ldeatore di un'evasione in massa arrestato dopo 6 mesi di indagini

ldeatore di un'evasione in massa arrestato dopo 6 mesi di indagini A Ivrea, con un'operazione della squadra mobile ldeatore di un'evasione in massa arrestato dopo 6 mesi di indagini Lo scorso settembre aveva fatto uscire dal carcere di Lucca tre rapinatori e l'assassino del dentista Arrigo Venchi - Progettò il colpo per favorire, invano, il fratello L'uomo che ha favorito l'evasione di tre pericolosi rapinatori e dell'assassino del dentista Arrigo Venchi è stato arrestato ieri a Ivrea dalla Squadra Mobile torinese. Era colpito da ordine di cattura della procura di Lucca. Il suo piano doveva aiutare soprattutto la fuga del fratello, detenuto nel carcere della città toscana per duplice omicidio. Il giorno prima invece, 11 congiunto era stato spostato di cella e l'evasione era sfumata. Si chiama Ciro Armando Guadagno, 24 anni, risiede ad Ivrea, via Arduino 108. I quattro evasi dal carcere di Lucca sono Sergio Settimo, 28 anni; Adriano Donatelli, 31 anni; Antonio Gasparella, 20 anni; Giovanni Virdò,-22 anni. I primi tre furono protagonisti nel maggio '73 di un'altra clamorosa evasione dalle Nuove. Dopo la cattura vennero trasferiti a Lucca. Esperti in piani di fuga, si sono accordati con il Virdò e con Giordano Guadagno, condannato a 30 anni di reclusione. Settimo, Gasparella e Donatelli si erano specializzati in assalti ai furgoni po. stali dei treni. Due, in particolare, ebbero vasta risonanza per l'audacia dell'impresa e il ricco bottino: l'assalto al treno sulla linea CirièLanzo e al furgone sulla lìnea Lucca-Garfagnana, in località San Pietro a Vico. Giovanni Virdò, nel luglio '71 era stato arrestato per l'omicidio del medico dentista Arrigo Venchi, 43 anni, trovato assassinato tra i sedili della sua «600» In via Noie, vicino al muro di cinta della Fiat Ferriere. Il viso imbrattato di sangue aveva fatto credere che fosse stato massacrato a colpi di pietra. Poi era stato trovato il piccolo foro di un proiettile entrato nello zigomo e conficcatosi nel cervello. Il dottor Venchi, personaggio sconcertante dalla doppia vita, abitava con i genitori in un vecchio palazzo di corso Siccardl. Qui aveva anche l'ambulatorio: una clientela numerosa, alla quale però negli ultimi tempi avevano cominciato a mescolarsi facce sinistre. Il primo settembre scorso, Ciro Guadagno aveva avuto un colloquio nel carcere di Lucca con il fratello detenuto. Non visto dagli agenti di custodia, gli aveva fornito alcuni seghetti. Tagliato fuori dal piano di fuga per lo spostamento di cella, Giordano Guada, gno li aveva passati ai complici. I quattro, usciti alle 14 per la consueta ora d'aria, si sono nascosti nel magazzino dei viveri annesso alla prigione. Hanno segato le sbarre dell'Inferriata di una finestra su un vicolo cieco. L'hanno raggiunto e scavalcato un cancello si sono trovati nel quartiere Sant'Agostino. Nella loro fuga si erano Imbattuti nell'agente Angelo Falchi (minacciato e ferito), poi avevano aggredito una sentinella. Gli evasi erano stati visti anche da alcune guardie in borghese che in quel momento si trovavano nel bar di fronte al carcere. Soltanto un agente ha imbracciato il mitra, ma l'arma si è inceppata. Un grosso colpo di fortuna per i tre rapinatori e il Virdò che sono balzati su due auto in attesa: una «125» e una «124» targata Roma. Quest'ultima auto ha portato la polizia sulle tracce dell'uomo che ha favorito l'evasione. Era stata noleggiata all'agenzia Maggiore di Roma, ma abbandonata dai bandita poco dopo la fuga in Discesa S. Antonio. Qualcuno voleva far credere che 11 Virdò e i tre rapinatori non si erano allontanati dalla città, pensava di sviare le indagini, di guadagnare tempo. La «124», invece, ha favorito l'identificazione di Ciro Guadagno: lo stesso che l'aveva noleggiata, che aveva portato gli arnesi per segare le sbarre al fratello, che era al volante dell'auto in attesa vicino a' carcere. Il Guadagno è stato bloccato ieri pomeriggio dai brigadieri Rotoli, Pezzin e Romano mentre rinca¬ sava. Non ha opposto resistenza, non ha aperto bocca. In serata è stato trasferito alle Nuove. Dei quattro evasi, due sono stati catturati poco tempo dopo, il Gasparella e il Virdò. Il Settimo e Donatelli sono ancora latitanti. ■k Un ladro ha tentato Ieri di entrare nella villa di Pino dell'industriale dott. Gustavo Boringhieri, abitante nella nostra città In via Magenta 28. Ma è scattato un dispositivo di allarme, sono arrivati i carabinieri di Chieri ed è stato arrestato. Si chiama Angelo Baggio, 29 anni, di Chieri, già noto alla giustizia. Ciro Armando Guadagno, arrestato dalla Mobile ad Ivrea - Adriano Donatelli, Giovanni Virdò e Sergio Settimo