Fotta, il mini-attaccante voleva un posto in banca

Fotta, il mini-attaccante voleva un posto in banca Fotta, il mini-attaccante voleva un posto in banca Il signor Rocco Fotia, anni 28, centimetri centosessantacinque, chili sessantadue, è uno dei calciatori più piccoli, più leggeri e più tribolati d'Italia. Oggi gioca a Torino, nella Sampdoria, contro la Juventus: ma qualche mese fa era pronto a diventare un bancario, dopo sette anni di calci al pallone fra serie A, B e C, Da ala sinistra a impiegato di seconda categoria, dietro uno sportello, u Avevo già concordato tutto, avevo già detto sì — racconta Fotia — perché volevo proprio farla finita con la Sampdoria. Il Banco di Roma mi aveva offerto un posto per me e uno per mia moglie, la sistemazione era buona, il mio titolo dì studio di quarta ragioneria era servito a qualcosa. Col calcio avrei continuato, sì, ma in quarta serie, in qualche squadra della Liguria. Invece la Samp mi ha trattenuto, ho ripreso gli allenamenti ed ora gioco ». Una stagione pazza per Fotia. Tanto per cominciare, la Sampdoria non lo aveva nemmeno convocato per la preparazione estiva. Dovevano cederlo, prima o poi. E infatti nell'almanacco del calcio 1975 il suo nome nemmeno figura in quell'elenco « ufficialmente comunicato dalle società in merito ai giocatori che esse intendono utilizzare, come titolari o riserve, durante la stagione sportiva 1974-75 ». Questo Fotia la Sampdoria « intendeva » solo venderlo. Ma poi, chissà perché, non lo ha venduto mai, malgrado le richieste non mancassero. « A novembre — spiega Fotia — dovevo passare all'Avellino, lo ero già d'accordo con la società, ma è mancata l'intesa fra i dirigenti dei due clubs e all'ultimo momento sono rimasto a piedi. Senza allenamento, perché non avevo nemmeno fatto la preparazione pre-campionato. E senza speranze, perché alla Samp ero praticamente un sopportato. Ho pestato i piedi, ho litigato, ho persino fatto uno sciopero personale, per due settimane non mi sono presentato agli allenamenti. Mi hanno dato una multa, poi l'hanno cancellata. La banca mi aspettava, la Samp mi ha fatto riprendere, e contro il Vicenza, il 1° dicembre, ho pure giocato una ventina di minuti. Adesso vado in campo addirittura dall'inizio, addirittura contro la Juventus. E' una seconda carriera che comincia per me ». La » prima carriera » di Fotia è iniziata invece il 21 gennaio 1968, in Bologna-Sampdoria, lai. E' proseguita con altre due presenze in A, poi 32 in C (all'lnternapoli), ancora tre campionati in A con la Samp, fino al '72, quindi tredici presenze nel Mantova in serie B e l'anno scorso ritorno in A, nelle file del Napoli: dove però Fotia ha giocato esattamente 18 minuti, come « quattordicesimo », a Cagliari. Insomma per trovare una partita « vera » di Fotia in serie A bisogna risalire al 1972, quando segnò l'ultimo dei sei gol da lui realizzati nella massima divisione (« Fu a Cagliari, me lo ricordo bene » precisa il giocatore). Quelli che lo conoscono, garantiscono sulle sue qualità tecniche: velocità, finte, un tiro secco e preciso. Personalmente ricordiamo un suo gol da favola, al volo, sul campo del Bologna. « Ma è troppo piccolo » dicono quasi tutti, specialmente quando i terzini avversari gli regalano razioni abbondantissime di colpi mai ricambiati. Diceva Bernardini, anni fa: a E' un bel giocatorino, speriamo che cresca: il guaio è che nella sua famiglia sono tutti piccoli, mi sono informato con i genitori, ci sono poche speranze Se Fotia non è diventato un bancario, il merito è anche di Prunecchi e Magistrelli, i due attaccanti-fantasma che la Samp si è ritrovata quest'anno in formazione. Corsini ha sopportato per un po' le loro prestazioni — come dire? — impalpabili, poi ha alzato la voce e li ha messi fuori squadra. . Antonio Tavarozzi

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