In questa Inter formato "baby" un grande Mazzola non basta

In questa Inter formato "baby" un grande Mazzola non basta La squadra di Suarez sconfitta anche a Bologna In questa Inter formato "baby" un grande Mazzola non basta (Dal nostro inviato spedale) Bologna, 23 febbraio. Benedetti ragazzil Sono la gioia di Fraizzoli nella sua vecchiaia, ma anche la disperazione di Suarez che deve farli giocare in mezzo ai suoi pezzi da novanta. e a a e l l a i a e o o a o. i alcuni dei quali pronti per un museo del calcio. Bertini apre la fila e infatti stavolta Suarez l'ha lasciato fuori in buona compagnia, cioè con Mariani e con l'eterna speranza Moro. Dentro dunque un'intera covata: otto boys, il migliore dei quali è sembrato nella ripresa il mancino Cerilli, subito soprannominato il nuovo Corso forse per via del sinistro così come l'ala Muraro è stato chiamato il « Jair bianI co ». I In proposito sembra che l'unica cosa azzeccata sia il colore ! della pelle. Il discorso del muj seo vale per qualche nerazzurro i ma non per un grande, grandisI simo Mazzola al quale a fine gara amici e nemici fanno a gara nel tributargli elogi: « Che di! tensore, che centrocampista, che I attaccante » dicono cosicché San| dro per l'ennesima volta risponI de: « Andate a dirlo a Bernarj din! ». Probabilmente l'avrà noI tato anche Piola, l'osservatore di | turno, ma il suo rapporto sarà carta sprecata. A Sandro non basta essere un gigante per riprendere il dialogo con la Nazionale così come la sua classe non sembra bastare all'Inter per raddrizzare la situazione. Il capitano si è improvvisato ì goleador nel momento più delii cato della gara quando cioè l'Inter scricchiolava in ogni settore come una vecchia persiana sbattuta dal vento. Il Bologna portandosi sul 2 a 0, botta di Savoldi, gol choccante di Cresci da 35 metri, dava l'impressione di potere fare una passeggiata se non addirittura una scorpacciata. L'acuto del baffuto nerazI zurro ridava slancio all'Inter nel! la quale peraltro gli sprazzi deI gli anziani — Bcninsegna è sta| to molto volonteroso — venivano sistematicamente annullati ! dagli errori dei giovani. Ce n'erano troppi da tenere a balia contemporaneamente e così si spiega perché Sandro sia stato costretto a giocare in tre ruoli diversi senza mai potere prendere fiato. Il mancato Jair, Muraro alla anagrafe, in fase d'apertura ha sbagliato due reti, una dopo l'altra, quando sarebbe bastato un lieve tocco di palla per infilare Adani. Neppure quel pazzo di Mariani avrebbe fallito il bersaglio. Il pasticciaccio del ragazzino ha avuto un doppio effetto: tagliare le gambe all'Inter e galvanizzare nel contempo il Bologna ancora in fase di studio tattico. 1 nerazzurri si tuffavano così in un mare di guai e buon che Mazzola gettasse loro un salvagente: altro errore, ci si sono attaccati in troppi. Soprattutto a causa di Savoldi, il quale è in una forma tale che è riuscito persino a mettere in difficoltà gambalunga Pacchetti. Il centravanti non sarà un classico del calcio, il suo movimento non è paragonabile alla corsa di un levriero, ma il rendimento — c'è bisogno di appurarlo? — è quello dei campioni. Oggi ha fatto centro per la novantanovesima volta e per un soffio, anzi per un doppio miracoloso intervento di Bordon, non ha fatto 100. Alla fine era incerto se essere allegro o deluso. A proposito, visto che siamo in tema di statistiche, ricordiamo che capitan Bulgarelli, solita ci a i- \ g- . i] »2&k Pesl^ il? J?^aa!'at° !' ul o al o ao a a o ae io el primatista delle presenze in maglia rossoblu, Gasperi, giocando la sua 384" partita nelle file del Bologna. Da libero, nel modo come si esprime lui, arriverà sicuramente a quota 1000. Dicevamo dunque dell'uno-due rossoblu, il secondo dei quali da antologia del museo degli orrori. Il mormorio offensivo dei bolognesi diventava un coro assordante all'8' quando il giovin ma già illustre Pecci metteva in moto Landini, che traversava sulla sua sinistra tagliando la difesa avversaria e mettendo Savoldi in condizione di segnare. E infatti il centravanti faceva gol. Notata la assenza di Facchetti. Qualche minuto dopo, il 20' per l'esattezza, Cresci avanzava sulla destra col suo fare caracollante da uomo della giungla: sulla tre quarti del campo, mollava una gran pedata al pallone con l'ovvio intento di crossare in area. Il pallone tagliato leggermente deviato dal vento, partiva per una direzione poi a mezz'aria cambiava idea e girava sulla destra mentre Bordon, uscito dai pali per l'intervento alto, aveva un momento di esitazione. Quando correva disperatamente all'indietro era troppo tardi: lo spiovente lo superava alle spalle. L'Inter è in barca, si diceva dopo il disonesto tiro di Cresci ma l'impressione era sbagliata. Mazzola s'arrabbiava, andava avanti e su eros di Fedele corretto di test da Boninsegna, il capitano incornava in gol. La partita era tutta da giocare specialmente nella ripresa quando il Bologna evitava di sbilanciarsi e l'Inter attaccava in massa con le idee annebbiate come se avesse bevuto troppo lambrusco. Avrebbe potuto pareggiare in diverse occasioni ma non c'è riuscita: in caso contrario il 2 a 2 sarebbe stato giusto così come suona valido il successo del Bologna di Pesaola. Un complesso nel quale i giovani ci sono e si fanno notare. Eppure non costano come quelli dell'Inter. Giorgio Gandolfi Bologna 2 i Inter 1 •• Adani • Bordon •• Roversi •• Catellani •• Cresci •• Fedele •• Bulgarelli * Galbiati •• Bellugi , 60' Cerilli •• Maselli •• Facchetti •• Ghetti •• Bini •• Pecci • Muraro Savoldi ••• Mazzola •• Paris •• Boninsegna * Landini * Scala * Nicoli •• Pesaola •• Suarez Arbitro: •• Menegali Gol: 8' Savoldi, 20' Cresci, 23' Mazzola

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