Milan "tradito,, nell'esilio di Verona

Milan "tradito,, nell'esilio di Verona Milan "tradito,, nell'esilio di Verona Contro la Roma (risultato di parità) i rossoneri si sono visti annullare una rete di Bigon: l'arbitro non ha applicato la regola del vantaggio - Una gara non molto entusiasmante (autorete di Batistoni e gol di Prati) - Scoppi di mortaretti (Dal nostro inviato speciale) Verona, 23 febbraio. Anche nell'esilio di Verona, il destino colpisce a tradimento il Milan. Ancora una volta c'è lo zampino dell'arbitro. Dopo il discusso rigore « fiscale » di Barbaresco con la Juventus, dopo il rigore di Riccardo Lattanzi per un presunto « mani » di Bigon a Firenze, oggi c'è stato un gol annullato a Bigon, che ha impedito al Milan di battere la Roma. E' l'ennesimo dispetto della malasorte. Il latto, che rafforzerà nei tifosi rossoneri la convinzione che la squadra è vittima di una persecuzione arbitrale, era accaduto a cinque minuti dalla fine. Questa l'azione: Sabadini serviva Bigon, che veniva caricato fallosamente, poco prima del limite, da Peccenini. In quell'istante Agnolin fischiava, ma Bigon si reggeva in piedi, resisteva ad un secondo contrasto t Peccenini), evitava con abilità Conti in uscita e segnava. Un gol bello e inutile. -Agnolin non poteva fare altro i che annullare il punto ed assegna, re la punizione diretta in favore del M>lan. L'arbitro allargava le braccia, come per scusarsi, menI tre Bigon, facendo gesti di rabbia e di sconforto, si dirigeva verso la panchina rossonera. Non era. il suo, un tentativo d'imitare il Rivera di Firenze, voleva semplicemente stogarsi con Giagnoni. Ma l'arbitro era nel giusto. Gli si può rimproverare soltanto di non avere applicato la regola del vantaggio. Agnolin poteva intuire che Bigon sarebbe finito in gol? E' dilficile rispondere. Bigon, d'altra parte, aveva udito il fischio, eppure ha insistito nell'azione, portandola a conclusione. Una cosa sembra certa: Agnolin è allergico alla regola del vantaggio, oppure è tradito dai suoi velocissimi riflessi. Pochi minuti prima, di questa sua allergia aveva fatto le spese la Roma: Morini era stato fermato lanosamente, però aveva continuato con la palla al piede, ma Agnolin aveva concesso la punizione in favore dei giallorossi anziché la regola del vantaggio. Alle proteste di Morini, Agnolin aveva replicato con un inchino, scusandosi. Gol annullato a parte (comprendiamo, comunque, lo stato d'animo dei milanisti e le recriminazioni di Giagnoni), abbiamo assistito ad una gara insipida, ravvivata soltanto dal botta-risposta dell'autorete di Batistoni e del gol di Prati, tutto nello spazio di un minuto. C'era aria di primavera e le due squadre avevano giocato sotto ritmo. Anche sugli spalti, l'atmosfera era tranquilla: in curva campeggiavano gli striscioni del ' Commandos tigre », della « Fossa dei leoni » (i due Milan Club radiati dopo i latti di San Siro) e gli • Ultras ». Da Milano avevano invaso Vej ro/ia In quindicimila. Numerosa la I rappresentanza dei tifosi roma| nisti. San Siro, però, è un'altra cosa. Il pubblico si è comportato bene, si erano uditi soltanto un paio di mortaretti. In tribuna, a lare rli onori di casa, sedeva il presidente del Verona, Garonzi, che non ha mai nascosto le sue simpatie per i colori rossoneri. Sedeva accanto a Helenio Herrera in compagnia di Fiora Gandolli. di Franco Carraro e di Vicini. L'assenza di Chiarugi e BiasioIo, da una parte, e di Rocca e | Santarini, dall'altra, impediva a i Milan e Roma di giocare con gli i schemi consueti. Il Milan utilizzava Bigon da punta, con Turane ; mediano, mentre la Roma si affij dava a Negrisolo come finta ala. A centrocampo, la Roma applicava le seguenti marcature: Morini-Rivera, Cordova-Turone, De Sisti-Benetti; in retrovia, Peccenini seguiva Bigon, mentre il ventunenne Cavalieri (al suo debutto in serie A) era alle prese con Gorin e Batistoni, protetto alle spalle da Liguori, controllava Cai-loni. Negrisolo portava a spasso Sabadini con le sue « tornate ». Cordova assumeva la direzione del gioco nella posizione di centro- mediano metodista, mentre De Sisti si spingeva più frequentemente in avanti. I due si alternavano in questa posizione. Si registravano alcune azioni di alleggerimento, con un tiro di Morini facilmente neutralizzato da Albertosi, una giravolta di Sabadini bloccata senzo sforzo da Conti. Tutte qui le emozioni nel primo quarto d'ora. Nella Roma si distingueva Morini per le sue interdizioni su Rivera e per i suoi « a fondo »; poi Morini concedeva a Rivera l'iniziativa (17') e l'ex golden boy faceva partire un gran tiro che Peccenini, con una coscia, riusciva casualmente ad intercettare. Poi la Roma riusciva a spezzare il ritmo del Milan, che non sapeva cavare un ragno dal buco (pardon, dalla ragnatela). Cordova cercava d'!ipirare le manovre giallorosse. ma non sempre i suoi passaggi erano precisi. Era però Morini il protagonista più efficace: un suo cross (32') era respinto da Turone in piena area, con un braccio, ma Agnolin non ravvisava l'intenzionalità nell'intervento del milanista. E si arrivava cosi ai due gollampo. Il primo al 35': il Milan ' otteneva due calci d'angolo con1 secutivi. Al secondo tentativo dal ' la bandierina, Rivera spediva la I palla sotto porta, Batistoni devia \ va la traiettoria di testa, antici ! pando Cationi e De Sisti, e man- dava la palla a spiovere in rete. Autogol. Palla al centro e pareggio della Roma. De Sisti s involava sulla destra e centrava: Turone sfiorava di testa: la palla, deviata anche da Cavalieri, spiazzava la difesa rossonera e Prati, sbucato tra Anquilletti e Zecchi¬ ni, di destro al volo faceva secco Albertosi. Magnifica la reazione della Roma, bello il gol di Pierino. Tutto da rifare per il Milan. Era ancora la porta di Alberto si, però, a ricolo due tervallo di metà tempo: punizione di Cordova, astuta deviazione di testa di Prati che costringeva il portiere milanista a superarsi per deviare in angolo. Nella ripresa, poche le emozioni. Cordova si alternava con De correre un serio pe- minuti prima dell'in- Sisti in avanti. Rivera pennellava un paio di bei passaggi non sfruttati dai compagni. La Roma, col passare dei minuti, giocava sempre più contratta, dando l'impres sione di essere largamente soddisfatta del pareggio. Non così il Milan, che insisteva all'oflensi va, ma senza imprimere alla propria manovra la necessaria convinzione. Conti doveva intervenir re sui piedi di Calloni (10). Set (e minuti dopo, Batistoni si tuf lava per respingere « in mischia », con un braccio, un tiro di Bi gon, ma l'arbitro, ancora una volta, non ravvisava gli estremi del penalty. Al 19' la Roma avrebbe potuto passare addirittura in van faggio, ma Curdo non sapeva approfittare del fatto che Albertosi. uscito dalla sua area alla maniera del collega olandese Jongbloed, era fuori porta. Il Milan accentuava la sua disordinata pressione, la Roma faceva argine. Due conclusioni di Benetti erano nettamente fuori bersaglio. Di fronte alla situazione, Liedholm effettuava un cambio: faceva uscire Curdo e inne stava un altro centrocampista, Di Bartolomei. Ormai, la Roma era decisa a strappare il pareggio. Ci riusciva anche con il concor so di Agnolin, che annullava, co me si è detto, un gol a Bigon. Questa volta l'arbitro se la cavava al grido di « buffone, buffone ». Bruno Bernardi Milan 1 Roma 1 •• Albertosi •• Conti •• Anquilletti •• Peccenini •• Sabadini •• Cavalieri •• Zecchini •• Cordova •• Bet • Liguori * Turone * Batistoni • Gorin • Negrisolo •• Benetti ••• Morini •• Bigon ••• Prati •• Rivera •• De Sisti •• Calloni •• Curcio 77' Di Bartolomei •• Giagnoni | •• Liedhoim Arbitro: * Agnolin Gol: 35' Batistoni autorete, 36' Prati

Luoghi citati: Barbaresco, Firenze, Roma, Verona