L'aborto una piaga sociaie

L'aborto una piaga sociaie L'aborto una piaga sociaie Conferenza di Adriana Seroni L'b L'aborto non è un segno di civoltà ma una piaga sociale. La maggior parte delle donne che decidono d'interrompere la maternità pagano la mancanza di una adeguata educazione sessuale e di un uso corretto dei contraccettivi. Il problema dell'aborto non si esaurisce con il cambiamento, pure necessario, di una legge fascista e iniqua ma va accompagnato da un processo di trasformazione dell'attuale società. Questi i punti-chiave della relazione tenuta ieri dall'onorevole Adriana Seroni, responsabile nazionale femminile del pei, invitata dalla Federazione giovanile comunista di Torino a parlare sull'aborto nel Palazzo nuovo (facoltà umanistiche). « Oggi — ha esordito la Sereni — s'è sollevato un gran polverone sul problema aborto. Ma perché non si discute con altrettanta intensità e serietà sui problemi dell'occupazione delle donne, sulla loro emarginazione, sulla mancanza di strutture sociali (asili nido, consultori ecc.), sulle condizioni in cui molte sono costrette a lavorare nelle fabbriche? ». Essere nello stesso tempo madre e lavoratrice diventa sempre più problematico per la donna d'oggi. Ecco la necessità, secondo l'on. Seroni, di creare strutture adeguate che permettano alla donna e alla coppia di fare scelte, senza percorrere la via obbligata dell'aborto. E' improrogabile anche un cambiamento della legge che regola l'interruzione della maternità. I comunisti, nella loro proposta presentata in Parlamento, sono contrari alla liberalizzazione (l'aborto in tutti i casi) e chiedono che sia consentito soltanto in al- cuni casi (violenza carnale, ince- sto, pericolo di vita per la donna, previsione di anomalìe future, presenza di particolari condizioni economiche e sociali).

Persone citate: Adriana Seroni

Luoghi citati: Torino