Chi ricorda un'altra vita?

Chi ricorda un'altra vita? la metempsicosi tra esperimento e mito Chi ricorda un'altra vita? Studiosi di psicologia avrebbero attestato 1500 casi di memoria d'esistenze precedenti Roma, marzo. I giornali americani stanno facendo molto rumore su un fenomeno di regressione ipnotica accaduto a Elkton. La signora Dolores Jay — 52 anni, quattro figli, moglie di un reverendo metodista — soffre una sera di forte emicrania e il marito pensa di alleviargliela mettendola in stato di ipnosi. Con immensa sorpresa del reverendo, all'improvviso la signora si mette a parlare in un fluente tedesco, lingua a lei del tutto sconosciuta. Viene chiamato un interprete che traduce uno strano racconto. La donna sembra rivivere un'altra esistenza, avvenuta cent'anni prima. Dice di chiamarsi Gretchen Gottliev, di essere la figlia del sindaco di un piccolo villaggio tedesco di nome Eberswalde e narra terrorizzata la propria morte, avvenuta all'età di sedici anni quando una banda di uomini armati l'ha assassinata in una foresta dove ha nascosto dei cavalli che dovevano servire alla fuga di un suo zio da nemici politici. Da sveglia la signora Jay, che pur ricorda ciò che ha rivissuto sotto ipnosi, afferma recisa di non credere alla reincarnazione. Prodigi in Turchia Ma Jan Stevenson, professore di psicologia all'Università di Virginia, che da vent'anni cataloga documenti di presunta reincarnazione raccolti in tutto il mondo, dopo avere personalmente studiato la signora Jay si è convinto che questa sventurata Gretchen sia veramente esistita, anche se è diffìcile trovarne le prove dato che in Germania vi sono molti villaggi che si chiamano Eberswalde e che, dopo le distruzioni della guerra, tanti archivi sono scomparsi: «In tutto il mondo, dice il professor Stevenson, vi sono persone che ricordano, anche da sveglie, una o più vite precedenti, pur se nella maggioranza per motivi religiosi non osano parlarne. Noi abbiamo prove sicure in almeno 1500 casi ». II più famoso di questi casi fece scalpore in America nel 1956 quando una casalinga del Colorado si ricordò in ipnosi di aver vissuto in Irlanda nell'800. Si trovarono tracce di luoghi e persone da lei ricordati e fu possibile riesumare vecchie canzoni popolari cadute in disuso, che lei cantava mentre in ipnosi riviveva le vicende della sua vita anteriore. Il caso fu narrato in un libro che ebbe un successo enorme, intitolato Alla ricerca di Bridey Murphy, nome questo della donna irlandese di cui la casalinga americana, nel corso di molte sedute e alla presenza di testimoni degni di fede, aveva rievocato tutta la vita, la morte e persino l'angosciosa condizione successiva quando, distaccata dal corpo ma in piena coscienza, aveva assistito ai propri funerali e, ritornata alla sua casa, si torturava alla vista del dolore dei suoi cari che non percepivano la sua presenza e non udivano le sue parole di conforto. Ma, certo, di questa fase emozionante del suo racconto non esistono conferme sicure. Restiamo alle prove provate. Indagini se ne fanno in tutto il mondo. Jan Stevenson, che è collegato con studiosi e squadre di ricercatori di molti paesi, ne ha ormai, come dicevamo, un catalogo di 1500 casi. Altri 80 casi documentatissimi sono stati raccolti da un'equipe di sei docenti dell'Università di Jaipur in India. E il dottor Resat Bayer, presidente della società di parapsicologia turca, ne ha documentati centocinquanta nella Turchia meridionale. Parliamo di questi ultimi, dato che il dottor Bayer è venuto in Italia e ne ha riferito, con proiezioni di documenti e di diapositive, in un recente congresso indetto a Genova dall'associazione italiana di metapsichica, che ha pubblicato la relazione nella sua rivista Esp. Ha esordito Bayer al congresso: « Il concetto di reincarnazione viene osteggiato con delle considerazioni di ordine religioso, nonostante siano numerosi i casi di soggetti che si ricordano di loro vite precedenti. Ma io sono sicuro, con i 150 casi da me seguiti in base a ricerche minuziose, a controlli e a comparazioni, di convincere anche i più scettici ». E ha cominciato a sciorinare foto di ragazzi che, oltre a ricordarsi spontaneamente di una vita precedente finita drammaticamente, portano sulla carne dei « segni di nascita » che corrispondono ai colpi mortali ricevuti. Spiega Bayer: « La morte violenta e prematura sembra rimanere impressa nel ricordo data l'eccezionale intensità delle emozioni con cui viene vissuta, mentre chi muore a tarda età nel suo letto avendo esaurito tutto il suo ciclo vitale, pare non porti con sé altro che l'impronta psicologica delle sue esperienze, ma solo raramente il ricordo degli avvenimenti vissuti ». Tracce d'un delitto Ed ecco sullo schermo il viso di un ragazzo con i segni di una rosa di pallottole intorno all'orecchio destro: « Questo ragazzo, commenta Bayer, appena potè parlare nella sua prima infanzia rifiutava il nome che gli era stato dato e ben presto indicò il nome della moglie, dei figli e di tutti i parenti che aveva avuto in una vita precedente e che vivevano ancora in un paese vicino al suo, insistendo nel dire che un cacciatore gli aveva sparato deliberatamente mentre stava riposando in un campo. Un giorno il ragazzo s'imbattè in questo cacciatore ormai vecchio, lo riconobbe e gli tirò delle pietre rompendogli le bottiglie di acquavite che l'uomo, il quale aveva smesso di andare a caccia e commerciava in alcolici, era venuto a vendere al villaggio, « Fatte ricerche, trovammo il rapporto della polizia su quell'incidente, con la foto del morto, un contadino di 65 anni, che ora vi mostro. Il cacciatore aveva fatto tre anni di prigione ma poi era stato liberato perché si era ritenuto che la disgrazia fosse stata accidentale ». Sullo schermo, la foto del contadino morto rivela chiarissimi i fori dei pallini che lo avevano ucciso, intorno all'orecchio destro, proprio come i segni di nascita del ragazzo. In un altro caso, che Bayer considera di enorme importanza per comprovare la sua tesi reincarnazionista, un giovane di vent'anni di Antiochia portava dalla nascita un segno simile alla morsicatura di una serpe sul pollice destro, ed egli lo mostrava a tutti dicendo di ricordarsi di essere morto per questa morsicatura. Bayer e lo stesso Stevenson, che in quel momento si trovava in Turchia, si recarono all'ospedale della città e dopo una lunga ricerca negli archivi, rintracciarono il referto medico che riguardava un panettiere morto ventotto anni prima per il morso di un serpente al pollice destro. Ma la cosa più straordinaria fu questa: il medico, eccezionalmente scrupoloso, aveva trascritto sul registro dell'ospedale molti particolari di quell'incidente, precisando anche che il panettiere aveva cercato di difendersi dalla serpe con la mano sinistra ricevendo dei morsi anche su quella. Bayer e Stevenson si precipitano a casa del giovanotto per esaminargli la mano sinistra, cosa che non avevano fatto prima. Racconta Bayer: « Non era in casa e girammo due ore per la città alla sua ricerca. Finalmente lo trovammo ed egli subito ci presentò la mano destra, come sua abitudine, e quando lo invitammo a mostrarci la sinistra si stupì, pensando che fossimo in errore. Ebbene, sulla mano sinistra, non appena ce la porse, individuammo subito i segni delle morsicature descritti dal medico dell'ospedale ». Bayer, per spiegare questi fenomeni di influenza dello spirito sulla materia, ha ricordato gli studi compiuti dal dottor Rhine presso l'università di Duke in Usa, sulle facoltà psicocinetiche dell'uomo: tra queste, le stigmate che si producono sul corpo di persone di fede intensa sembrano essere il fenomeno più appariscente. Laura Bergagna