S'attende con ansia al telefono che i rapitori si facciano vivi di Arturo Rampini

S'attende con ansia al telefono che i rapitori si facciano vivi S'attende con ansia al telefono che i rapitori si facciano vivi Ma finora non sarebbero arrivate istruzioni - I vicini dicono: "Non è giusto che se la siano presa con un brav'uomo così" Davanti all'elegante entrata di corso Turati 19, dove ha sede la « Candido Lavagna Sas » c'è un viavai discreto: sono gli amici di famiglia del rapito. Dentro l'ufficio a pianterreno c'è la sorella Edda, con due dipendenti. « E' venuta lo stesso — dice un conoscente — non tanto per lavorare, quanto per attendere una improbabile chiamata dei rapitori attraverso il telefono della ditta. I fornitori e tutti coloro che hanno rapporti con l'azienda sono comunque stati avvertiti di limitare le chiamate ». Sul viso di tutti si legge lo smarrimento e l'incredulità per quanto è avvenuto. « Non era giusto prendersela con lui che ha sempre fatto del bene a tutti — dice l'inquilino del quarto piano Multar!, proprietario dello stabile dove ha sede l'ufficio — e per di più con queste pretese pazzesche ». L'immagine dell'uomo che si è fatto da sé con molti sacrifici, emerge anche dai discorsi dei vicini di via Barletta. Raccontano i Cisarò Sciascia, due coniugi del quinto piano: « Abbiamo parlato con lui lunedi per una porta da installare nella nostra casa di campagna. Era tranquillo, nessun segno che temesse qualcosa ». Lo conoscono da diversi anni, prima ancora di acquistare da lui l'appartamento dove abitano: « Anche miei parenti che lavorano sotto di lui ne dicono un gran bene — dice la moglie — una persona affabile, riservata, sempre in movimento. Per parlargli bisognava corrergli dietro perché era sempre indaffaratissimo. Nessun segno esteriore di ricchezza — aggiunge il marito — ma i modi semplici di chi non ha dimenticato la fatica. Tutta la sua vita l'ha dedicata alle figlie, due stupende ragazze ». Don Domenico Borgialli, parroco della vicina chiesa di Maria Madre della Misericordia parla dell'impegno cristiano della famiglia: « Praticanti, nel vero senso della parola. La moglie è stata nell'Azione Cattolica e per qual- iiiiiiiniiitiiiiiiiuiiiiiniiiiMiiMiiiii u e o — a i a a a o a che tempo ha insegnato ai bambini il catechismo. Per la costruzione della chiesa, che è stata consacrata nel maggio scorso, i Lavagna hanno dato un contributo sostanzioso. So che hanno anche fatto della beneficenza privatamente — aggiunge il parroco — ma non ne hanno mai dato troppa pubblicità perché sono persone dotate di un'autentica umiltà cristiana. Anche le due figlie fanno parte di gruppi cattolici giovanili ma frequentano un'altra chiesa ». Ha avuto contatti con la famiglia in queste ultime ore? « Ho preferito non farlo, per rispettare la loro angoscia. Ho fatto sapere però di essere vicino spiritual¬ - uni uni unni nini iiiiiiiiiiiii Le figlie del rapito, Marcella, 19 anni, e Renata, ventenne mente, pronto ad intervenire in caso di bisogno ». Chiediamo a don Borgialli se i rapitori si siano fatti vivi con lui: nel rapimento di Rossi di Montelera si era parlato in un primo tempo dell'opera di mediazione prestata da un sacerdote molto vicino alla famiglia. Il parroco nega decisamente: « Nessun cenno, nel modo più assoluto ». E' la stessa risposta che al di là di una porta chiusa, al quarto piano di via Barletta, ci dà, con voce tesa, la moglie del rapito. Servizi di: Renato Rizzo, Carlo Novara, Roberto Reale, Massimo, Boccaletti, Ezio Mascarino, Marco Marello, Arturo Rampini. iiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiii

Persone citate: Boccaletti, Borgialli, Candido Lavagna, Carlo Novara, Cisarò, Domenico Borgialli, Ezio Mascarino, Marco Marello, Renato Rizzo, Sciascia