Baronchelli-Moser oggi il primo match di Maurizio Caravella

Baronchelli-Moser oggi il primo match Da Genova a Nizza (207 km) Baronchelli-Moser oggi il primo match Gimondi al via - Assenti Merckx e Zilioli (Dal nostro Inviato speciale) Genova, 1 marzo. Gimondi, che se potesse vivrebbe su un sellino, telefona agli organizzatori della GenovaNizza e dice: « Mi volete? Vengo anch'io ». Lo vogliono, eccome: e anche se la sua iscrizione arriva all'ultimo momento, per lui tutti sono disposti a fare uno strappo alla regola. Della Bianchi, che non aveva questa corsa nei suoi programmi, salvo sorprese dell'ultima ora Felice sarà l'unico a prendere il via. Un capitano senza gregari, insomma. Ma per lui, che pedala pensando alla « Sanremo », va bene anche così. Costiingerlo a star fermo, è come fargli un dispetto. Non ci sono i belgi, che oggi hanno corso la Het Volk (una vera classica, per loro): non ha vinto Merckx, che però — tanto per restare in famiglia — ha dato via libera a un suo gregario, Bruyere, che ha ringraziato e si è imposto per distacco. Non ci sono neppure Battaglin, Zilioli e Basso, ed anche la presenza di Bitossi è in forte dubbio, perché « cuore matto » si è buscato una noiosa tracheite al Giro di Sardegna e non gli conviene rischiare. Una corsetta, allora, oppure una corsa vera? Una corsa vera. Perché Baronchelli e Moser, dopo aver iniziato a pedalare su strade diverse, domani si trovano per la prima volta l'uno contro l'altro: uno scontro frontale, una verifica importante per entrambi. Baronelicili ha vinto per distacco il Trofeo Laigueglia, poi al Giro di Sardegna, nella semitappa più du¬ ra, ha battuto in salita tutti, anche sua maestà Eddy Merckx. Moser ha cominciato un po' più tardi, eppure ha fatto centro al primo colpo: al Gran Premio di Monaco ha sferrato l'attacco decisivo in discesa togliendosi tutti dalla ruota. Merckx dice che sono due campioni e lui è difficile che sbagli Baronchelli e Moser sono il futuro del nostro ciclismo. Cibi. che ricorda il Gimondi di sette od otto anni fa, sembra più adatto per le corse a tappe, perché gli manca lo sprint: però sa vincere per distacco, e lo ha già dimostrato. Moser è invece l'uomo del grosso exploit nella gara di un giorno, quando è in forma è uno dei più forti del mondo. C'è già rivalità, tra loro due: ed è logico. Sono amici, ma fino a un certo punto. Però sono troppo intelligenti per farsi i dispetti a vicenda, in corsa, a favore di qualcun altro. I protagonisti più attesi saranno loro, domani. Ma non è detto che uno dei due vinca, perché la con correnza — anche senza Merckx — è forte: ci sono sei francesi forti (il vecchio ma sempre giovane Poulidor, poi Martinez, Thevenet. Danguillaume, Ovion e Guimard). c'è la Kas di Fuente e Lasa, c'è l'olandese Zoetemelk. Tutti corridori che vogliono approfittare dell'assenza del grande Eddy per racimolare qualcosa che non sia soltanto una briciola, o poco più. Il percorso è di 207 chilometri ed è abbastanza duro. Non è una gara per comparse, Baronchelli e Moser lo sanno: tocca a loro, domani. Maurizio Caravella

Luoghi citati: Genova, Monaco, Nizza, Sanremo, Sardegna