Due giovani me usati di omicidio per l'agente assassinato a Roma

Due giovani me usati di omicidio per l'agente assassinato a Roma Il magistrato firma gli ordini di cattura per i fermati Due giovani me usati di omicidio per l'agente assassinato a Roma Avrebbero anche ucciso il ladro di 17 anni che aveva fornito le auto per la rapina - Indagini su una banda implicata nella droga - Sempre grave la fidanzata del poliziotto (Dalla redazione romana) Roma, 1 marzo. Duplice omicidio: il sostituto procuratore della Repubblica Nicolò Amato ha firmato un ordine di cattura con questa accusa per Laudovino De Sanctis 35 anni e Silvano Dolci di 22, fermati ieri per l'assassinio dell'agente di pubblica sicurezza Giuseppe Marchisella e anche per l'uccisione di Claudio Tigani, diciassette anni, eliminato come teste pericoloso dalla banda di rapinatori ai quali aveva fornito (dopo averle rubate) le auto utilizzate per il colpo all'ufficio postale di piazza dei Caprettari. Polizia e carabinieri continuano a cercare gli altri tre banditi che hanno partecipato alla rapina: uno è un romano, detto «Joachin il cileno», due sono meridionali che vivono al Nord, ma si spostano spesso a Roma. A De Sanctis gli investigatori hanno attribuito un duplice ruolo: duello di autista del gruppo di rapinatori e nello stesso tempo quello di organizzatola del colpo. De Sanctis avrebbe poi partecipato all'eliminazione di Tigani, che pare avesse aumentato le pretese dopo avere saputo che la rapina aveva portato all'assassinio di Giuseppe Marchisella: per le auto gli erano state promesse centomila lire, ma ne pretendeva oltre il doppio. I carabinieri sospettano che la pericolosa banda abbia altri omicidi sulla coscienza. Indagando in questa direzione sperano di arrivare a chiarire il mistero della morte di un altro esponente della «mala», Lamberto Cello, il cui corpo fu trovato il 16 ottobre scorso al Portuense. Cello fu ucciso con un colpo di pistola alla gola. Gli assassini gli passarono poi sopra con un camion, per simulare un incidente automobilistico. Le vere cause della morte furono accertate durante la perizia medico legale. Cello, «Joachin il cileno» e altri nomi sui quali polizia e carabinieri stanno lavorando portano ad ambienti di «mala» con collegamenti internazionali. C'è di mezzo un giro di droga che ha radici a Marsiglia. II sostituto procuratore Nicolò Amato ha passato quasi tutta la giornata in carcere per gli interrogatori. Oltre a De Sanctis, che ha la posizione più grave, ha ascoltato Silvano Dolci, 22 anni. De Sanctis e Dolci sono cognati. In serata sono state arrestate anche la moglie del Dolci, Stefania Martucci, e Simonetta Cacciato, commessa nel bar della borgata del Trullo dove era stata organizzata la rapina. Per entrambe l'accusa è di favoreggiamento. Sono stati interrogati an-1 che Maurizio Calò e Giorgio Bernardini. Aiutarono Claudio Tigani a ribare le auto, ma senza prendere contatto diretto con i rapinatori. Intanto la fidanzata dell'agente Marchisella è sempre grave. All'ospedale di Barletta, i medici che assistono Clara Calabrese definiscono sempre stazionarie le sue condizioni. A mezzogiorno c'è stato un ennesimo consulto sanitario. Il quadro clinico è sempre lo stesso, le funzioni cardio-circolatorie sono più o meno normali. Clara Calabrese, che mercoledì sera si gettò dalla finestra della sua abitazione in un momento di sconforto per la brutale uccisione del suo fidanzato, non ha ancora ripreso conoscenza e la prognosi resta riservata. Al pediatrico di Chieti Roma. Carabinieri osservano bottiglie incendiarie trovate in un'auto poco distante da! tribunale (Tclefoto Ansa)

Luoghi citati: Chieti, Marsiglia, Roma