Kissinger parla ancora di "impiego della forza,, di Vittorio Zucconi

Kissinger parla ancora di "impiego della forza,, In caso di un futuro embargo del petrolio Kissinger parla ancora di "impiego della forza,, (Dal nostro corrispondente) Washington, 5 rrr.izo. Alla vigilia della partenza per il Medio Oriente (via Inghilterra) e dopo settimane di silenzio sull'argomento, Kissinger è inaspettatamente ! tornato sulla questione delI l'uso della forza per il petro lio In una conversazione con il presidente Ford, ieri mat-lina — riferisce il portavoce della Casa Bianca — Kissin- ger ha detto che « se gli Sta- ti Uniti non si garantirannorapidamente l'indipendenza e- nergetica, fra qualche anno solo due alternative saranno possibili: la resa agli arabi o l'impiego della forza ». Non si tratta, ha aggiunto Ron Nessen, il portavoce di Ford, né di una previsione né d'una E' importante notare come il governo americano abbia voluto dare all'«avvertimento» kissingeriano la massima solennità comunicandolo al pubblico attraverso i servizi1 mento su quanto potrebbe ' accadere se l'America non .adottasse in fretta misure di j conservazione energetica, ' profezia, ma di un avverti- '.stampa della Casa Bianca,', ; dunque con il più alto sigillo ; di ufficialità. Non si tratta di 1 un'osservazione fatta nel cor- (so di un'intervista, come ac- i! cadde nel celebre incontro \ : non gli inviati di Business I : Week, o di una frase occasio- \ I naie: aver usato i servizi stani- ! ' Pa cìe^a presidenza per dif-1 1 fondere queste parole, da al l'avvertimento un tono di pre ! sa dl Posizione. Al Diparti ! mento di Stato, approfittan^0 della lontananza del se oretario di Stato (partito da ! Washington oggi alle 12,30) | s' rlfiuta °9,n commento. j Secondo il segretario di \ Stato, riferisce sempre la Ca ; sa Bianca, senza un programma dì austerità energetica, la dipendenza americana dal ! petrolio importato passereb be — in un lustro — dall'ai- , a a o tuale 38 per cento a circa il 70 per cento A quel punto, un nuovo embargo deciso « a freddo » dai produttori (comunque i pretesti non mancherebbero, osserva Kissinger) metterebbe gli Usa totalmente alla mercè degli sceicchi, e non resterebbe che soggiacere al ricatto o reagire con la forza. Il vero pericolo, oggi, — ha detto ancora Kissinger ripetendo un concetto espresso quando suggerì il piano per un prezzo minimo internazionale del netrolio — è che i produttori facciano crollare i prezzi fino a livelli « ridicolmente bassi ». L'Opec non sembra ancora rendersi conto, ragio | na il segretario di Stato, che ! '-a sua arma più potente non j è più il mantenimento dì 1 prezzi elevati, ma l'abbattimento dei prezzi con un proporzionale incremento produttivo. Sarebbe pressoché impossibile — insiste il segretario di Stato — per nazioni e governi assillati da gravi problemi economici e sociali, resistere alla tentazione di un nuovo boom economico fondato sul ritorno dell'energia a buon mercato. Le parole di Kissinger vanno naturalmente lette nell'esatto contesto politico interno e internazionale per essere interpretate correttamente. In primo luogo, destinatario principe dell'avvertimento è I il Congresso, sempre accanij tamente ostile al programma t fordiano per una riduzione . o\dei consumi attraverso tasse ->sul greggio importato, prò- 'i gromma rinviato di due me- Per dar tempo alla Coso - ; Bianca di elaborare un com-l promesso. Secondo destina- I torio è l'Europa, che ha fot-I to molto cammino nell'acco- starsi alla strategia petrolifera kissingeriana ma è senipre capace di « scarti » e im- pennate, come prova l'invito di Giscard ad una pre-confe- renza fra Paesi consumatori. Infine, i produttori stessi, na- turalviente, che sembrano, a giudicare dalle notizie prove-nienti da Algeri, ormai pros- simi ad accettare l'idea del- l'accordo a lungo termine con prezzi garantiti, ma fra i quali non mancano divergenze. Non sembra, dunque, che si debbano vedere nelle parole del segretario di Stato significati particolarmente allarmanti (si noti fra l'altro che si accenna all'uso della forza fra alcuni anni, non più come ipotesi ravvicinata), tenuto conto che esse sono certamente destinate, in primo luogo, al «consumo» interno. Non è questo il mo mento per agitare di nuovo la situazione internazionale, che dà segni di evolvere in direzioni favorevoli alla tesi kissingeriana. E' possibile — si dice — che sia stato Ford, impegnato ne Ibraccio di ferro con il Congresso, a chiedere a Kissinger un intervento. La preoccupazione del segretario di Stato è chiaramente tutta rivolta, oggi, alle tratta Uve Egitto-Israele, la cui du- rata è prevedibile intorno al- le 3 settimane e per le quali Kissinger continua ad espri- mere pareri molto prudenti (parla di probabilità di accordo e non più del 50 per cento). A proposito del viaggio, da notare che circola la voce di una possibile sosta del segretario di Stato a Roma e in altre capitali europee sulla via del ritorno, dunque alla fine di marzo. Vittorio Zucconi

Persone citate: Kissin, Kissinger, Ron Nessen, Week

Luoghi citati: Algeri, America, Europa, Medio Oriente, Roma, Usa, Washington