Convegno a L'Aquila

Convegno a L'Aquila Convegno a L'Aquila La battaglia degli urbanisti Chiedono la riforma del regime del suolo Il censimento e la requisizione del patrimonio edilizio disponibile e non utilizzato te Costituzionale nel 1968, e prorogati con « leggi tampone ». Siamo in piena crisi della casa: l'attività costruttiva è scesa a livelli minimi, mancano cinque milioni di vani per le famiglie in coabitazione o prive di una abitazione civile, oltre sette milioni di vani sono vuoti perché troppo costosi o appartenenti a « seconde case ». Qual è la posizione dell'Inu? Il presidente Detti ha elencato alcune richieste di fondo che riassumo elementarmente: 1) riforma immediata del regime dei suoli; 2) provvedimenti urgenti per un censimento di tutto il patrimonio edilizio disponibile e non utilizzato, con requisizione degli alloggi che possono rispondere alle necessità sociali e imposizione di tasse particolari sulle « seconde », « terze » e « quarte case »; 3) impiego della manodopera disoccupata nel restauro (di iniziativa pubblica) dei centri storici e del territorio disastrato (basti pensare alle al- luviom e alle frane), nella I dotazione di servizi ai quar- m_.i „v,„ „ quar tieri che oggi sono puri e semplici agglomerati di case, I spesso privi di acquedotto e j di fognatura; 4) attuazione dei piani, con potenziamento delle strutture regionali e comunali che devono tradurli sul terreno. Queste richieste avranno un seguito effettivo soltanto se diventeranno vere e proprie rivendicazioni popolari. Lo sforzo dell'Inu sarebbe vano se restasse isolato, e gli urbanisti ne hanno discusso oggi stesso, cominciando da Vezio E. De Lucia, il quale ha parlato di una « crisi di identità » dell'istituto, riconoscendo che è difficile « distruggere l'anima originaria dell'Inu, quella accademica, talvolta corporativa ». Già nell'ottobre '72 alla conferenza operaia di Reggio Calabria, Detti aveva affermato la volontà di superare il tradizionale limite dell'ente di cultura, neutrale nella sua ricerca, per cercare un collegamento diretto con i movimenti di massa. In questi anni i gruppi di base, i comitati di quartiere, i consigli, si sono moltiplicati in tutte le città; i sindacati hanno capito che l'urbanistica non è una scienza astratta e hanno dilatato la lotta per la casa alla lotta per la città, partendo dai primi « documenti » Cisl e Cgil del febbraio e marzo 1970. Le Regioni hanno assunto i poteri urbanistici, cominciando a legiferare. L'Inu deve tener conto di questi fattori e aprirsi a nuove forze. « Dobbiamo costituire un organismo che abbia una componente specialistica e una politica » ha detto De Lucia. Sarà uno dei temi più impegnativi dei la vori in corso all'Aquila su «L'iniziativa popolare per una gestione alternativa del territorio ». Mario Fazio (Dal nostro inviato speciale) L'Aquila, 28 febbraio. Il XIV Congresso dell'Istituto Nazionale di Urbanistica, Inu, è stato aperto questa mattina nel castello cinquecentesco dalla relazione del presidente Edoardo Detti, l'architetto e urbanista fiorentino che, per ribellione all'accademismo, allo specialismo aristocratico, al verbalismo e all'incoerenza, dice spesso agli amici: « Tutti gli architetti e gli urbanisti dovrebbero essere uccisi ». L'autocritica non concede nulla al pessimismo generico e paralizzante. Pur attraverso sconfitte ed errori le vicende dell'Inu sono parte di una lunga battaglia, iniziata con vivacità nel 1960 (ottavo congresso, prima proposta di riforma urbanistica e poi « legge Sullo » redatta col contributo di Astengo, Piccinato, Samona) per dare all'Italia una legislazione adeguata all'esigenza oggi divenuta drammatica nel giudizio comune: assicurare un minimo d'ordine nell'uso del territorio, regolare in modo civile lo sviluppo delle città. A 15 anni di distanza dalle prime proposte Inu la riforma sembra uscita dalla lunga ibernazione. Il ministro dei Lavori Pubblici Bucalossi ha recentemente dichiarato a La Stampa che entro il 1975 si arriverà almeno al primo passo: la separazione dello jus aedificandi dal diritto di proprietà. Dovrebbe seguire la riforma vera e propria, con un ferreo meccanismo per la concessione dsll'edificabilità di volta in volta contro una tassa che attribuisca alla collettività il plusvalore altrimenti ottenuto dal proprietario Non c'è più spazio per le esitazioni. A dicembre scade la validità dei vincoli posti dai comuni su aree destinate a verde e usi pubblici; vincoli dichiarati illegittimi dalla Cor- Dal pretore di Roma

Persone citate: Astengo, Bucalossi, De Lucia, Edoardo Detti, Mario Fazio, Piccinato

Luoghi citati: Italia, L'aquila, Reggio Calabria, Roma