avevano considerato il simbolo dell'onore militare portoghese. Il golpe spinolista, di «destra moderata», sembra dunque fallito, e il suo fallimento muta profondamente tutte le prospettive politiche di questo Paese. Intanto, è assai difficile che le elezioni si svolgano regolarmente, almeno alla data fissata del 12 aprile. Ma soprattutto appare consolidato, e in modo a quest opunto impressionante, il gruppo degli ufficiali «di sinistra», e più esattamente il nucleo capeggiato dal primo ministro Goncalves, gruppo che si può definire con notevole approssimazione «prò comunista». Il putsch aveva preso le mosse alle 11,45 di stamane. A quell'ora, una formazione composta da aerei da combattimento di vecchio tipo (gli Harvard T 6 ad elica) e da elicotteri pesanti ha improvvisamente bombardato la caserma di artiglieria di Sacavem, nei sobborghi della capitale. Subito dopo reparti di paracadutisti tentavano inutilmente di entrare nella caserma e quindi occupavano l'aeroporto (che da allora è chiuso al traffico) e le strade vicine. La reazione del governo provvisorio (o meglio degli ufficiali al governo) s'è fatta attendere, più di un'ora, segno che l'azione di sorpresa degli insorti aveva, almeno inizialmente, funzionato. Soltanto alle 13, infatti, il governo faceva trasmettere alla radio un breve sommario degli avvenimenti, invitando la popolazione alla calma e a non attingere notizie da altre radio se non dalla Emissora Nacional, che è controllata appunto dal governo. Mentre Lisbona — che era restata calmissima — veniva continuamente sorvolata da un certo numero di aerei ed elicotteri, abbiamo tentato di raggiungere Sacavem. A quel punto (le 14,15 i reparti insorti avevano la zona sotto controllo. Sono stati infatti i paracadutisti, che avevano bloccato la strada per Sacavem, a rimandarci indietro. Ma tutt'altro all'aeroporto il partito comunista e l'Intersindacale (come si chiama la Confederazione unica dei sindacati portoghesi) avevano intanto fatto affluire un paio di migliaia di aderenti. La scena era curiosa più che drammatica: i paracadutisti volgevano le spalle all'aeroporto e tenevano i mitra imbracciati verso la folla. Questa gridava gli slogan del Movimento delle forze armate (gli slogan sull'unità tra soldati e popò lo), ma non c'era alcuna vera tensione, niente che facesse pensare alla possibilit àd'uno scoppio di violenza. La situazione aveva a quel momento i connotati confusi d'un quartelazo sudamericcno. Mentre eravamo ancora a contatto con i paracadutisti insorti nelle vicinanze dell'aeroporto, la radio della nostra automobile trasmetteva un messaggio del primo ministro Gonzalves. «Forze militari reazionarie — esordiva il generale — hanno tentato dì fermare il processo rivoluzionario». Poi, fatta una rapida descrizione del tentativo di golpe, il primo ministro concludeva: «La situazione è sotto controllo, la popolazione resti tranquilla. La rivoluzione è irreversibile». A quell'ora, in realtà, la situazione non poteva affatto dirsi controllata, dato che sotto i nostri occhi c'erano le truppe ribelli assolutamente padrone della zona. Le prime truppe governative le avremmo incontrate un quarto d'ora dopo, a qualche chilometro di distanza, dirimpetto all'Università, dove avevano preso posizione una compagnia di «cacciatori» e tre autoblinde. Intorno alla sede del partito comunista, in via Antonio Serpa, s'era intanto radunata una notevole folla. La gente teneva l'orecchio attaccato ai i transistor, commentava ad alI ta voce gli avvenimenti, l'aria interrogativa, anche inquieta, 1 ma senza segni di panico. Negli uffici del comitato ' centrale riuscivamo a vedere t Octavio Pato, il numero 2 del | pcp. Pato, che in un'intervista di tre giorni fa ci aveva detto che la situazione di disordine economico e sociale del Paese rischiava di favorire «un tentativo della reazione di riportare il Portogallo alla dittatura», era insieme calmo e teso. «Ha visto? Il tentativo c'è stato. Ma il popolo è pronto a respingerlo, e con l'appoggio della parte sana delle forze armate batterà definitivamente la reazione. Ora il Portogallo sa bene, senza ombra di dubbio, da quale parte sono ì nemici della democrazìa e del progresso». Erano le 15,30, le strade del centro di Lisbona erano ormai piene di folla mobilitata dal pcp e dall'Intersindacale, e il tentativo di golpe appariva ormai scricchiolante. La radio trasmetteva un messaggio del presidente della Repubblica, Costa Gomes, il più vecchio amico di Spinola («£' stata un'avventura controrivoluzionaria... resa possibile Sandro Viola (Continua a pagina 2 in quarta colonna) iI1't| Lisbona. La folla circonda i carri armati davanti al palazzo della Guardia Nazionale

Persone citate: Antonio De Spinola, Costa Gomes, Goncalves, Octavio Pato, Spinola

Luoghi citati: Lisbona, Portogallo