Ferrante pretende maggiore "umiltà,,

Ferrante pretende maggiore "umiltà,, Un rimprovero al Vicenza Ferrante pretende maggiore "umiltà,, "Per salvarci occorre giocare diversamente" Il Vicenza dal buon calcio non raccoglie punti preziosi al Comunale contro il Torino ed è costretto a dividere ancora l'ultimo posto con Varese e Sampdoria. Una sconfitta che si poteva evitare e che quindi amareggia in maggior misura il clan degli ospiti. Un comportamento, quello degli uomini di Puricelli, che invita alla riflessione. La spiegazione fornita dal capitano Ferrante non fa una grinza. Sentiamola: « Non si può — osserva il difensore in tutta serenità — continuare in questo modo. Il Vicenza non può permettersi di manovrare in scioltezza se vuole evitare la retrocessione. Contro il Torino si è giocato con eccessiva disinvoltura ed inevitabilmente è giunta la punizione. Occorre maggior umiltà per far risultato. Non si può chiedere il "sacrificio" a uomini come Sormani e Savoldi, ma agli altri sì ». « Bisogna insomma — continua Ferrante — adottare marcature più strette, non concedere spazio al contropiede degli avversari. Non è la prima volta del resto che succede una cosa simile. Domenica scorsa contro il Napoli sembrava che il Vicenza stesse disputando una gara amichevole, un'esibizione ». Meno accademia dunque per allontanare una situazione drammatica. « Il Vicenza — conclude Ferrante — da anni è abituato a lottare ed ottenere la salvezza, ma quest'anno potrebbe finire diversamente ». La critica è giusta, costruttiva. Lo stesso Puricelli non può avallare una tattica così generosa. Il tecnico, che ha una consumata esperienza di queste situazioni da pericolo, si limita a dire: « Questi sono punti regalati, punti che "pesano" molto in classifica ». Venerdì scorso la squadra vicentina si era recata a Padova a far visita a padre Leopoldo. Il « pellegrinaggio » annuale, la tradizionale benedizione, non hanno fatto effetto. « La fortuna — commenta Sormani in proposito — bisogna anche aiutarla. Siamo stati ingenui. Per fortuna c'è ancora tanta strada da fare, possiamo salvarci ». « Titti » Savoldi si è visto respingere sulla linea una pallagol da Mozzini, autore di un intervento miracoloso. Giura davanti ai compagni che il pallone è entrato in rete, ma non riesce a convincere nessuno. Nemmeno il presidente Farina. Se ne va ripetendo ai cronisti: « Era gol, il pallone è stato respinto oltre la linea, ma tanto non serve recriminare. Il guardalinee non ha potuto rendersene conto perché era spostato più indietro ». Onesta la « confessione » di Vitali per il suo intervento da rigore su Lombardo. « Ho compiuto fallo in area — dice — e l'arbitro avrebbe potuto benissimo concedere il penalty. Il mio intervento però era involontario». In un angolo, con il viso scuro, se ne sta seduto Fabrizio Gorin. Il giovane difensore aveva il compito di fermare Sala. « Ho sbagliato una volta — afferma — e lui ha vinto il duello. Sala è un grande giocatore, ma è troppo scorretto, lo ho rimediato un'ammonizione per essere "entrato" duramente, ma lui non è stato da meno. Ho le gambe segnate per I lividi provocati dai suoi tacchetti ». Ferruccio Cavaliere»

Persone citate: Fabrizio Gorin, Farina, Ferruccio Cavaliere, Mozzini, Puricelli, Savoldi, Sormani

Luoghi citati: Padova, Varese