Avevo fame, non volevo rapinare il negoziante

Avevo fame, non volevo rapinare il negoziante L'aggressione due anni fa in via Assarotti Avevo fame, non volevo rapinare il negoziante Così si è difeso un uomo con una serie di precedenti per furto - Condannato a 10 anni - Altro processo: assolto un maestro di Collegno Accusato di tentata rapina, di triplice tentato omicidio e di lesioni, è comparso ieri In assise (pres. Luzzatti, p.m. Giordano, cane. Ferlito) Felice Bertone, 36 anni. La sera del 20 novembre '72, verso le 19,30, Bertone entra nel negozio di generi alimentari di Carlo Basano, in via Assarotti. Chiede di comprare un chilo di j cachi, e, d'un tratto, punta una pistola nel fianco del commercian- ! te. n Soldi, — dice — soldi ». Basano afferra 11 rapinatore per le mani, tenta dl strappargli l'ar- I ma e rimane leggermente ferito I tagliandosi con il mirino. I due I continuano a lottare, fin sul marciapiede, dove Bertone riesce a I svincolarsi e a fuggire a piedi. Lo inseguono due passanti, il geom. Bruno Giove ed Ernesto | Marcati. Il fuggiasco spara tre ; colpi: uno va a forare lo svolazzante soprabito in pelle del geom. Giove all'altezza dell'inguine. Subito dopo Bertone è acciuffato e consegnato alla polizia. « Avevo fame — ha detto ad giùdici — e sono entrato nel nego- i zio per farmi dare qualcosa, non \ per rapinare. E' vero, ho tirato fuori la pistola, ad aria compressa, che io stesso ho modificato per adattarla al calibro 22, ma la mia intenzione era soltanto quella di vendere l'arma al commerciante o di lasciargliela in pegno. Mentre fuggivo ho sparato in aria I perché avevo paura di essere picchiato dai miei inseguitori ». | « Lei non può fare le rapine, — . gli ha detto il presidente — non ha piU Veta E forse non ne è nem. meno capace, almeno a giudicare dal suo certificato penale, zeppo di condanne per furto ». Il p.m., dati i precedenti dell'imputato, ha chiesto 17 anni. La corte lo ha condannato a 10 armi e mezzo, gli ha revocato due condoni ed una condizionale, lo ha dichiarato delinquente abituale e gli ha inflitto due anni di casa di lavoro. Il minimo, nelle sue condizioni. Difesa: l'avv. Albanese. ■k E' stato assolto per insufficienza di prove il maestro di Collegno, Giovanni Chiarella, 51 an ni, accusato di atti di libidine nel confronti delle sue allieve. La corte d'appello ha cosi annullato la sentenza di primo grado del tribunale che lo aveva condannato a un anno e cinque mesi per le «attenzioni» rivolte alla bambina dalla quale partì tutta la vicenda giudiziaria. Le accuse per analoghe affettuosità rivolte ad altre ragazzine erano già cadute davanti ai giudici del tribunale. Restava l'episodio principale ma, come ha sottolineato il difensore, avvocato Rossomando, « il maestro aveva un atteggiamento paternalistico verso le allieve, distribuendo "baceffi" e piccoli schiaffi come premio e punizione, creando cosi animosità e ripicche tra i bambini. In questo senso l'insegnante ha sbagliato ma non ha mai commesso atti immorali contro le sue allieve ». * Lucia Berger, 33 anni, di Noceto (Parma), è morta al Centro grandi ustionati del Traumatologico per scottature estese al 60 per cento del corpo. Il 21 febbraio nel suo alloggio di Lungodora Napoli 90, era rimasta vittima di uno scoppio di gas.

Persone citate: Albanese, Basano, Bruno Giove, Felice Bertone, Ferlito, Giovanni Chiarella, Lucia Berger, Luzzatti, Rossomando, Soldi

Luoghi citati: Collegno, Napoli, Parma