Il calcio in cerca di pace di Giovanni Arpino

Il calcio in cerca di pace Dopo la sentenza "politica,, sul derby milanese Il calcio in cerca di pace II calcio si la forza per continuare e sopravvivere. Il campionato s'affida agli uomini di buona volontà (giocatori e tifosi, arbitri e critici) tentando di riabilitare concetti e purezza che i tempi calamitosi insidiano da ogni parte. I mestatori non sono molti, ma contano sulla pigrizia e sulle debolezze altrui, come sempre. Lo spettacolo domenicale corre i suoi pericoli, che ebbero tragica matrice nell'attentato alle Olimpiadi del '72: da allora ci rendiamo conto che lo sport è preso di mira da una « strategia della violenza • non sempre fine a se stessa, anche se a casa nostra si camuffa o si droga con infantili calunnie che denunciano la povertà di questi tentativi. Il calcio cerca di difendersi come può. La sentenza della CAF a proposito dei fatti di San Siro è sostanzialmente giusta, è politica, anche se in termini giuridici non la si può considerare Impeccabile e certo lascerà strascichi vari. Quando un famoso giurista, anni fa, fu costretto ad occuparsi del » caso Rivera », confessò che I labirinti della giustizia sportiva sono molto più accidentati e misteriosi di quelli normali. Noi accogliamo con serenità e un briciolo di rassegnazione i cedimenti dei vari organi sportivi: questi procedono dovendo ogni giorno amministrare verità troppo fluide, che sfuggono al buonsenso oltreché ai regolamenti. Spesso questi organi sono costretti a medicare una ferita, ma gli manca il cerotto. E così inventano, » creano precedenti ». come si dice. Ma ormai è tutta una giungla di precedenti: non ultimo trabocchetto per chi ancora voirebbe lo sport spettacolare regolato da leggi precise, Inequivocabili e semplici. Ma la « lex » non è più « dura », e come dice un proverbio dell'antico Piemonte, c'è molta astuzia nella giustizia. Milano ha l'opportunità (e conseguenti doveri) di pacificarsi. La ventesima giornata di campionato spera di raccogliere voti e respiri tranquilli, allontanando le residue polemiche. Per una Juventus che affronta la debole Sampdoria (ha incassato una valanga di gol in quattro domeniche) viaggiano su campi esterni la Lazio campione e il Torino inseguitore. La dissestata Inter e la Ternana debbono misurare il grado di concentrazione e le capacità dei biancocclesti e dei - barbareschi », che non possono concedersi il lusso di perdere altro terreno nei riguardi dei capilista. La Juventus può ripetere una delle sue partite casalinghe non esaltanti, talora inchiodate su temi monotoni? Non sembra probabile, visto che la squadra ha coscienza di dover infilare un 'mese di ferro». I sampdoriani confidano invece che l'Imminente arrivo delle «salsicce amburghesi» (pepate molto) non carichino troppo i bianconeri In questa domenica. E' un'Ipotesi che viene sposata anche da Chinaglia-Maestrelli e da Fabbri-Sala. Il tifo granatiero attende un versetto del « poeta del gol » dal campo ternano. Il centravanti della Lazio e della Nazionale cercherà come sempre di spronare I suoi compagni a San Siro, un terreno dove i campioni non hanno quasi mai brillato. Ma i biancocelestl si troveranno di Ironie una Inter che ormai può solo affidarsi a problematiche e casuali rivincite: per ottenere un minimo di credibilità, I nerazzurri sono obbligati ad agguantare un risultato positivo sia contro Giorgione sia nel prossimo derby. Il Torino a Terni giocherà » coperto », come è facile intuire. Non possedendo un centrocampo sbalorditivo, cercherà di perforare in qualche avara azione di contropiede gli avversari che domenica scorsa dissero un bel « no » all'Oimpico, inchiodando sullo zero a zero i laziali. Certo è evidente che il Torello deve debellare non solo certe sue esitazioni di gioco ma anche un complesso di scalogna tra i più vistosi degli ultimi anni: se nessuna tibia o scapola o polpaccio si incrina a Terni, vorrà dire che gli esorcismi sognati dai tifosi hanno avuto effetto. Il giallorosso Prati, lanciato da Cordova, cercherà di legittimare la sua fresca resurrezione di spauracchio d'area. Il Mi- lan non può giocherellare allegramente a Vicenza, dove ha contro l'ex Sorniani, adatto al passo rossonero, e dove manca Chiarugi, stirato in ambedue le gambe. E' diventata drammatica, ma solo per l'accigliato « paron » Rocco, la partita tra Napoli e Fiorentina. Ed il resto, da Ascoli a Bologna, pare ormai accademia. E' insomma una domenica che potrebbe portare segni vistosi solo se capovolgesse le indicazioni più facili. Il calcio non è in grado di concedersi quelle certe « pause d'attesa » che la critica letteraria o cinematografica usa, eufemisticamente, per non giudicar male un romanzo o un film d'autore. Il calcio, con tutta la sua gran baracca e le salmerie, deve procedere sempre. Auguriamoci che vi riesca in pace. Ai « ribollisti » di varia ispirazione possiamo dire: è vero, tutto è politica, ma anche la pace appartiene alla politica. Ed è questa, senza cedimenti, la nostra scelta. Giovanni Arpino

Persone citate: Ascoli, Chiarugi, Chinaglia-maestrelli, Cordova, Fabbri-sala, Giorgione, Prati, Rivera, Torello

Luoghi citati: Bologna, Lazio, Milano, Napoli, Piemonte, Vicenza