Diciottenne pugliese si impicca a Milano vinto dalla nostalgia
Diciottenne pugliese si impicca a Milano vinto dalla nostalgia Nel cantiere dove lavorava Diciottenne pugliese si impicca a Milano vinto dalla nostalgia (Dal nostro corrispondente) Milano, 5 marzo. (g. m.) La nostalgia per la sua terra di Puglia ha spinto un diciottenne, operaio in un cantiere edile di Milano, a togliersi la vita impiccandosi in uno stabile in costruzione. Si chiamava Francesco Paterno, originario di Gravina di Puglia (Bari), da cinque mesi a Milano dove aveva trovato un lavoro nel cantiere di via Zama 40. Dormiva assieme ad altri meridionali in una baracca attigua al grande edifìcio in costruzione: consumava i pasti in una vicina bettola cercando di risparmiare per mandare ai parenti qualche soldo e per comprarsi una motoretta. Da qualche giorno i compagni lo vedevano triste, sempre appartato e taciturno: a mezzogiorno e alla sera mangiava qualche panino e finito il lavoro se ne stava sdraiato lunghe ore sulla sua branda. Qualcuno lo aveva preso in giro dicendogli che era innamorato, ma Francesco Paterno non reagiva: sembrava che nulla più lo interessasse. Stamane la tragedia. Il ragazzo è stato visto prendere le sue lenzuola, arrotolarle come se volesse portarle in una lavanderia: poi è uscito dalla baracca ed è entrato nell'edificio in costruzione. E' salito fino al terzo piano ed ha messo in atto il suo proposito: ha tagliato le lenzuola a strisce, formata una corda si è impiccato a un gancio del soffitto. Il suo cadavere è stato trovato qualche ora dopo: in tasca Francesco aveva una lettera d'addio per i familiari e tutti i risparmi che aveva messo da parte.
Persone citate: Francesco Paterno
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