L'ex maresciallo assassinato indagava sul traffico di valuta di Guido Guidi

L'ex maresciallo assassinato indagava sul traffico di valuta Il processo contro la mafia di Palermo L'ex maresciallo assassinato indagava sul traffico di valuta Jack Begoii, il giornalista americano sequestrato, avrebbe indicato una traccia per giungere ai veri motivi per cui venne soppresso Angelo Sorino - Forse verrà sentito in tribunale - Le udienze sospese per 48 ore (Dal nostro inoiato speciale) Palermo, 5 marzo. I giudici si sono presi quarantotto ore di tempo per decidere se può essere ritenuta consistente, e quindi meritevole di un'indagine più approfondita, la traccia indicata dal giornalista americano Jack Begon per arrivare al motivo autentico per cui, nel gennaio dello scorso anno, è stato ucciso l'ex maresciallo di polizia Angelo Sorino. Oggi, l'avvocato Paolo Seminara ha avvertito la corte d'assise che esiste questa indicazione aggiungendo anche che sarebbe opportuno controllarla interrogando non soltanto Begon ma anche i giornalisti de L'Espresso, Corrado Incerti e Paolo Ojetti che hanno raccolto le sue dichiarazioni. I magistrati si sono riservati ogni decisione rinviandola a venerdì quando riprenderà il processo iniziato questa mattina. Che la difesa dei 10 imputati (tutti personaggi di scarsissimo rilievo) abbia interesse a prospettare l'eventuale esistenza di una causale del delitto (Angelo Sorino potrebbe essere stato soppresso perché stava indagando privatamente su un traffico di valuta al quale era interessata la mafia siculo-americana) molto più importante di quella accennata dall'accusa (vendetta d'un piccolo gruppo mafioso della borgata San Lorenzo perché Sorino avrebbe consentito l'individuazione dei responsabili di una rapina all'azienda dei trasporti) è abbastanza ovvio. Infatti già le prove raccolte dall'accusa contro i dieci imputati sono abbastanza fragili: se poi a questo si aggiungesse l'ipotesi che l'ex maresciallo era entrato in possesso di documenti validi sull'esistenza di questo traffico, perché non supporre che la morte di Angelo Sorino sia da attribuire a chi aveva tutto l'interesse alla scomparsa di una documentazione così compromettente? Angelo Sorino fu ucciso la sera del 10 gennaio 1974 mentre stava tornando a casa. L'accusa ritiene che l'ex maresciallo venne soppresso perché — esperto in questioni di mafia e in personaggi mafiosi — aveva fornito ad un suo ex collega le indicazioni valide per identificare i responsabili della rapina all'azienda di trasporti pubblici, denunciati, ma soltanto con i soprannomi, da una lettera anonima. Sulla base di questa tesi sono stati rinviati a giudizio dieci imputati dei quali sei sono in carcere, due in libertà provvisoria e due latitanti: ma tutti negano ed in particolare nega Mario Gutilla (sarebbe il killer che avrebbe ricevuto il mandato di uccidere l'ex maresciallo dal capo della cosca, Filippo Giacalone, un tabaccaio cinquantenne) il quale htemsudè JpgUm(ncm4srrmaataccadlaudtencmsiotimlesdmcnccpcGcsc ha esibito un alibi che alcuni testimoni, però, non confermano in modo assoluto. Questa, in sintesi, la storia su cui la corte d'assise deve decidere. Ma all'improvviso si è inserita la rivelazione di Jack Begon il quale sembra pronto a confermare che Angelo Sorino era riuscito a mettere le mani su una materia molto più importante che una semplice rapina e su personaggi molto più interessanti che dei piccoli mafiosi di borgata. Venerdì, dunque, i giudici faranno sapere se intendono seguire anche questa seconda traccia. Guido Guidi Palermo. Il banco degli imputati al processo per l'uccisione dell'ex maresciallo (Ansa)

Persone citate: Angelo Sorino, Begon, Corrado Incerti, Filippo Giacalone, Jack Begon, Mario Gutilla, Paolo Ojetti, Paolo Seminara

Luoghi citati: Palermo